Ecco il quadro redatto dal Centro operativo di Foligno relativamente all’emergenza sismica.
Aggiornamento situazione e lavoro giornaliero svolto:
Quadro generale sintetico: situazione generale decisamente critica, dovuta all’eccezionale impatto della scossa del 30 ottobre sul territorio, notevolmente maggiore in Umbria rispetto alle precedenti scosse del 24 agosto e 26 ottobre. Da subito si è reso necessario il supporto all’Umbria da parte del sistema nazionale di Protezione Civile. Le prime attività condotte hanno riguardato il soccorso tecnico urgente, la prima assistenza sanitaria e l’assistenza alla popolazione.
Nessuna vittima, 17 feriti di cui 5 codice giallo e restanti codice bianco/verde.
Particolari criticità riscontrate sull’intero patrimonio edilizio dell’area tra Norcia, Preci, Casia (ma impatto in metà della regione), specialmente di tipo religioso e storico culturale, le infrastrutture (specialmente quelle viarie)
Su Norcia ulteriori criticità legate alla volontà di molte persone a restare nelle zone colpite, all’operatività di COAR e COC, con precarie condizioni logistiche. A Cascia ancora qualche criticità connessa al ritardo di consegna di tende sociali (strutture TMM) e pacchi letto.
A Preci la situazione sembra invece già meno critica rispetto al giorno precedente, con strutture COC che stanno gestendo le varie situazioni e popolazione meno esasperata. Sta entrando a regime il piano da circa 1200 posti presso strutture alberghiere in aree lontane dall’epicentro. Proseguono le attività di assistenza alla popolazione e censimento danni edifici strategici.
Modello operativo/centri di coordinamento: in Umbria, la gestione dell’emergenza sismica aggravatasi dal terremoto di M. 6.5 ed epicentro tra Norcia e Preci del giorno 30 ottobre 2016 avviene tramite il Centro Operativo Regionale (COR) istituito con DGR 1037 del 19/09/2016 presso il Centro Regionale di Protezione Civile di Foligno e il Centro Operativo Avanzato Regionale (COAR) di Norcia (a cui afferiscono le attività maggiormente legate al territorio dei Comuni di Norcia, Preci, Cascia e Monteleone di Spoleto), che purtroppo ha visto, a seguito della scossa, l’inagibilità della struttura che ospitava il COC e il COAR stesso.
Dalle prime ore è stata trovata una soluzione di fortuna con Unità Mobile Beni Culturali regionale e tende. Molti i COC attivati, a seguito dell’ultima scossa, in tutta la Regione. Tali COC affiancano quelli già attivi dal 24 agosto.
La Delibera di istituzione del COR verrà aggiornata alla luce del coinvolgimento anche della Prefettura – UTG di Terni nella gestione emergenziale. In prima mattinata si è tenuta al COR una riunione di riorganizzazione delle attività di Sala Operativa e di dislocazione del personale regionale sul territorio colpito (principalmente nei Comuni di Norcia, Preci e Cascia, per ora).
Nel pomeriggio si è tenuta la riunione, sempre al COR, tra Regione e Prefetture di Perugia e Terni per la definizione delle modalità operative di conduzione delle attività di Sala Operativa a supporto del COR, confermando il funzionamento per funzioni di supporto e concordando lo svolgimento di briefing giornalieri (almeno uno fisso alle ore 17:30, a valle del quale produrre il report giornaliero).
Assistenza alla popolazione: risultano a questa sera 3’363 assistiti in tutto il territorio regionale umbro (vedi schema di dettaglio di seguito riportato). I numeri sono da considerarsi di massima in quanto quota non trascurabile della popolazione ricorre ancora a soluzioni di fortuna per la notte (es. auto, ecc..).
Attivato il piano di ricettività sfollati tramite alberghi nella zona del Perugino, Lago Trasimeno, Orvietano, Ternano e Toscana orientale per circa 1200 posti. In corso di completamento l’allestimento delle soluzioni temporanee di assistenza (tra strutture comunali, strutture ricettive in loco, tende sociali, ecc..). Gran parte della popolazione assistita gode del servizio mensa con pasti caldi (con numeri maggiori rispetto agli assistiti durante la notte, specialmente a Norcia capoluogo).
