ORVIETO – Il 30 ottobre scorso è nata l’Associazione Culturale “3.36 per Barbara & Matteo”, associazione senza scopo di lucro volta a promuovere iniziative di educazione artistica, sportiva, culturale, musicale e ambientale, nel ricordo di Barbara Marinelli e Matteo Gianlorenzi. La giovane coppia di sposi di Orvieto che, la notte del 24 agosto scorso hanno perso la vita sotto le macerie dell’Hotel Roma di Amatrice dove erano arrivati da poche ore. Erano le 3:36 e quel terremoto di magnitudo 6.0 ha scosso il Centro Italia, provocando la distruzione di Amatrice e la morte di 298 persone.
Due mesi dopo, una nuova scossa di terremoto di magnitudo 5.4 ha nuovamente sconvolto il centro Italia, colpendo una vasta zona tra Marche e Umbria, con epicentro tra le province di Macerata, Perugia e Ascoli Piceno prossima all’area interessata dalla sequenza sismica iniziata ad Amatrice. Questa volta fortunatamente non ci sono state vittime ma solo tanta distruzione.
L’Associazione “3.36 per Barbara & Matteo” è stata presentata ieri mattina presso la sede comunale dal Sindaco, Giuseppe Germani, dalla V. Sindaco, Cristina Croce, Marco Gianlorenzi e la Sig.ra Fernanda Biagini (rispettivamente fratello e mamma di Matteo) e Giuliano Santelli responsabile della protezione civile di Orvieto.
“Sono felice di partecipare alla presentazione di questa lodevole iniziativa che dall’evento drammatico del 24 agosto crea oggi le condizioni per radicare la cultura del sentirsi vicini alle persone – ha detto il Sindaco, Giuseppe Germani – credo che l’Associazione sia una grande iniziativa, uno strumento reale per mantenere vivo il ricordo dei nostri due concittadini e per lavorare nella direzione della cultura della protezione civile e della solidarietà.
La protezione civile ad Orvieto è un gruppo coeso e importante. Oggettivamente siamo cresciuti rispetto a quando, come nel 2012, mancavano le risorse necessarie e grazie al volontariato si può ora sopperire alle deficienze economiche. Dovunque è andato, il nostro volontariato di protezione civile ha sempre lasciato un ottimo ricordo. Per questo ringrazio tutti i volontari che ci mettono tanta passione e tanto senso civico. Specie nei momenti drammatici avere la sensibilità giusta non è facile. Ringrazio i famigliari di Barbara e Matteo che hanno dimostrato grande attaccamento alla città. Come Sindaco e come Amministrazione non vogliamo né prevaricare né sostituire, ma essere al loro fianco per dare una mano. La mia presenza oggi sta a testimoniarlo”.
“Nei quattro giorni successivi al sisma di Amatrice – ha detto Matteo Gianlorenzi – tantissime persone si sono unite a noi nella speranza che Barbara e Matteo potessero essere salvati dalle macerie e tornare alle loro vite. Nonostante il lavoro continuo ed instancabile dei Vigili del Fuoco e delle molte associazioni di volontari, dalla Protezione Civile alla Croce Rossa Italiana, purtroppo Barbara e Matteo non sono tornati. I cittadini di Orvieto, le persone che li hanno amati ma anche i conoscenti, oltre ai parenti ed agli amici, si sono stretti attorno alle nostre famiglie, rendendo più sopportabile il dolore e ricordando il valore e l’importanza di essere parte di una Comunità.
Nessun fiore è stato chiesto per il Funerale di Stato, ma donazioni per la Protezione Civile di Orvieto, che tanto si è spesa in quei giorni e che ancora oggi, dopo le successive scosse del 26 e 30 ottobre che hanno messo ulteriormente in ginocchio la nostra Regione, continua ad impegnarsi affinché le persone, i paesi, le comunità non restino ancora più soli di fronte a catastrofi naturali di questa portata.
Grazie alle molte iniziative ed alle persone che hanno aderito sono stati raccolti altri soldi. Ed è attraverso la fondazione di questa Associazione, senza scopi di lucro, che questi soldi potranno andare alla Protezione Civile di Orvieto per finanziare il primo progetto, individuato in una Cucina da Campo, con cui si potrà continuare ad assistere le popolazioni colpite dal terremoto a Preci, dove di 750 abitanti ne restano 250 nel centro di emergenza della Protezione Civile; 250 persone che non vogliono sfollare, andarsene, abbandonare la propria casa, la propria vita, i propri luoghi”.
“L’Associazione 3.36 per Barbara & Matteo, nata con la volontà di aiutare la Protezione Civile di Orvieto nel suo lavoro prezioso – ha aggiunto – desidera impegnarsi per continuare a raccogliere soldi da investire, secondo criteri di massima trasparenza, in attività a scopo benefico. Iniziative culturali, sociali, cene e concerti. Nel sostenere progetti per le scuole, che possano portare ad una continuità con Barbara, maestra, in manifestazioni sportive, per l’amore che Matteo nutriva per la bicicletta, in una donazione in libri alla biblioteca di Amatrice o nell’istituzione di una borsa di studio per gli studenti dell’Orvietano.
