ORVIETO – Arrivano finalmente i primi provvedimenti contro chi abbandona rifiuti in strada. Il primo ad essere stato pizzicato con il “sorcio in bocca” o meglio, con “la mondezza in mano”, a seguito di una segnalazione della Forestale, è stato un commerciante che noncurante dei divieti, ripetutamente e in modo incontrollato, deturpava con rifiuti speciali quali cassette in plastica, legno e cartone, frutta e verdura da scarto, la scarpata destra e sinistra e sotto il ponte del torrente “Cavarello” sulla Provinciale per Tordimonte (direzione Castiglione in Teverina) e nei pressi del bivio Sermugnano.
Deferito all’autorità giudiziaria, avrà tempo 30 giorni per prendere la ramazza e ripulire tutta la zona deturpata con i suoi rifiuti pena, una salata multa, il pagamento delle spese all’amministrazione per il ripristino del decoro e una denuncia penale. A stabilirlo è l’ordinanza sindacale che impone il divieto di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti e, in particolare, così recita, “chiunque viola tali divieti è tenuto a procedere alla rimozione, all’avvio a recupero e allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi in solido” inoltre “chiunque non ottempera all’ordinanza sindacale, è punito con la pena dell’arresto fino ad un anno”.
«Grazie alla collaborazione con tutte le Forze dell’Ordine è possibile procedere nei confronti di coloro che non rispettano le regole – ha commentato il sindaco con delega all’Ambiente, Giuseppe Germani – quindi il controllo del territorio proseguirà in modo incessante, ma per essere più incisivi chiediamo l’aiuto e la collaborazione dei cittadini».
Purtroppo però il problema dei rifiuti e, in alcuni casi, d’incuria, è un mal comune anche nel centro storico. Come ciò che accade in piazza dell’Erba dove una residente fa presente al sindaco Germani, all’assessore Andrea Vincenti e al comandante della Municipale Mauro Viciotti il problema del guano dei piccioni che arriva fin quasi sulla porta di casa.
«La Cosp non pulisce mai – tuona Laura Ricci – accampando il fatto, non sempre veritiero, che ci sono le macchine parcheggiate. Possibile che non si riesca a togliere quell’unico e inutile dissuasore e, una volta al mese, a mettere un divieto di parcheggiare (come a volte si fa a piazza del Popolo) e a dare specifico mandato alla Coosp di pulire? Chiediamo troppo noi contribuenti che viviamo qui? Ho già pagato, purtroppo, l’intera Tari. Ma se non si risolve il problema farò atti plateali di disobbedienza civile e, per il guano, forse denuncia di inquinamento ambientale e danno alla salute dei cittadini». (Sa.Si)