ORVIETO – Parcheggio di via Roma: querelle giudiziaria chiusa dopo sei anni, assolti tutti gli imputati. L’ultima udienza che ha messo la parola fine al lungo iter processuale che tra gli imputati vedeva anche l’ex dirigente del settore tecnico del Comune l’ingegner Mario Angelo Mazzi, si è svolta l’11 ottobre scorso. Udienza durante la quale il collegio penale del tribunale di Terni presieduto dal giudice Massimo Zanetti si è espresso assolvendo tutti con formula piena perché il fatto non sussiste.
“Finalmente si è potuta scrivere la parola fine su questo lungo iter giudiziario – commenta l’avvocato dell’ex dirigente Mazzi, il legale Guglielmo Santarelli – è stato dimostrato come le contestazioni dell’accusa erano state costruite praticamente sul nulla anche grazie all’aiuto di un perito. Il procedimento ha avuto decisamente il giusto epilogo ed ha messo fine ad un’ingiustizia durata sei anni”.
I fatti risalgono al 2010 dopo il blitz della Guardia di Finanza negli uffici comunali culminato con il sequestro di tutti i documenti riguardanti il contestato parcheggio. Al centro dell’indagine, passata poi alla Procura, diretta dall’allora procuratore Francesco Novarese, c’erano diversi capitoli riguardanti l’opera: progetto, gara d’appalto, realizzazione, tempi e modalità dell’intervento del parcheggio realizzato con sette milioni di soldi pubblici.
L’indagine si era chiusa nel giugno del 2013 con la notifica di tre avvisi. Destinatari: il dirigente comunale Mario Angelo Mazzi, in qualità di responsabile del procedimento, l’ingegner Dino Bonadies e il geometra Maurizio Cirimbilli, entrambi di Rpa, la società perugina incaricata della redazione del progetto del pluripiano.
Diverse le irregolarità contestate nei tre anni di indagine. Un lavoro per il quale la procura si era avvalsa della consulenza tecnica dell’ingegnere ligure Luigi Boeri. I reati con cui erano stati rinviati a giudizio andavano dal falso ideologico all’abuso d’ufficio, alla turbativa d’asta.
Si è celebrata ieri, invece, sempre al tribunale di Terni, una nuova udienza nel processo che vede imputati nove impiegati civili – otto uomini e una donna – della caserma Nino Bixio di Orvieto, sede del distaccamento logistico del Raggruppamento autonomo del Ministero della Difesa, accusati di truffa allo Stato per essersi assentati durante l’orario di lavoro.
Ad essere ascoltato è stato il comandante del Distaccamento Aeronautica Militare di Orvieto, il maggiore Alessandro Di Nicola. Un’udienza ancora interlocutoria dunque, quella di ieri, aggiornata all’8 febbraio prossimo durante la quale verranno ascoltati altri test dell’accusa. (Sara Simonetti)