Pier Luigi Leoni, delegato di Orvieto dell’Accademia Italiana della Cucina e già coautore con Enzo Prudenzi del volume Viaggio nella civiltà contadina – La cucina, ha recentemente pubblicato con Annulli Editori il libro Appunti di Gastrosofia (sottotitolo Riflessioni sulla cucina della Tuscia con ampia rassegna di ricette tradizionali).
È lo stesso Leoni a far luce sul concetto di gastrosofia:
La gastrosofia è ancora per molti una disciplina misteriosa, eppure fu definita già nel 1825 dal francese Jean-Anthelme Brillat-Savarin in un libro imperniato su un concetto fondamentale: «Gli animali si nutrono; l’uomo mangia: solo l’uomo intelligente sa mangiare». Dunque la gastrosofia è riflessione sui prodotti della gastronomia alla ricerca dei piatti più piacevoli e delle ragioni per cui ci piacciono. Una specie di ars amatoria, dunque; con la differenza che, come nota Brillat-Savarin, i piaceri della tavola sono gli ultimi ad abbandonarci e ci consolano della perdita degli altri piaceri.
Il libro è dedicato alla cucina della regione culturale dell’autore, identificata nell’area compresa fra il Monte Peglia, i Monti Cimini, il corso del Tevere e il Mar Tirreno. È una vasta parte della Tuscia storica nella quale si parlano dialetti molto simili e si mangia quindi in modo omogeneo. Del resto la proverbiale raccomandazione «parla come mangi» può essere legittimamente ribaltata in «mangia come parli».
Il libro sarà disponibile a giorni nelle principali librerie ed edicole delle province di Terni e Viterbo.