Questo numero della nostra rubrica “Storie di calcio .. 90 minuti con” curata da Gabriele Polleggioni è un po’ speciale. Come speciale era lui, Francesco Medori, viterbese di Lubriano, scomparso poco meno di un fa all’età di 26 anni per un male incurabile. Un ragazzo nel pieno degli anni, un ragazzo pieno d’amore che sapeva prenderlo con rispetto ma che soprattutto sapeva darlo. Un ragazzo tenacemente attaccato alla vita nonostante quella stessa vita gli ha presentato il conto troppo presto.
Quando ancora aveva da dare, quando ancora aveva da prendere, quando ancora aveva da vivere. Ma lui non si era mai arreso decidendo di vivere quel dolore non solo con dignità ma con la forza di chi, una volta al tappeto, stringe i denti e si rialza. E Francesco questo ha fatto durante la sua malattia, è caduto, si è rialzato, ha lottato, ha sofferto non smettendo mai di sognare e di coltivare quelle che erano le sue passioni, il calcio, la musica, gli amici. Appassionato di calcio, sia come tifoso sia come praticante, Francesco era un grande seguace della Lazio. E la misura di quanto questo ragazzo, nella sua breve esistenza, sia stato in grado di donare agli altri tutto ciò che di buono aveva dentro, sono “Le Note di Fra”, un’associazione costituitasi spontaneamente dopo la sua scomparsa, il cui fine è quello di aiutare in modo diretto i più bisognosi e, per quanto possibile, donare fondi negli ambiti di ricerca più isolati dalle istituzioni.
Vivi sempre con gioia anche il dolore perché ti darà la forza per superarlo. Vivi senza paura! Questo era il motto di Francesco. Questo è quello che ha fatto Francesco .. In questo numero il nostro collaboratore Gabriele Polleggioni ha intervistato la madre di Francesco, Paola Tascini. Grazie di cuore!
di Gabriele Polleggioni
Francesco calciatore era un centravanti,alla continua ricerca del gol, si può dire che era un attaccante di razza anche nella vita?
Sicuramente si! E’ stato un attaccante vero,con una grande determinazione che lo ha accompagnato sul campo di gioco e nella vita quotidiana, nei mesi difficili della malattia… “NESSUNO PUÒ COLPIRE DURO COME FA LA VITA, PERCIÒ ANDANDO AVANTI NON È IMPORTANTE COME COLPISCI MA COME SAI RESISTERE AI COLPI, E SE FINISCI AL TAPPETO HAI LA FORZA DI RIALZARTI, COSÌ SEI UN VINCENTE!”… Questa frase del film “Rocky “la ripeteva centinaia di volte, posso dire con orgoglio di madre che ha lottato fino alla fine senza mai risparmiarsi.
A chi era dovuta la grande passione per i colori bianco celesti della Lazio?
Ti devo rivelare un particolare che non tutti sanno, Francesco fino all’età di 7/8 anni ha tifato Juventus,proprio come me!
Poi è cresciuto e grazie anche alla spinta degli amici ha conosciuto la passione per la Lazio che,insieme alla musica,è stata un grande amore che lo ha accompagnato per tutta la vita.
Che ricordi hai degli anni di Francesco nel settore giovanile?
Ha iniziato come tanti altri ragazzi nella categoria “pulcini”, negli anni è arrivata con grande soddisfazione la convocazione in rappresentativa umbra. Francesco era abbastanza insofferente alle regole e detestava veramente rimanere in panchina!
Viveva il calcio come un puro divertimento e fare parte di un gruppo unito per lui era fondamentale, la sua schiettezza l’ha portato ad avere scontri con diversi allenatori ma tutto finiva con una risata o una pacca sulla spalla!
Secondo te, che valore ha avuto il calcio nella vita di Francesco?
Non saprei dire quanto valore ha avuto, come la musica anche il calcio ha riempito le sue giornate…
Era per lui un grande momento di aggregazione, gli piaceva fare gruppo e condividere difficoltà e gioie coi propri compagni di squadra, al di la del risultato che si andava a ottenere sul campo!