Il Gruppo FS ha messo a disposizione da ieri 7 carrozze con vagoni letto per un totale di circa 420 persone alloggiabili presso la stazione di Foligno. Per la prima notte la gestione dell’accoglienza è stata garantita dal Comune di Foligno.
Sanità: 2 PMA (Posto Medico Avanzato) di cui uno a Norcia e uno a Cascia. Evacuati 20 pazienti dall’Ospedale di Cascia, trasferiti all’Ospedale di Terni. Dei 17 feriti, 8 trasferiti a Foligno. Hanno operato a Norcia 4 psicologhe volontarie. L’Ordine degli psicologi della Provincia di Perugia ha attivato supporto nelle zone dove sono state trasferite in albergo le persone sfollate.
Richiesti alla Dicomac moduli per servizi sanitari territoriali e diagnostici per Norcia e 1 PASS (Posto di Assistenza Socio Sanitaria). Attivata unità mobile farmacia da due giorni.
Materiali e mezzi, logistica: proseguita l’attività di consegna dei pacchi letto (richiesti circa 1800, consegnati 1368) ai Comuni interessati (circa 30). Consegnata in serata parte delle strutture TMM fornite dalla Dicomac (9 a Norcia). 4 montate. Problemi connessi all’impianto elettrico e soprattutto di riscaldamento delle stesse riscontrati. Nella giornata del 1 novembre prevista consegna dei 50 pacchi letto richiesti dal Comune di Cascia e la fornitura delle rimanenti strutture TMM richieste. Cucine da campo attivate in Umbria: 4 (due a Norcia, una a Preci e una a Cascia). In allestimento una ulteriore cucina a Norcia (CRI).
Censimento danni edifici strategici: impiegate 5 squadre tecnici regionali del Servizio Sismico per controllo edifici strategici, impiegati principalmente nell’area di Norcia. 44 sopralluoghi effettuati in 6 Comuni (Spoleto, Foligno, Cascia, Preci, Norcia, Vallo di Nera).Verifica rischio da frana: geologi del Servizio Geologico regionale impiegati, dopo prime verifiche sulla viabilità, per sopralluogo congiunto Regione Umbria-Marche-Centro di Competenza Dicomac (CNR-IRPI) presso frana sul Fiume Nera in territorio marchigiano (zona di Visso, SP 209). Situazione particolarmente critica.
Viabilità: Numerose problematiche, specialmente nella S.S. 685 “Tre Valli Umbre” e S.S.4 Salaria (lati sia marchigiano che umbro) dove permangono chiusure e limitazioni. Continue verifiche ed interventi da parte di ANAS e Province per consentire il passaggio, laddove possibile, almeno dei mezzi di soccorso.
SS685 dal km 7.396 al km 38.000 chiusa per caduta massi a seguito del sisma (consentito il transito, con cautela, ai mezzi di soccorso, dal km 22.000 al km 38.000);
Per Preci e confine Marche (Visso – Ussita)
SP 209 di Triponzo (Cerreto di Spoleto – Preci):TRAFFICO INTERROTTO possibile solo per i mezzi di SOCCORSO fino a Preci – dal bivio di Triponzo in poi CHIUSA causa caduta massi, frana al km 65+000.
Tra Norcia e Preci
SP 476 TRAFFICO INTERROTTO A QUALSIASI MEZZO per tutto il tratto Norcia – Preci causa cedimento stradale e abitazioni pericolanti (con crolli) lungo il tragitto nelle frazioni di Ancarano, Campi e Piedivalle.
Per Cascia (e confine Lazio)
SP 470 e SR 320 TRANSITO LIBERO da Borgo Cerreto, attraverso SP 470 fino a Rocchetta, strada comunale fino a Poggio Primocaso e poi SR 320 fino a Cascia (con possibile prosecuzione fino a Rieti tramite Leonessa).
