di Gianluca Foresi
In questi giorni ad Orvieto ha tenuto banco la vicenda dell’ascensore fuori servizio, che porta ad uno dei più importanti parcheggi della città e soprattutto la sua manutenzione a ridosso e sotto l’Umbria Jazz Festival. La minoranza ha chiesto le dimissioni dell’Assessore alla mobilità, molti cittadini\e si sono indignati\e su Facebook per il disservizio, chiedendo a chi fosse da imputare la responsabilità del ritardo, che si è scoperto poi essere attribuibile ad un dirigente del comune. In merito alla vicenda è intervenuto anche il consigliere ex SEL Rosati, ora capogruppo di Sinistra Italiana e soprattutto sul suo commento, che vi invito a leggere sul suo profilo Tiziano Rosati, mi sento di esprimere una mia opinione a riguardo. Quello che afferma Tiziano Rosati è condivisibile in larghissima parte e credo che non ci sia bisogno, specie in questo momento così delicato e che riguarda non solo questo pezzo di tufo sul quale siamo solo ospiti, ma il globo terracqueo intero, di lasciarsi andare a facili e spesso troppo sterili e distruttive critiche dove la protesta non lascia spazio o non viene quasi mai seguita dalla proposta. C’è un’osservazione che però mi sento di fare ed è quella sulla comunicazione, che molto, anzi quasi sempre noto essere deficitaria o mal utilizzata all’interno di questa amministrazione di cui il consigliere Rosati è un rappresentante. Se è vero, come credo sia, che l’errore è stato commesso da un dirigente, che si dichiara essere pagato lautamente, perché mi domando non è stato subito detto, comunicato ufficialmente alla città, scusandosi magari dell’errore o della mancanza, che avrebbe lo stesso fatto gridare qualcuno, ma che avrebbe messo in evidenza la buona fede e la trasparenza di un amministrazione. Ammettere i propri errori e scusarsi anche questo è segno di rispetto per i cittadini e di maturità, non solo umana, ma anche politica. Inoltre questa comunicazione tempestiva e opportuna avrebbe evitato l’assalto duro e a tratti feroce contro l’assessore che in questo caso sarebbe stato un responsabile non del tutto diretto, anche se lo rimane in quanto non ha vigilato o supervisionato il lavoro del dirigente, ma almeno come si dice avrebbe suddiviso la pena e l’onere nonché l’onore della cronaca. Mal comune mezzo gaudio o ancora: ma al comune mezzo gaudio?
E allora sorgono alcune domande:
Perché non lo si è detto subito?
Si voleva nascondere la polvere sotto il tappeto? Per usare una delicata metafora.
Si pensava che tutto questo passasse inosservato e come si dice: passata la festa, gabbato lo santo?
Ma la festa non è una qualsiasi, è Umbria Jazz Winter: è LA FESTA. Lo è per Orvieto, dove il turismo rifiorisce e la città torna, anche solo per qualche giorno, a riprendere ossigeno. È normale che i nervi siano più scoperti se qualcosa non va per il meglio, anche se penso sempre che un dialogo sano e civile sia sempre auspicabile, perché venendo meno servizi essenziali, sebbene si dica che alternative c’erano, la città e il turista ne potrebbero soffrire e il malfunzionamento o il non perfetto funzionamento, potrebbe offrire, oltre all’immediato inconveniente, anche e soprattuto una brutta immagine della nostra meravigliosa rupe e sappiamo molto bene che l’immagine in questo mondo è molto, se non tutto. E allora mi domando ancora: quante altre cose non si comunicano solo perché si ha timore che si venga a conoscenza di lacune, mancanze, inefficienze varie e che magari riguardano molti altri settori della macchina amministrativa? È chiaro che molto spesso è più facile far ricadere la responsabilità su un amministratore politico, attaccare un consigliere, un assessore o il sindaco, primo perché il tiro al politico è molto di moda, siamo tutti allenatori e amministratori in Italia, e dare contro, trovando un capro espiatorio, libera da tossine e frustrazioni accumulate, poi perché sono di passaggio, e poi perché magari, essendo i più esposti, si pensa di colpire nel segno e affondarli soprattutto politicamente per ottenere, la parte avversa, un vantaggio per future elezioni. Questo, lo dico per quelli che potranno avanzare l’idea che io voglia favorire uno piuttosto che l’altro, vale per TUTTI gli schieramenti. Però infine mi viene da pormi un’altra domanda, (quante domande direte voi) che magari questi stessi politici rappresentino, loro malgrado, solo la punta dell’Iceberg, e che il resto della macchina, quella che sta sotto il pelo dell’acqua, essendo meno visibile, possa interessare meno, dare meno nell’occhio, ma in realtà, essendo più grande, possa essere più pericolosa da urtare?