di Dante Freddi
Destra, sinistra, centro, centrodestra, centrosinistra con scappelamento a destra o a sinistra, sinistra radicale, radicali radicali, sinistra normale, destra populista, destra riformista, padani e reggiani, grillini di Grillo, grillini cacciati, grillini usciti, grillini dimaioisti, fichiani e dibattistiani, ecc.
Non so se possano valere per immaginare domani le categorie e i nomi con cui incaselliamo per necessità di chiarezza i politici di oggi e le loro idee.
Il futuro delle aggregazioni e di tutti i partiti sarà dipendente dalla legge elettorale.
Se prevarrà un sistema maggioritario tutta la destra, dagli elettori di Alfano ai fascisti ai leghisti, in gran parte, tranne le sensibilità più abituate al ragionamento e meno al tifo, si aggregheranno intorno a Salvini o addirittura a Berlusconi risorto, fregandosene di europeismo e delle altre diversità macroscopiche che separano Salvini dall’Udc, tanto per fare un esempio.
Dall’altra parte, la sinistra non ideologica, quella riformista, quella non comunista, aderirà ad un nascituro Partito della Nazione di Renzi o rimarrà nel PD renziano, l’altra vivrà per farlo fallire, con percentuali insignificanti ma sufficienti ad ottenere il risultato. I capetti però resisteranno sul palcoscenico come fantasmi. C’è sempre qualcuno che dà loro vita in qualche trasmissione, come a ectoplasmi che svela la luce della TV.
I Cinque stelle potrebbero essere i vincitori assoluti delle prossime elezioni, ma rifiutando alleanze, senza un premio di maggioranza consistente, saranno anche loro destinati all’isolamento e si riproporranno esperienze già conosciute e sofferte da tutti, con maggioranze costituite da partiti che erano alternativi in campagna elettorale.
Se si arrivasse a una legge proporzionale con le preferenze sarà un suicidio collettivo. I ventisette ventotto saliti al Quirinale diventeranno partiti che dovranno costruire e mantenere un governo. Vi ricordate le dinamiche della prima Repubblica?
Il Pd si scioglierà o rimarranno dentro gli uni o gli altri o scomparirà, per formare altre due formazioni.
Vent’anni di prove per arrivare una democrazia matura saranno buttate al vento, ma finalmente tutte le sensibilità, circa sessanta milioni, troveranno la loro sigla e la democrazia sarà piena e inutile, perché non servirà a governare il Paese.
Ma gli italiani hanno capito che straccio di casini si provocano votando per una cosa e pensandone un’altra? Credo di no, dato che c’è ancora qualcuno che grida alla illegittimità dei governi precedenti, del Parlamento eletto con il Porcellum, dei presidenti non eletti dal popolo e dietro si trascina una massa che ripete supinamente queste stupidaggini.