SP 477 da Forche Canapine a Castelluccio non percorribile
SP 477 da Norcia a Castelluccio solo mezzi di soccorso.
Forze in campo: circa 170 volontari, 70 dipendenti regionali. Previsto in arrivo contingente di 50 volontari delle associazioni nazionali attivate dalla Dicomac per assistenza alla popolazione presso frazioni di Preci, e Cascia. Ulteriori disponibilità verranno impiegate su Norcia.
Situazione veterinaria: prosegue il censimento speditivo dei danni. In Umbria risultano ad oggi 43 allevamenti coinvolti, 39 abitazioni, 27 stalle, 28 depositi lesionati di cui a Cascia 5 allevamenti, 2 a Monteleone di Spoleto, 35 a Norcia e 1 a Preci.
Criticità attuali e pianificazione attività giorno seguente: potenziamento attività di supporto presso COR di Foligno, COAR di Norcia e COC di Cascia (richiesto a Dicomac anche supporto di eventuali tecnici di altre Regioni o ANCI nazionale in fase di briefing delle ore 7:00 del 1 novembre), ricognizione Comuni e frazioni colpite e verifica copertura assistenziale, prosecuzione allestimento aree accoglienza e censimento danni edifici strategici, inizio ricognizione aree per container.
Verifica rischio da frana: geologi del Servizio Geologico regionale impiegati, dopo prime verifiche sulla viabilità, per sopralluogo congiunto Regione Umbria-Marche-Centro di Competenza Dicomac (CNR-IRPI) presso frana sul Fiume Nera in territorio marchigiano (zona di Visso, SP 209). Situazione particolarmente critica.
Viabilità: Numerose problematiche, specialmente nella S.S. 685 “Tre Valli Umbre” e S.S.4 Salaria (lati sia marchigiano che umbro) dove permangono chiusure e limitazioni. Continue verifiche ed interventi da parte di ANAS e Province per consentire il passaggio, laddove possibile, almeno dei mezzi di soccorso.
-SS685 dal km 7.396 al km 38.000 chiusa per caduta massi a seguito del sisma (consentito il transito, con cautela, ai mezzi di soccorso, dal km 22.000 al km 38.000);
Per Preci e confine Marche (Visso – Ussita)
SP 209 di Triponzo (Cerreto di Spoleto – Preci):TRAFFICO INTERROTTO possibile solo per i mezzi di SOCCORSO fino a Preci – dal bivio di Triponzo in poi CHIUSA causa caduta massi, frana al km 65+000.
Tra Norcia e Preci
SP 476 TRAFFICO INTERROTTO A QUALSIASI MEZZO per tutto il tratto Norcia – Preci causa cedimento stradale e abitazioni pericolanti (con crolli) lungo il tragitto nelle frazioni di Ancarano, Campi e Piedivalle.
Per Cascia (e confine Lazio)
SP 470 e SR 320 TRANSITO LIBERO da Borgo Cerreto, attraverso SP 470 fino a Rocchetta, strada comunale fino a Poggio Primocaso e poi SR 320 fino a Cascia (con possibile prosecuzione fino a Rieti tramite Leonessa).
SP 477 da Forche Canapine a Castelluccio non percorribile
SP 477 da Norcia a Castelluccio solo mezzi di soccorso.
Forze in campo: circa 170 volontari, 70 dipendenti regionali. Previsto in arrivo contingente di 50 volontari delle associazioni nazionali attivate dalla Dicomac per assistenza alla popolazione presso frazioni di Preci, e Cascia. Ulteriori disponibilità verranno impiegate su Norcia.
Situazione veterinaria: prosegue il censimento speditivo dei danni. In Umbria risultano ad oggi 43 allevamenti coinvolti, 39 abitazioni, 27 stalle, 28 depositi lesionati di cui a Cascia 5 allevamenti, 2 a Monteleone di Spoleto, 35 a Norcia e 1 a Preci.
