Il consigliere Andrea Sacripanti (Gruppo Misto) commenta l’articolo in cui un cittadino che si definiva “beffeggiato e deluso” faceva presente la propria situazione in merito alla Tari. Immediata era stata la risposta dell’assessore Massimo Gnagnarini nel sottolineare che “gli importi da pagare per il 2016 sono inferiori a quelli pagati nel 2015 mediamente del 15%”.
Segue l’intervento di Sacripanti:
In relazione a quanto emerso di recente in merito agli aumenti spropositati delle bollette TARI per gli utenti residenti nelle campagne orvietane, vorrei ricordare che la questione la sollevammo dai banchi dell’opposizione durante il Consiglio comunale di fine aprile in cui vennero approvate le nuove tariffe del servizio rifiuti e durante il quale io stesso presentai un emendemento teso a mitigare l’incidenza dei costi relativi all’estensione della raccolta porta a porta a quelle abitazioni che fino allo scorso anno beneficiavano di una riduzione pari al 60%. Il mio emendamento, incomprensibilmente bocciato dai gruppi di maggioranza, prevedeva di ripristinare un abbattimento pari al 40% della TARI a beneficio dei cittadini che abitano in campagna visto che in concreto non godono dello stesso servizio previsto per gli utenti che risiedono nei centri abitati quanto a modalità e frequenza di raccolta porta a porta.
Si pensi soltanto al fatto che in molte zone delle cc.dd aree vaste non è prevista la raccolta a domicilio dell’umido, e ciò costringe i cittadini a recarsi presso appositi cassonetti spesso molto distanti dalle loro abitazioni, e che, per tutte le altre frazioni (carta, vetro, plastica, indifferenziato), la raccolta porta a porta viene effettuata con una cadenza pari alla metà dei centri abitati.
La scelta di far pagare a tutti i cittadini indistintamente il 100% dei costi, nonostante queste evidenti disparità di trattamento nell’offerta del servizio, oltre ad essere incomprensibile sul piano di una tanto ricercata, quanto inapplicata, giustizia sociale, penalizza fortemente alcuni senza apportare benefici al resto della Comunità cittadina se si considera che il 60% che pagheranno in più rispetto allo scorso anno le oltre mille utenze di campagna, per un servizio svolto a metà, comporterà un risparmio, per compensazione, di un misero 4% alle alle 14 mila utenze dei centri abitati. Lo dicemmo allora che si trattava di una scelta vergognosa, lo denunciamo a maggior ragione oggi che le nostre previsioni trovano un drammatico riscontro nei fatti.