ORVIETO – La A.S.L. di Orvieto, con atto proprio, ha deliberato la chiusura della mensa agenti del Carcere di Orvieto, dopo una visita ispettiva di routine e fino a nuova disposizione. A darne comunicazione è Fabrizio Bonino, segretario nazionale Sappe.
“Non ci è dato conoscere le motivazioni dell’atto – dice – ma di sicuro non ci sorprende. Infatti l’azienda che ha in appalto il servizio in ambito regionale è ormai famigerata per il disservizio e per la continua reiterazione di esso.
L’unico a non essersi accorto, nonostante le decine di lettere scritte da questa Organizzazione Sindacale, è colui che “giustamente” della mensa non ne fruisce, ovvero colui il quale dovrebbe essere Garante della Buona amministrazione Penitenziaria in Umbria ed in Toscana, ovvero il Provveditore Regionale”.
Un duro j’accuse quello di Bonino al provveditore che “da tanto tempo latita per ciò che riguarda l’Umbria. Infatti – aggiunge Bonino – egli preferisce la città di Dante e la regione Toscana, lasciando in un angolo, insieme ad i loro problemi, gli istituti umbri, (compreso l’Istituto a Custodia Attenuata di Orvieto che, in sordina, vuole persino abolire) ed il personale ivi in servizio”.
A questo punto Bonino, rivolgendosi sempre al provveditore, annuncia che il sindacato si rivolgerà direttamente alla Corte dei Conti “per appurare se l’azienda che gestisce il servizio mensa ha procurato e sta procurando un danno erariale, vista la chiusura da parte della ASL delle mense di Terni prima e Orvieto adesso”.
“Ma lei Sig. Provveditore, non si preoccupi – dice ancora Bonino – La aiuteremo noi; ormai ci siamo abituati. Ci piacerebbe però che per una volta, non ci dicesse che “è tutto a posto”, bensì che il Sappe aveva ragione sulla mensa di servizio”. La comunicazione del Sappe termina con un post scrittu: “Ci auguriamo che Lei, sig. Provveditore di Due Regioni (anzi ora tre perchè mi dicono che è stato nominato reggente anche della Campania – le mie più sentite congratulazioni), intervenga nella vicenda della famigerata azienda che ha perfino dato il via ad un contenzioso al proprio interno, sottoponendo i propri dipendenti a procedimenti disciplinari per coprire le proprie esclusive lacune. Mi auguro proprio che Lei intervenga, perchè mi piace essere ottimista”.
“Al personale di Orvieto – conclude Bonino – che “pagherà” sulla propria pelle questo ennesimo disservizio che, riteniamo, si poteva evitare benissimo con interventi tempestivi a seguito delle nostre richieste, va la mia personale solidarietà e l’impegno a sollecitare l’Amministrazione per una rapida soluzione della vicenda; nel frattempo il personale avrà almeno diritto al buono pasto”.