Criticità attuali e pianificazione attività giorno seguente: potenziamento attività di supporto presso COR di Foligno, COAR di Norcia e COC di Cascia (richiesto a Dicomac anche supporto di eventuali tecnici di altre Regioni o ANCI nazionale in fase di briefing delle ore 7:00 del 1 novembre), ricognizione Comuni e frazioni colpite e verifica copertura assistenziale, prosecuzione allestimento aree accoglienza e censimento danni edifici strategici, inizio ricognizione aree per container.
“Una cosa deve essere certa: non consentiremo l’abbandono di queste aree, dei suoi paesi e borghi. E lo stesso modello di assistenza dei cittadini che hanno però la casa o non vi possono rientrare lo stiamo realizzando tenendo conto di questo irrinunciabile obiettivo, e consentire così alla nostra gente di poter essere il più vicino possibile ai loro affetti, ai loro beni”.
È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso della conferenza stampa che ha svolto a Preci, presso il Centro Caritas, per fare il punto della gestione dell’emergenza a 48 ore dalla scossa di terremoto.
Nel corso dell’incontro con i giornalisti la presidente Marini ha ricordato come “l’Umbria ha subito in due mesi tre distinti terremoti, l’ultimo dei quali ha ha avuto una potenza che, secondo i dati in possesso dell’Osservatorio Bina di Perugia, non si registrava da mille anni”.
La presidente ha quindi annunciato che il sistema di protezione civile deputato a gestire l’emergenza in Umbria sarà strutturato in un Centro di Coordinamento e controllo a Norcia ed altri due centri operativi nei Comuni di Cascia e Preci.
“Resto convinta – ha detto Marini – della positività della scelta di consentire ai cittadini di poter trascorrere questi giorni in una confortevole e più sicura collocazione alberghiera, tant’è che ad oggi sono oltre mille i cittadini che hanno trovato accoglienza negli alberghi sia del Trasimeno che di altre città. In ogni caso il nostro compito è quello di garantire a tutti, comunque, anche a quelli che per ragioni diverse o non vogliono o non possono lasciare la Valnerina, una sistemazione adeguata. Per questo abbiamo chiesto ed ottenuto ‘tende collettive’ che sono state montate e si stanno montando in queste ore. Questo per l’immediato, mentre abbiamo già avviato tutte le procedure per realizzare delle aree con container, che rappresenta la soluzione intermedia dov’è poter trascorrere l’inverno, prima della realizzazione dei villaggi con le casette, che auspicabilmente saranno allestiti per la primavera-estate”.
Marini è poi tornata sulle decisioni annunciate ieri dal presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, dopo una riunione dell’esecutivo che eccezionalmente si è svolta alla presenza degli stessi presidenti delle quattro regioni colpite, del commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, ed il Capo del Dipartimento Prociv, Fabrizio Curcio: “È molto positivo – ha ribadito Marini – che Presidente del consiglio e Governo abbiano pienamente colto la straordinarietà dell’emergenza che stanno vivendo i nostri concittadini e, per questo, di aver accolto le nostre richieste e pensato ad un provvedimento che va nella direzione di accelerare i tempi in tutta questa prima fase dell’emergenza”.
Secondo la presidente, infatti, “Renzi ha compreso anche il nostro disagio di amministratori pubblici di dover operare con regole che non tengono conto della situazione emergenziale, mentre abbiamo necessità di dare risposte immediate ai bisogni di cittadini, famiglie, agricoltori, allevatori, imprenditori e ogni altro soggetto economico. Perché occorre al più presto far ripartire l’economia di questo territorio che, a differenza del sisma del 24 agosto, questa volta ha subito un colpo durissimo, a partire dal mondo zootecnico ed all’industria della trasformazione”. Infine, Marini ha affermato che “questo terremoto ci insegna che dobbiamo assolutamente pensare ad un modello di ricostruzione che per scuole, ospedali e edifici pubblici che svolgono funzioni operative, sia improntato a norme anti sismiche per fare in modo che reggano a qualunque scossa”.