La vita di Francesco sembra non essersi mai interrotta, dopo la sua scomparsa, avvenuta il 15 febbraio 2016, nasce l’Associazione ONLUS “Le note di Fra”, perché?
Nasce tutto dal desiderio di mio figlio di dedicarsi al “sociale” e dalla richiesta esplicita fatta a me e agli amici di sempre di impegnare il proprio tempo in questo campo, una volta che lui non fosse stato più tra noi. Gli ultimi mesi di vita sono stati tragici ma il suo desiderio più grande era fare del “bene”, occuparsi concretamente delle sofferenze altrui. Mi piace pensare che le “note di Fra” siano le persone che da sempre gli hanno voluto bene e, insieme, contribuiscano a creare uno spartito meraviglioso!
Quali obiettivi si prefigge l’associazione?
Il primo obiettivo è quello di aiutare e sostenere realtà territoriali (famiglie, strutture ospedialiere, case di riposo) che vivono situazioni di disagio sia economiche che sociali, non si può parlare di assistenzialismo vero e proprio ma di volontà di intervenire con aiuti mirati e concreti la dove ce n’è realmente bisogno. Oltre a questo si mira a far crescere la coscienza sociale dei ragazzi che fanno parte dell’associazione, fargli capire l’importanza di ciò che stanno facendo, dello stare a fianco realmente a persone alle prese con problematiche che a volte sembrano impossibili da superare. Abbiamo ancora nel cuore la gratitudine delle persone di Norcia dopo il nostro viaggio a sostegno delle popolazioni terremotate!
Quali iniziative sono in programma nei prossimi mesi?
Come ho già accennato abbiamo di recente fatto visita alle comunità colpite dal terremoto, consegnando direttamente circa 4000 euro di materiale (scarpe,vestiario, generi di prima necessità) da loro espressamente richiesti, il tutto senza filtri o mediazioni di nessun tipo…
Il 12 Dicembre saremo all’ospedale Bambin Gesù per portare un’po di atmosfera Natalizia ai bambini dai 6 ai 14 anni affetti da gravi patologie,fornendo inoltre materiale didattico alla Ludoteca presente.
Cercheremo nel nostro piccolo di sostenere i costi di degenza di alcune famiglie che per evidenti motivi si trovano lontane dal proprio paese natio ad assistere i propri familiari,lo faremo mettendoci la faccia e le risorse a nostra disposizione. Saremo vicini alla casa di riposo di Bagnoregio in un momento di grande ristrettezze economiche organizzando in data 18 dicembre un pranzo di raccolta fondi presso il ristorante “Antico callaro”.
L’associazione tiene vivo il ricordo di Francesco, l’entusiasmo dei ragazzi che ne fanno parte sta rendendo, per quanto possibile, il distacco da lui meno doloroso?
Non è facile vedere i suoi amici senza di lui, il dolore è troppo grande e impossibile da alleviare, mi consola il fatto che sto rispettando la volontà dì Francesco, un desiderio che lui aveva e sentiva profondamente, ecco questo mi rende davvero felice!
Qual’e stato l’insegnamento che Francesco ti ha dato durante la sua malattia?
Ha avuto dall’inizio alla fine una grande dignità, ha superato se stesso insegnandomi che tutto ha un senso, anche la sofferenza più atroce. Ha vissuto il suo dolore con la gioia che gli ha dato la forza per combattere e andare oltre…sorretto dalla fede in Gesù che da sempre lo ha accompagnato. Ha protetto i suoi affetti fino all’ultimo respiro, semplicemente col suo modo di essere allegro e scanzonato.
Per concludere un augurio agli sportivi orvietani e non solo.
Spero che i giovani calciatori giochino con mentalità vincente, con spirito di squadra e con la giusta coesione, che si uniscano nelle difficoltà per battere qualsiasi avversario. Dal canto mio faro di tutto per ricordare Francesco, sono convinta che riuscirò insieme all’associazione a non far dimenticare il suo volto e quello che portava dentro di se.
Un ringraziamento SPECIALE a Paola, che in poche righe ci ha raccontato i ricordi e le emozioni di Francesco calciatore, con la tristezza nel cuore e il suo sorriso davanti agli occhi in ogni momento…..