di Dante Freddi
Monica Cirinnà, insieme alla deputata Stella Bianchi, hanno sostenuto l’iniziativa dell’avvocato Venerando Monello che a luglio era ricorso alla magistratura per contestare l’eleggibilità del sindaco di Roma Raggi e che ora rende pubblico il contratto tra Virginia Raggi e Casaleggio Associati. Il 13 gennaio si avrà la sentenza. Il contratto firmato da sindaco e consiglieri 5 Stelle è emerso integralmente perché lo hanno dovuto depositare in conseguenza all’intervento della magistratura.
È ovvio che se si accetta di pagare una penalità di 150mila euro se Casaleggio e Grillo ritengono che il sindaco non abbia rispettato le regole, non siamo più di fronte a un codice etico, al rispetto di modalità di comportamento considerate buone dalla comunità, ma ad un vero contratto con obblighi che per un sindaco significano la rinuncia alla propria libertà e al proprio ruolo, quello affidato dai cittadini, a favore di privati, come Grillo e Casaleggio.
Il link che segue porta alla lettura completa del contratto, che potrebbe produrre le dimissioni della Raggi per ineleggibilità. (http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/m5s-cirinna-pubblica-contratto-raggi-casaleggio-lei-era-ineleggibile-dovra-lasciare-_3046878-201602a.shtml)
Al di là dei risultati penali, l’accettazione di un simile codice etico, a quale morale corrisponde? L’accettazione di un atto vessatorio pur di andare al potere è bene o male, mettere tutta la comunicazione e la scelta dei collaboratori in mano alla società di Casaleggio è bene? è un passo innanzi della democrazia?
Non abbiamo tempo per lasciare ai posteri l’ardua sentenza, dobbiamo esprimerci ora e smascherare le contraddizioni pericolose che nasconde il Movimento 5 Stelle, che certamente non rappresenta cittadini che rinunciano alla loro libertà, seppure anche in questa grave occasione, pur di mantenere il punto, in molti dimostrano scarsa propensione ad intraprendere un percorso di maturazione politica.