La Soc. Agricola Macchia Alta srl interviene in merito all’annullamento dell’autorizzazione per l’impianto di cogenerazione che doveva essere realizzato nell’area artigianale di Castel Viscardo e successivamente alle sentenze del TAR per quanto riguarda la stessa vicenda di Fabro.
CASTEL VISCARDO – La Soc. Agricola Macchia Alta Srl all’indomani della revoca/annullamento della autorizzazione per un piccolo impianto di cogenerazione, dotato di filtri (200 KW), da realizzare nella area artigianale di Castel Viscardo e successivamente alle sentenze del TAR per quanto riguarda la stessa vicenda di Fabro ha scelto consapevolmente di non intervenire nel dibattito (?) che a vario titolo si è svolto sui giornali e sui social.
Tale scelta è conseguente al fatto che quegli atti e tutte le prese di posizione al di fuori delle righe hanno assunto, da quel momento in poi, rilevanza penale e di carattere giudiziario nel campo amministrativo. Sede nella quale è stato volutamente spostato il discorso e dove sta avvenendo il vero dibattito.
Continueremo in questo atteggiamento fino alla fine di questa, per noi, dolorosissima vicenda. Prendiamo questo spazio solamente per comunicare che dai prossimi giorni sul nostro sito web (www.macchiaalta.com) verranno messi a disposizione dei cittadini tutti i documenti ufficiali, riservandoci così come ci siamo riservati, di usare quelli “ufficiosi” nelle sedi opportune.
Molti cittadini ci hanno chiesto la ragione del nostro silenzio e noi abbiamo risposto che quando si ingenera nella gente la paura è difficile condurre una discussione serena ma le bugie, che da varie parti escono fuori, ci impongono di difendere il nostro lavoro e i nostri interessi.
Non ci riguardano le questioni politiche anche se ci sono apparse “penose” le spinte a scaricare le responsabilità su questa oppure su quell’altra parte. La verità è un’altra. Tutti sapevano e avevano stimolato il nostro lavoro in pubblico e in privato, anche con testimonianze scritte, salvo poi fuggire dalle proprie responsabilità non appena si sono radunate alcune decina di persone.
Chi è demandato a decidere, deve farlo nell’ambito delle leggi dello Stato in cui viviamo e a nulla valgono le giustificazioni di tipo demagogico e populista perché poi non ci si può stupire se sorge un comitato per ogni cosa che accade, che sia un muro oppure un parcheggio. Il rispetto per la “volontà popolare” è la democrazia perché chi rivendica il potere alla piazza e al “popolo con i forconi” come stiamo vedendo in questi giorni, spiana la strada alla dittatura dell’ignoranza.
Questo è lo stato dei fatti! Ora gli amministratori, sia quelli ufficiali che quelli “ufficiosi”, devono spiegare perché sono state sostenute alcune spese legali (il Tar ha messo in evidenza un costo aggiuntivo e la Procura presso la Corte dei Conti vorrà sapere dove sta la necessità di certe “consulenze”) e dove sta l’interesse pubblico. In conclusione, riteniamo che la giustizia, ai suoi vari livelli, ha tutte le condizioni per dirimere queste cose e saprà valutare correttamente le ragioni e i relativi danni morali, materiali e biologici.