Dopo il tripudio di applausi che hanno salutato il concerto di Max Gazzè con il nuovo spettacolare e multimediale Maximilian Tour 2016, ieri sera sul grande palco di Piazza del Popolo a chiusura della 10^ edizione di “Umbria Folk Festival” è andato in scena l’omaggio all’Umbria cantata.
L’evento organizzato dall’Associazione Umbria Folk Festival e Parametrica, festeggia ha festeggaiato domenica 21 agosto il decennale della manifestazione con una serata speciale intitolata “L’Umbria Cantata” e dedicata all’antropologo Valentino Paparelli, scomparso nel 2013 a 67 anni. Tra suoni, canti e balli umbri la serata è un omaggio al meglio della produzione folk regionale. L’ingresso è libero.
La giornata si apre alle ore 17 all’Atrio del Palazzo dei Sette nello spazio “Libri Sonanti” con la presentazione del libro “D’altro canto. Scenari contemporanei della musica popolare umbra” di Antonello La Manna; presentazione che sarà punteggiata da intermezzi musicali popolari con i Surd Ensemble tra video e conversazioni sulle tradizioni musicali dell’Umbria.
Alle 21 in Piazza del Popolo, spazio al gruppo folkloristico “Diversa-Mente”, che unisce arte, tradizione e fantasia per costruire un incontro fra generazioni diverse, ciascuna con la propria chiave di lettura del passato e della storia comune.
La performance farà ricordare e “rivivere” le antiche feste alle generazioni anziane e suscitare negli spettatori più giovani la curiosità nei confronti di un passato che non conoscono e il desiderio di riscoprire le proprie radici, consolidando il senso di appartenenza alla cultura del cuore verde d’Italia. Attraverso un lavoro di ricerca, infatti, l’associazione ha potuto riscoprire, per riproporle, antiche canzoni e vecchi balli popolari, come saltarelli, quadriglie, manfrine, tresconi, ballindodici, scotis, furlane, serenate, stornelli, balli “a chiamo”, ed altri balli tipici del mondo popolare contadino.
In Piazza del Popolo torna anche il gruppo “Agilla e Trasimeno” nato nel 1957 per mantenere vive alcune forme della cultura popolare e della civiltà contadina delle zone costiere del Trasimeno. Ne fanno parte giovani di Castiglione del Lago, spinti dalla passione e dall’amore per il proprio popolo e le sue tradizioni, che indossano il costume semplice di fine dell’800 e inizia del ‘900. Le musiche, i canti e i balli sono espressione e commento dei momenti più significativi della vita contadina, molto legata ai cicli naturali e alle stagioni: la vendemmia, la raccolta del grano e la trebbiatura. Le musiche eseguite con strumenti tradizionali come: fisarmonica, cembalo, chitarra, clarino, organetto e contrabbasso, fanno da accompagnamento per gli altrettanto tipici balli quali: Sor Cesare, Punta e Tacco, Trescone, Lo Schiaffo e La Manfrina.
Tradizioni e identità si fondono, infine, nell’esibizione del coro “Ticchete-ttà”, fondato a Terni nel 2013 e diretto da Lucilla Galeazzi. I repertori propongono canti della tradizione popolare umbra della prima guerra mondiale, canti del Centro-Sud Italia ma anche in lingua arberesh, il dialetto di gruppi migranti provenienti dall’Albania e insediatesi in varie regioni del Sud Italia. E ancora canti natalizi tradizionali di varie regioni italiani, sonorità dei Balcani ed echi del Mediterraneo.
Altre informazioni al sito: www.umbriafolkfestival.it
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