di Dante Freddi
ORVIETO – Nel pomeriggio del 2 maggio si è tenuto presso la sala consiliare del Comune di Orvieto il Tavolo sul Turismo, a cui sono stati invitati gli operatori commerciali e turistici di Orvieto e l’associazione Orvieto per tutti, a cui era assegnata la presentazione del Piano di Sviluppo e Marketing Turistico già illustrato il 13 aprile scorso presso il Palazzo dei Sette e illustrato da Leonardo Riscaldati.
Era presente il sindaco Germani e l’assessore Vincenti Vincenti, oltre ovviamente operatori del settore e cittadini.
Clima tranquillo e rilassato, dibattito abbastanza serrato, in cui tutti hanno apprezzato il lavoro di Riscaldati e dimostrato di comprendere che per irrobustire ospitalità e commercio c’è bisogno di un processo sinergico, in cui, come ha scritto qualcuno di Orvieto per tutti sul profilo FB, c’è bisogno di ragionare con il noi e non con l’io, punto di vista con cui oggettivamente fino ad ora sono state affrontate le problematiche della città e che costituisce la resistenza maggiore per operare con successo.
Il sindaco Germani ha anticipato che per la realizzazione del progetto di Marketing presentato sarà necessaria una sinergia di risorse, economiche e operative, di pubblico e privato. I fondi europei e regionali ci saranno, ma non copriranno totalmente i costi delle operazioni, nello specifico in relazione al Piano Marketing e al suo mantenimento.
“Mentre la parte più tecnica del Tavolo- scrivono gli attori di Orvieto per tutti– ha prodotto oltre che il risultato di un dibattito costruttivo, anche e soprattutto la possibilità di avere una base progettuale su cui discutere e lavorare, nella prosecuzione dei lavori, dove si sarebbe dovuto discutere di “viabilità, infrastrutture e legalità”, dobbiamo a malincuore rilevare che si è assistito ad una confusione generale. Senza una scaletta ben definita ed un “moderatore”, gli argomenti trattati sono stati spesso confusi ed alle volte anche completamente fuori tema; ciò è dovuto principalmente dalla necessità vitale da parte dei cittadini ed operatori economici di avere chiarimenti praticamente su tutte le scelte fatte fin qui dall’Amministrazione; scelte maggiormente prese senza un reale progetto complessivo del futuro della Città, nonostante abbia sempre tentato di voler “apparire” partecipativa e condivisa nelle decisioni”.
Se è vero che c’è stata una continuità di discussione degli argomenti che ha dato spazio a un po’ di confusione, è vero però che alla seconda parte della discussione, quella titolata “viabilità, infrastrutture e legalità” gli operatori presenti erano quattro o cinque e soltanto parte di quanto scritto è stato occasione di dibattito e di approfondimento. Ma ora è scritto e scripta manent certamente più dei verba, per cui comunque essere costretti a pensare e scrivere genera sempre momenti positivi e di crescita.
Mi preme, prima di riportare altra parte della comunicazione dell’Associazione, rilevare che si continua a parlare di mancanza di progetto dell’Amministrazione su traffico e parcheggi, che, per quanto ho capito io, e l’ho ascoltato molte volte, mi sembra invece chiara: il fine perseguito è limitare il traffico nel centro storico e pedonalizzare completamente Piazza del Popolo, parte importante ma non unica della vita cittadina. Giustamente, dato che questo è l’obiettivo, dichiarato ulteriormente con chiarezza dal sindaco durante la riunione, era necessaria una fase di sperimentazione, che poteva anche essere effettuata senza concedere pedane, che potevano essere inserite nell’arredo della piazza successivamente e con un criterio comune.
“Nonostante tale situazione –scrive Orvieto per tutti– , i presenti hanno convenuto come la scelta di procedere ad una progressiva chiusura al traffico di Piazza del Popolo (oramai certa anche se non è stata ufficializzata una data), mediante una capillare riduzione di posti auto (stamani è stato cancellato quello vicino all’ingresso della ex Pretura), a diretto vantaggio della realizzazione di pedane per le singole attività commerciai presenti nella Piazza, senza peraltro procedere all’approvazione di un progetto generale dell’arredo della stessa (di cui probabilmente sarebbe stato necessario un parere sia della Commissione Paesaggistica che della Soprintendenza) modificando di fatto la destinazione d’uso dell’area pubblica stessa, è da ritenersi sostanzialmente sbagliato.
La risposta che ci è stata data è che l’Amministrazione …..” ha ritenuto e ritiene di fare un tentativo per vedere se la realizzazione delle pedane portano riscontro positivo alle attività di Piazza del Popolo”.. E’, quindi evidente, che senza nulle togliere al diritto di tali attività di “fare impresa”, l’Amministrazione vede Piazza del Popolo non nella visione complessiva della Città e quindi a servizio della stessa, ma semplicemente ad uso e consumo delle sole attività che su di essa esercitano, aumentando quindi le nostre preoccupazioni circa la reale visione globale del “Sistema Orvieto” da cui far scaturire le opportunità sia di sviluppo ma anche di risoluzione dei problemi.
A tale proposito teniamo a sottolineare che Noi come Associazione NON siamo assolutamente contrari alla realizzazione delle pedane che anzi auspichiamo possano essere un motivo di attrazione per salire in Centro; siamo fermamente contrari alle modalità con cui sono state concesse, senza un progetto complessivo condiviso della Città e visto in un quadro generale strategico della stessa in funzione del proprio futuro. In quest’ottica rientra anche e soprattutto il tema essenziale della viabilità cittadina e della gestione dei parcheggi, come anche della ottimizzazione della raccolta differenziata che si deve integrare assieme al carico/scarico in una migliore fruibilità dell’isola pedonale; In questa direzione si sono tenuti e si continueranno a tenere gli incontri di zona cui seguirà un documento il più possibile condiviso che verrà presentato alla Città intera.
In ultimo vogliamo sottolineare che, come richiesto negli incontri scorsi, abbiamo portato all’attenzione dell’Assessore Vincenti la necessità di trovare una soluzione diversa dall’attuale per veicolare in maniera più efficace i flussi turistici che giungono a Piazza Cahen, cercando di mettere in risalto la via più ovvia del percorso pedonale tramite il transito su Corso Cavour, lasciando quindi al turista la libertà di scelta e non imponendola come avviene ora; di questo, l’Assessore si è dimostrato sensibile nel trovare una soluzione condivisa magari anche con un incontro con i responsabili del trasporto locale. In conclusione, nel confidare che per il prosieguo dei lavori si possa assistere ad incontri più concreti e che portino a delle soluzioni e che la confusione lamentate possa essere evitata, in maniera da fugare il benché minimo dubbio che la stessa non sia poi tanto “indesiderata”.
Certo, concludo io, se ci fosse maggiore partecipazione a questi Tavoli, la possibilità di comprendersi sarebbe maggiore e i risultati ottenuti più autorevoli, perché quello che va evitato, vulnus che ha impedito per decenni la crescita della città, che parlino sempre tre o quattro con la visione dell’Io e non del Noi.