Questo vorrebbe essere il nostro impegno sul territorio, per tutta la collettività. Ci piacerebbe che i cittadini si unissero a noi in questo progetto, e partecipassero affinché il ricordo di Barbara e Matteo possa restare vivo nel tempo e restituire qualcosa di concreto. Ci piacerebbe che i cittadini si unissero a noi affinché il loro ricordo possa restare vivo”.
“Attraverso l’Associazione 3.36 per Barbara & Matteo – ha affermato Giuliano Santelli – si vuole dare seguito a una storia che ha toccato molto la nostra città. Siamo contenti di essere inseriti in questo progetto e di poter fare insieme, rafforzando una collaborazione nata al momento drammatico del terremoto. Attualmente a Preci è stata intensificata la nostra attività del servizio di preparazione dei pasti per la popolazione, i volontari e i vigili del fuoco: siamo partiti con 150 pasti al giorno ed ora siamo arrivati a 500. Inoltre, facciamo ‘catering terremoto’, infatti, prepariamo altri 150 pasti destinati all’esterno ovvero ad allevatori o alle case sparse.
Avevamo una cucina da campo mobile che ora, tra San Pellegrino di Norcia e Preci, si è logorata, di qui la necessità di disporre di una nuova attrezzatura. Domenica prossima porteremo sei bagni e due docce a Preci dove contiamo di consegnare anche la nuova cucina da campo sponsorizzata da una azienda orvietana che si è resa disponibile.
Quando ci muoviamo per portare aiuti, in qualche modo portiamo in trasferta l’orvietanità: siamo gli unici, ad esempio, che portiamo il vino dei nostri produttori. Un altro impegno indispensabile è quello che riguarda la prevenzione nelle scuole. In questi giorni abbiamo lavorato solo su questo aspetto”.
“L’Amministrazione Comunale – ha sottolineato da parte sua l’Assessore all’Istruzione, Cristina Croce – parteciperà ai progetti dell’associazione. Grazie a Simone Gianlorenzi, musicista e cugino di Matteo, c’è la disponibilità di realizzare prossimamente un concerto al Teatro Mancinelli e a realizzare iniziative con le scuole”.
L’Associazione “3.36 per Barbara & Matteo” ha aperto una pagina FB con lo statuto e il codice Iban IT45D0707525701000000710786 di BCC UMBRIA per effettuare donazioni e per associarsi.
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L’impegno dei Comuni in Funzione Associata per il Terremoto in Umbria – periodo Agosto e Ottobre 2016 (Fonte: Protezione Civile di Orvieto)
La prima missione ha riguardato la frazione di San Pellegrino di Norcia impegnando il modulo mensa composto dalla cucina mobile e la tensostruttura completa di arredi e impianti per la mensa.
La missione ha operato per circa un mese gestendo autonomamente il modulo mensa con gruppi di volontariato facenti parte della Funzione Associata.
Per i generi di prima necessità destinati alla popolazione colpita, la struttura del modulo mensa è stata autosufficiente grazie ai materiali raccolti nell’ambito dei Comuni della funzione associata.
I materiali risultati in eccesso al termine della prima emergenza sono stati portati dai volontari presso il Centro Caritas di Amatrice.
Complessivamente nella prima missione sono stati impiegati 80 volontari di cui 42 del Gruppo di Orvieto e 12 automezzi per trasporti e supporto dell’attività del campo.
I Sindaci della funzione associata si sono recati a San Pellegrino di Norcia rendendosi conto di persona dei pesantissimi danni ed hanno assunto l’impegno di rimanere vicini alla comunità del luogo attraverso un progetto legato alla ricostruzione del Centro Sociale andato distrutto.
La seconda missione è partita il 27 ottobre scorso, poche ore dopo la prima scossa di 5.9 magnitudo, impegnando nuovamente il modulo mensa. La missione riguarda Preci, il cui campo è stato completamente affidato alla funzione associata dell’Orvietano e gestito dai propri gruppi di Protezione Civile. Ad oggi, la missione ha visto impegnati 78 volontari di cui 38 del gruppo di Orvieto con l’utilizzo di 10 mezzi.
Allo stato attuale risulta necessario procedere a un ampliamento della cucina mobile per far fronte al sempre crescente numero di persone assistite (dai 300 pasti al giorno dopo la prima scossa, si è passati a circa 1.500 pasti al giorno dopo la seconda scossa di 6,5 di magnitudo).
La seconda missione risulterà molto più impegnativa e soprattutto molto più lunga della precedente (i turni di volontari sono stati programmati almeno fino al 15 dicembre).
Inoltre, si sta procedendo alla manutenzione straordinaria di 2 moduli bagni composti da 12 servizi e 4 docce di cui necessita il campo di Preci per i soccorritori.