Un’altra tegola sul bilancio arriva dal governo centrale e viene rilanciata da Lucia Vergaglia del Movimento 5 Stelle orvietano in direzione dell’assessore Gnagnarini che a giugno aveva richiesto ed ottenuto un Consiglio Comunale d’urgenza per sottoporre alla Corte dei Conti la sua proposta di uscita dal piano di riequilibrio pluriennale, il cosiddetto predissesto.
L’obbiettivo, chiariva l’Assessore alla stampa, era riprendere il ciclo delle assunzioni nel 2018 e ridurre il carico fiscale. Per la verità, secondo le minoranze, si potrebbe ridurre il carico fiscale e sostenere il sociale già da subito e, praticamente, l’effetto più rilevante sarebbe proprio la possibilità di poter procedere a nuove assunzioni poco prima delle prossime elezioni con l’ovvio rischio di trasformare un atto dovuto in propaganda.
Dal punto di vista del gruppo pentastellato la critica è però divisa in due parti, la prima è che nel programma elettorale del Sindaco e nelle linee di governo approvate anche dal MoVimento lo sforzo d’uscita anticipata, con i relativi costi ed impegni, non era previsto. Germani aveva garantito di portare cospicui fondi con Aree Interne e Contratto di Fiume per il rilancio orvietano ed ora invece si punta sull’incamerare da tariffe e fiscalità, senza redistribuire nulla soprattutto alle fasce più deboli per avere mani libere al posto dei vincoli del risanamento. Un fatto singolare e preoccupante. Inoltre il combinato disposto della riorganizzazione comunale voluta da Gnagnarini e le nuove assunzioni con un numero superiore di posizioni organizzative, e relativi maggiori emolumenti per funzionari e quadri dirigenti comunali, nel perdurare della crisi appare un vero e proprio schiaffo ai cittadini ed anche questo stravolgimento, costoso, della macchina comunale non era nel programma elettorale e nelle linee di governo.
Di suo Gnagnarini risponde producendo una copiosa documentazione a sostegno della sua idea, diffusa al pubblico anche attraverso video ed interviste, e lo fa con la sua consueta vis polemica. n pochi giorni si organizza il Consiglio ed, assente proprio Vergaglia del M5S, impegnata come relatore all?Europarlamento, il progetto passa senza nessun voto contrario. A questo punto si sarebbe dovuto andare alla Corte dei Conti col deliberato comunale a chiedere l’uscita anticipata dal predissesto ma, come spesso capita, si era fatto i conti senza l?oste.Il Governo infatti col decreto Enti Locali chiarisce che una volta entrati in un piano di riequilibrio pluriennale si è obbligati a rispettarne i tempi, specificamente all’articolo 15 recita: “Gli enti locali che hanno presentato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale o ne hanno conseguito l’approvazione… possono provvedere a rimodulare o riformulare il piano stesso, fermo restando la sua durata originaria…”. In pratica il Decreto che il Senato, pena il rischio di tenuta della maggioranza, si appresta a convertire in legge il giorno prima del prossimo Consiglio Comunale sembra bocciare sul nascere l?intero impianto della politica di bilancio portata avanti con caparbietà ed impegno personale da Massimo Gnagnarini, che ne ha fatto un punto fermo della propria azione in Giunta.
«La questione oggi è puramente legalitaria, non su cosa convenga agli orvietani. In questo momento la legge sembra chiara nel non permettere alcuna modifica nei tempi di fuoriuscita dal predissesto. Poi da il fatto che ci siano degli attivi di bilancio in Euro superiori al milione e tasse ancora al massimo, ed invece di immaginare un sostegno diretto del sociale, delle fasce più fragili ed esposte si pensi ad ipotesi di assunzioni, ebbene da parte nostra c’è certezza che sia qualcosa che stona col sentire dei cittadini.
Dall’opposizione abbiamo nel tempo fatto numerose proposte d’intervento, di risparmio e di sviluppo, in larga parte bocciate con i motivi più futili, ma non ci siamo mai tirati indietro, non ci siamo limitati a fare una politica del voto contrario a prescindere, della protesta fine a se stessa.
Tuttavia il nostro ruolo è anche quello di richiamare l’attenzione sul rispetto delle regole, delle leggi che fa il governo centrale che è dello stesso colore politico del Comune, e soprattutto del rispetto degli impegni presi con i cittadini: Germani ha fatto una campagna elettorale non chiedendo sacrifici e rinunce per anticipare l’uscita dal predissesto perchè ora agisce diversamente. Avessimo vinto noi ad avessimo agito fuori dal programma ce ne avrebbero detto di ogni, ma hanno vinto loro ed hanno oneri ed onori, ammettendo la sconfitta e votando le linee di governo del sindaco Germani, come si fa nelle democrazie moderne tra persone serie, dobbiamo richiamare l?assessore Gnagnarini e la maggioranza a rispettare se stessi, le leggi ed il proprio impegno elettorale con i cittadini.» Lucia Vergaglia, Movimento 5 Stelle città di Orvieto