ORVIETO – E’ un fiume in piena il patron di Umbria Jazz Carlo Pagnotta, due ore ininterrotte senza bere nemmeno un goccio d’acqua. Ma senza panegirici, con la sicurezza e la schietta arroganza che secondo alcuni lo caratterizza, il concetto è chiaro: una cosa è Te.Ma i cui problemi finanziari «non mi interessano» e l’altra Umbria Jazz.
Una distanza netta quella che Pagnotta prende con l’associazione che gestisce la kermesse, pur sottolineando che «in TeMa c’è anche chi sa lavorare». Il taglio, più che altro, Pagnotta lo opera nei confronti della presidente Sabrina Ceprini di cui non condivide il metodo imprenditoriale. «Non prendiamo ordini dall’ultima arrivata – dice fuori dai denti – non lo permetto ad una signora che ha i soldi di papà. A noi piace organizzare Umbria jazz winter ad Orvieto, ma lo faremo fin quando continueremo a stare bene, altrimenti nessuno ci impedisce di andarcene come facemmo a suo tempo da Terni. E forse, poi, alla presidente è sfuggito un particolare: per fare Ujw il boccino ce l’ha Uj e non chi pensava che il nostro staff andasse a fare gli impiegati della Tema».
Una conferenza, quella di stamani, che il signore del jazz ha voluto fare in abiti “personali” per chiarire come stanno le cose. Sì i problemi finanziari di Te.Ma sono una cosa a parte ma, nel momento in cui rischiano di sporcare il nome di Uj, a Pagnotta importano eccome.
«Non è mai successo che fornitori debbano ancora essere pagati – dice – le cose da chiarire sono tante. Ad esempio ho scoperto solo da poco che la TeMa ha due conti correnti, di cui uno che usa per Umbria jazz winter. Noi ci siamo sempre fidati dell’associazione e continuiamo a farlo, ma sulla gestione economica dell’ultima edizione del festival c’è qualcosa che non torna. Noi abbiamo chiuso il bilancio con un attivo di 3 mila e 800 euro mentre la presidente parla di un passivo di 157 mila euro».
E poi, c’è un altro problema, o meglio, imbarazzo, che Pagnotta afferma di aver sollevato a suo tempo ovvero, il paventato conflitto di interessi di Ceprini, la cui azienda è stata per tre anni lo sponsor principale di Ujw.
“Ho una mail datata ottobre – incalza il signore del jazz – in cui la presidente scrive di aver salvato il mio deretano mettendo 115 mila euro come sponsor. A causa delle procedure che la TeMa ha sbagliato nel fare domanda al ministero hanno inoltre perso altri 30 mila di contributi statali che si sommano ai 35 mila dello sponsor principale”.
Pagnotta, poi, dipana le nebbie e ribadisce che «Umbria Jazz Winter anche quest’anno si farà perché lo vuole il sindaco, lo vuole il presidente della Fondazione Cro (main sponsor) Vincenzo Fumi e lo vogliono gli orvietani».
Dunque, il problema, non è tanto se la kermesse invernale ci sarà, quanto, piuttosto chi la gestirà. I rapporti, laceri da tempo, con la presidente della Te.Ma sono arrivati ad un punto di non ritorno e il problema, ora, è più che altro del sindaco a cui spetterà il ruolo di mediazione. «Io non parlo con i privati – rincara la dose Pagnotta – ma con le istituzioni e il primo cittadino Germani mi ha assicurato che risolverà la cosa». In che modo? Nelle mani di Germani ora una bella gatta da pelare anche perché Pagnotta, dal canto suo, con la presidente Ceprini non vuole avere più niente a che fare. (Sa.Simo)
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Le dichiarazioni rese da Carlo Pagnotta nella conferenza stampa -precisano dal cda della Fondazione Uj – rispecchiano considerazioni personali, come del resto premesso dallo stesso Pagnotta. Certamente è intenzione di tutti stabilire le migliori condizioni per continuare la più che positiva esperienza di Umbria Jazz Winter, come è interesse della comunità orvietana e più in generale dell’Umbria. Questo è l’obiettivo cui tutti sono chiamati, ciascuno per quanto di propria competenza. In questa direzione andrà l’impegno del Cda di Umbria Jazz, che non si nasconde i problemi ma che ha ben chiari il successo e le opportunità della manifestazione.