E’ esplosa in questi giorni la polemica sui social di un disabile che, per accedere al binario ferroviario e prendere il treno, ha dovuto chiedere aiuto ad alcuni passanti per salire “a spalla” le scale. Il motivo è che l’ascensore funziona con orario 8-20. A ritornare sulla questione è Lucia Vergaglia, consigliera del Movimento 5 Stelle.
L’intervento:
E’ noto che il M5S, anche qui ad Orvieto, basi i programmi comunali e la propria azione politica sulla Carta di Firenze che prevede esplicitamente un piano di mobilità per le persone diversamente abili e fa un vanto del proprio slogan “Nessuno deve rimanere indietro” che si esprime anche nel diritto di libero accesso a tutti i livelli della cosa pubblica, dalla partecipazione alla politica disintermediata attraverso la rete alla rimozione degli ostacoli alla trasparenza od anche quelli che fisicamente limitano l’ingresso agli spazi e servizi comuni. Abbiamo voluto che ad Orvieto ripartisse la Commissione Pari Opportunità proprio con questo spirito e che considerasse argomento di diritto, in qualità di vero e proprio principio giuridico oltre che di civiltà, il permettere liberamente l’accesso alla vita cittadini di qualsiasi individuo indipendentemente anche dalla propria disabilità.
Quello della città con barriere architettoniche è infatti, anche secondo la Commissione Europea, un problema di pari opportunità e pertanto quindi abbiamo provato a portare questi semplici concetti nell’apposita commissione. Purtroppo non è andata bene. Come capita spesso qui in Italia si è fatta confusione ed é stata creata una commissione gemella che da allora non ha fatto nulla di concreto.
Intanto scoppia il caso della stazione di Orvieto inaccessibile dalle 20 alle 8 ai cittadini più vulnerabili arrivando al paradosso ipotetico che un disabile in carrozzina potrebbe arrivare in tarda serata alla stazione con uno dei tanti treni allestiti ed attrezzati con dispositivi di ausilio e poi ritrovarsi bloccato al binario due di Orvieto per tutta la notte.
«Lavori costosi, un nuovo ascensore per disabili per accedere al secondo binario, che purtroppo funziona solo dalle 8 alle 20 – dice Lucia Vergaglia del M5S – mentre a titolo di esempio i treni tipici dei lavoratori che viaggiano verso Roma precedono l’orario d’inizio del servizio. Ecco in questi giorni sui social è rimbalzata la notizia dei cittadini in carrozzina portati a braccia perchè giunti sul posto, nella nostra città poco accessibile, troppo presto. E’ un argomento da affrontare, intanto per il caso concreto, se vi fosse l’impossibilità di piantonare gli ascensori nelle 24 ore, ci sarebbe almeno da ragionare con l’ente ferroviario per far arrivare tutti o alcuni treni notturni e del mattino presto solo sul binario 1, l’unico direttamente raggiungibile in piano.
Poi il Comune – aggiunge Vergaglia – con le sue doppie commissioni, dovrebbe trovare il tempo di affrontare la questione della città accessibile adeguando i piani di mobilità, attivando quegli strumenti di legge come i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche negli ambienti pubblici (P.E.B.A.) e negli spazi aperti (Piani di Accessibilità Urbana P.A.U.) che sono strumenti obbligatori, invece che perdersi dietro annunci ed adeguandoli all’anno corrente. Come ogni anno all’avvio delle scuole vedremo che anche per gli studenti possono esserci gli stessi problemi, come anche per accedere agli uffici pubblici e faccio solo un esempio: la sala delle minoranze consiliari, cioè l’ufficio che compete alla sottoscritta, è inaccessibile in carrozzina essendo raggiungibile solo attraverso una stretta scala e pertanto i cittadini, tutti noi dell’opposizione, siamo costretti ad incontrarli in spazi in prestito oppure ai bar, in spregio a quella città accessibile che, almeno a parole, tutti vorremmo.»