ORVIETO – E’ negli uffici della Procura di Roma tutto il materiale che i carabinieri hanno sequestrato nella sede operativa della Ceprini Costruzioni. Si tratta di una grossa quantità di documenti, tra contabilità e contratti, che i militari del comando provinciale di Roma insieme ai carabinieri di Orvieto, hanno acquisito nel corso della perquisizione scattata a seguito dell’esecuzione all’ordinanza restrittiva emessa dal Gip della Procura capitolina Gaspare Sturzo.
L’imprenditore orvietano Franco Ceprini e la nipote Lucia sono stati arrestati alle prime luci dell’alba di mercoledì nell’ambito di un’inchiesta che ha portato complessivamente a 21 indagati sottoposti a misura cautelari perchè accusati di far parte di un presunto giro di corruzione che riguarda l’alta velocità ferroviaria nella tratta Milano-Genova, la realizzazione dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria e il collegamento tra l’aeroporto e la stazione ferroviaria di Pisa.
Il coinvolgimento dei due, a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari, sarebbe riferita proprio agli appalti di Genova. Ora si attende l’interrogatorio di garanzia a seguito del quale il giudice valuterà se permangono o meno le condizioni di applicabilità e le esigenze cautelari. Il legale difensore della femiglia, l’avvocato Emilio Festa ha spiegato in un ristretto comunicato diffuso nella serata di mercoledì che “la Ceprini Costruzioni ha avuto rapporti di subappalto con aziende coinvolte nell’inchiesta e non ha commesso alcuno dei reati per cui si procede”.