A Castel di Fiori in occasione della Manifestazione “Archeoflora”, domenica 5 giugno alle ore 18 si terrà il Convegno “ TERRA E BIODIVERSITA’ ” per conoscere, proteggere e conservare un patrimonio che è bene comune.
Sulla biodiversità la Regione Umbria è impegnata con fondi a valere sui PSR dal 2000 ad oggi, strutturando un servizio di conservazione ed ampliamento delle Banche regionali della Biodiversità, la cui gestione è affidata al 3A Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria che ha curato diversi progetti, come ci spiega Mauro Gramaccia agronomo del Parco, quali la banca dei semi, la banca del germoplasma in vitro di specie arboree da frutto, la collezione di lieviti e batteri lattici autoctoni, la collezione di genoma della razza Chianina, i campi collezione in vivo di varietà locali da frutto.
Aumentare la biodiversità significa sfruttare le opportunità offerte dall’evoluzione e dall’intervento degli uomini nel corso dei secoli per costruire un sistema che garantisca sostenibilità e sicurezza alimentare per il futuro. Così ci spiega Livia Polegri, agronoma ospite al Convegno con un intervento “Seminare biodiversità: antiche sementi e nuove opportunità”: i sistemi di miglioramento genetico noti come miglioramento partecipativo e selezione evolutiva, sviluppati e praticati dal ricercatore di fama mondiale Salvatore Ceccarelli, rappresentano la risposta più recente alle riflessioni sulla perdita di biodiversità causata dalle attività di miglioramento genetico negli ultimi decenni. Si vuole restituire il timone della selezione agli agricoltori, affinché le comunità locali possano riappropriarsi del principale dei mezzi di produzione agricola: le sementi.
E il Convegno continua con l’illustrazione del progetto portato avanti dal CREA di Arezzo (Consiglio per la ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria) e da imprenditori agricoli di Montegabbione e di Città della Pieve sulla vite Vicciuta. Paolo Valentini dell’unità di viticultura del CREA ci anticipa che la vite Vicciuta è un vitigno autoctono e con la ricerca effettuata si sono scoperti sette entità sconosciute nel territorio che va da Montegabbione a Città della Pieve, da San Venanzo a Monteleone, da Fabro a Ficulle. Occorre quindi fare in modo che questo recupero di specie vada conservato sia per le future generazioni, che per gli agricoltori del territorio.
A Montegabbione, terra di Vicciuta, esiste una vite dalla circonferenza di 57 cm e altezza di circa 20 mt, che ha ottenuto la proposta di inserimento di monumentalità dal Comune e dalla Regione, in occasione dell’ultimo censimento sugli alberi monumentali, di cui Montegabbione è uno dei tre Comuni dell’Umbria ad aver effettuato insieme a Terni e Città di Castello. Si sono inseriti quindi altri otto alberi monumentali, che insieme ai tre già censiti, fanno aumentare il patrimonio dei patriarchi verdi. “Ogni pianta ha una storia e quella degli alberi secolari è piena di fascino” così ci racconta Valido Capodarca, ricercatore e scrittore di alberi monumentali, esperto conoscitore di piante secolari d’Italia, anche lui ospite al Convegno. Non mancherà l’attenzione sull’ape, prezioso insetto impollinatore per eccellenza, con la presentazione del progetto Coobeeration da parte del Presidente dell’Associazione Produttori Apistici Umbri APAU, che mette in luce che i Comuni possono diventare “amici delle api” mettendo in atto una serie di misure volte a sensibilizzare la cittadinanza sullo straordinario ruolo di questo insetto. Per concludere, i ragazzi dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente “B. Marchino” di Fabro illustreranno “la Biodiversità nei parchi”, in base all’esperienza che hanno vissuto nelle Foreste Casentinesi e nel Parco dei Monti Sibillini, portandoci a scoprire il ruolo della fauna e della flora nell’ecosistema boschivo.
Una giornata all’insegna della biodiversità, che il Comune di Montegabbione intende conservare, recuperare e coltivare, facendo sì che diventi patrimonio degli agricoltori e della comunità.