ORVIETO – Ancora paura, ancora terrore per uno sciame sismico che sembra non avere mai fine. Anche ieri mattina, alle 7.40, una scossa violentissima di magnitudo 6.5 ha svegliato gli orvietani seminando il panico in tutto il territorio. La scossa, infatti, si è sentita distintamente in tutti e 12 i Comuni dell’Orvietano facendo riversare moltissima gente in strada.
Per fortuna non si sono registrati danni alle persone ma il patrimonio storico della Rupe ha risentito in parte della furia della terra. Poco tempo dopo la scossa protezione civile, vigili del fuoco e tecnici hanno iniziato a verificare la stabilità degli edifici pubblici, delle chiese e dei luoghi più maggiormente frequentati.
Per quanto riguarda il Duomo sono caduti alcuni calcinacci dalle volte interne della cattedrale. «Nessun danno evidente. In queste ore e nei prossimi giorni proseguiranno le verifiche alla struttura e soprattutto ad affreschi e sculture» ha spiegato il presidente dell’Opera del Duomo Francesco Venturi.
«Solo in via precauzionale – ha aggiunto il dirigente della Municipale Mauro Vinciotti – si è deciso di chiudere la cattedrale anche per permettere ai tecnici dell’Enea e degli altri enti preposti ad effettuare i sopralluoghi nella massima sicurezza anche perché per raggiungere le volte sono necessari mezzi speciali che oggi (ieri, ndr) non sono a disposizione».
Le celebrazioni delle messe domenicali sono state trasferite presso la chiesa di Sant’Andrea. E anche quella di stamattina alle ore 9, si celebrerà presso la chiesa di San Giuseppe. Intorno alle 10.30 il Duomo è stato riaperto al termine delle verifiche strutturali da parte dei tecnici dell’Enea.
Alcune crepe si sono registrate anche nella chiesa chiusa al pubblico di San Francesco. Crepe vecchie e nuove hanno indotto invece il parroco della chiesa di San Domenico a chiudere la struttura ma la messa è stata celebrata sul sagrato con la collaborazione dei fedeli. Ancora danni al patrimonio storico della Rupe.
Al museo Claudio Faina, uno degli immobili storici dei Palazzi Vescovili, la violenta scossa ha provocato la rottura di alcuni reperti etruschi e dell’Attica e lo spostamento di alcuni vasi e altri oggetti dall’interno delle teche in vetro dove sono contenuti. Ulteriori controlli saranno effettuati anche nei luoghi come i cimiteri che in queste giorni di festività possono essere più frequentemente visitati dalle persone.
I tecnici dei Vigili del Fuoco, del Comune di Orvieto e della Protezione Civile sottoporranno a ulteriori controlli gli edifici pubblici e le scuole del territorio comunale, già chiuse nella giornata di oggi per il ponte di Ognissanti. Sempre a scopi precauzionali, al fine di consentire il regolare svolgimento delle verifiche tecniche sulle strutture, per oggi e mercoledì è stata disposta la chiusura dei tre asili nido comunali ad Orvieto centro, Sferracavallo e Ciconia. Chiusa per verifiche anche la torre del Moro. All’altezza del secondo piano sarebbero state individuate delle crepe che necessitano un accurato sopralluogo da parte di personale specializzato. Per la giornata di ieri sono state interrotte tutte le manifestazioni sportive. L’invito della Protezione Civile è, almeno per oggi e domani, non frequentare troppo luoghi chiusi e anche le manifestazioni per bambini legate ad Halloween di svolgerle all’aperto. Per quanto riguarda la situazione del comprensorio:
Il dramma di Norcia:
A Giove il sindaco Alvaro Parca ha dichiarato inagibile il castello. La decisione è stata assunta per via del crollo di un camino e di una porzione del tetto e per una serie di lesioni generalizzate. La zona è stata transennata.
A Guardea il sindaco Giampiero Lattanzi, dopo aver interdetto l’utilizzo delle chiese dei Santissimi apostoli Pietro e Paolo e di Sant’Egidio, già lesionata dalle precedenti scosse sismiche, ha vietato anche le lezioni di catechismo sempre per motivi di sicurezza.
A Narni, secondo un’ordinanza emessa dal sindaco Francesco de Rebotti asili e monumenti rimarranno chiusi fino al 2 novembre. Gli asili che rimarranno chiusi sono quelli dell’Ape Maia e del Grillo Parlante, fra centro storico e Scalo, e quello di Nera Montoro, mentre le scuole saranno chiuse per festività. Chiusi anche, fra i monumenti, il teatro comunale, il museo di Palazzo Eroli, la Rocca Albornoz, l’auditorium Bortolotti a San Domenico, il cinema Vittoria, i sotterranei di San Domenico e il Palazzo degli Scolopi. “In tutti i casi – puntualizza il sindaco – si tratta di decisioni a scopo precauzionale”.
La sindaca di Amelia Laura Pernazza ha dichiarato inagibile la chiesa di San Francesco e vietato con un’ordinanza, a scopo precauzionale, l’utilizzo di tutti gli altri edifici religiosi della città. “La chiesa di San Francesco – dichiara la sindaca – presenta lesioni e danni agli intonaci tali da indurci a dichiararla non agibile. Per tutte le altre abbiamo registrato distaccamenti di intonaci ed altri danni che dovremmo approfondire nelle prossime ore. Eseguiremo sopralluoghi accurati ma per oggi, visto anche il periodo a ridosso delle festività dei morti, abbiamo ritenuto necessario decretarne la chiusura”.
Gli effetti del terremoto sul castello e sulla chiesa di Santa Maria Assunta ad Alviano –
Il sisma ha provocato crepe e piccoli distacchi agli intonaci, sia all’esterno sia all’interno del castello, compresi gli uffici comunali al primo piano; l’arco d’ingresso è stato puntellato; la parte interna sarà valutata dai tecnici nei prossimi giorni. Per quanto riguarda la chiesa, la parte più lesionata è la navata destra, da dove sono caduti diversi calcinacci, nel punto in cui le travi in legno poggiano sul muro portante.
All’esterno, sul contrafforte posto tra il muro sinistro della chiesa e le case vicine, si è aperta una crepa nella parte sottostante la volta, mentre alcune parti di intonaco si sono staccate dalla sommità del campanile. Anche le condizioni strutturali della chiesa saranno valutate nei prossimi giorni dai tecnici, già allertati dal parroco e dal Comune. (Foto di Simone Zazzera)