ORVIETO – Il tanto contestato progetto geotermico “Castel Giorgio- Torre Alfina” è a un passo dall’essere concretizzato. Sembrerebbe, infatti, che il Ministero abbia tutte le intenzioni di sciogliere l’ultimo nodo, quello delle “intese regionali”.
E mentre il Lazio ha scelto la strada della moratoria esprimendo di netto parere negativo, l’Umbria, anziché decretare parere contrario, nel corso dell’ultima riunione in materia del 29 giugno, ha deliberato “di ritenere che l’atto d’intesa non può prescindere da un accordo del Ministero dello Sviluppo Economico con gli enti locali per una soluzione condivisa delle problematiche territoriali”.
Non ha detto né Si né No in buona sostanza. In pratica, dunque, nonostante l’opposizione dei sindaci dei due territori interessati dal progetto pilota, degli ambientalisti e delle popolazioni, le autorizzazioni dei ministeri sono ormai già state rilasciate e per concludere l’iter manca solo l’atto d’intesa della Regione Umbria. Per questo il Ministero in questi giorni ha trasmesso alla Giunta Regionale la richiesta per il rilascio dell’intesa. “A prescindere dalla valenza giuridico amministrativa di una tale determinazione – scrive il dirigente del Ministero – e tenuto conto che la posizione contraria degli enti locali era comunque già stata resa nota dagli stessi a codesta Regione, al fine di portare a termine un procedimento che ha ormai ottenuto da tempo sia il parere favorevole della Cirm che il giudizio positivo di compatibilità ambientale, questo Ministero ha ritenuto comunque opportuno espletare una verifica delle possibilità oggettive di raggiungere un accordo con le amministrazioni locali.
“Constatata la ferma contrarietà al progetto da parte del comune di Castel Giorgio e la inesistenza di possibili spazi per un dialogo, questo Ministero non ha ritenuto utile esperire altri tentativi in tal senso, né, a maggior ragione, estendere il coinvolgimento ad altre amministrazioni locali. Di conseguenza – scrive sempre il direttore Terlizzese – si ritiene conclusa l’istruttoria”.
La lettera di Terlizzese termina con una “urgente attesa di riscontro in considerazione della natura strategica degli impianti pilota geotermici”. A questo punto, dunque, la patata bollente torna di nuovo nella mani della presidente Marini. La supposizione del presidente della Regione Lazio, Enrico Panunzi è che, la procedura dilatatoria “abbia la finalità di attendere il referendum sulla costituzione che toglierebbe alle regioni ogni potere decisionale in fatto di geotermia per cui rimarrebbe valida la sola autorizzazione già rilasciata dai Ministeri”. Certo è che parrebbe decisamente difficile l’opposizione della Regione, che aveva già espresso un parere tecnico positivo, alla direttiva ministeriale. Intanto per il 5 novembre prossimo ad Acquapendente si terrannno gli Stati generali della Geotermia voluti dalla Rete nazionale “No geotermia elettrica speculativa ed inquinamento” .
“Sentiamo la necessità di convocare i nostri stati generali – spiega il portavoce Vittorio Fagioli – per interrogarci sulle fortissime opposizioni territoriali ad ogni singolo progetto geotermico, sul perché il Governo non risponde alle sollecitazioni del Parlamento, perché le Regioni si trovano in difficoltà in materia ed, infine, sulla necessità di un referendum costituzionale in materia”. (Sa.Simo)
I Vigili del Fuoco partecipano ai progetti del Servizio Civile Universale
Una nuova opportunità per mettere a disposizione della cittadinanza il tuo senso civico è fare domanda per il Servizio...