di Pier Luigi Leoni
«Quando una cosa difficile ti sembra facile, vuol dire che non l’hai capita.» I proverbi sono fatti per spiegarsi senza tanti giri di parole.
Se Matteo Renzi avesse tenuto presente questo proverbio e avesse meglio riflettuto sul perché l’Italia è ridotta come è ridotta, nonostante i suoi predecessori non fossero degli stupidi e non avessero nessuna voglia di fare figure barbine, non avrebbe tanto smaniato con i propositi di cambiamento. Ma l’uomo è giovane e ha il cervello elastico; con la mossa della dimissioni da capo del governo, ha dimostrato di aver capito la lezione e c’è da sperare, per il bene di tutti, che sia diventato più realista.
Se Virginia Raggi avesse tenuto presente il proverbio, si sarebbe circondata di persone di alta qualità invece di dar retta alle proprie simpatie. Stupida non sembra, ma non so se sia dotata di una tempra nervosa in grado di sostenere lo tsunami che la sta sommergendo. Il capo e i capetti del M5S, nell’interesse della tenuta del movimento, dovranno coccolarla perché non perda definitivamente la testa e imporle collaboratori di grande reputazione che amano Roma indipendentemente dal M5S. Per questo dovranno uscire dall’autoisolamento che provoca loro, sia nel Campidoglio che in Parlamento, una dura e logorante ostilità. Dovranno rimangiarsi qualche “vaffanc…” e qualche epiteto sarcastico. E dovranno liberarsi dalla sopravvalutazione della magistratura, che ha fatto la fortuna professionale di Travaglio, ma che, per chi deve fare i fatti è oltremodo insidiosa. Sotto questo aspetto, Pizzarotti insegna.