Quando il teatro si rivolge a dei bambini, la prima cosa di cui bisogna essere consapevoli è che ci si troverà di fronte ad un pubblico molto esigente, che si nutre della nostra sincerità e umiltà. Si riesce ad entrare in relazione con una platea di bambini solo ricercando un contatto profondo ed essenziale: tutto ciò che è superfluo, tutto ciò che si fa per sé stessi e non in funzione di una effettiva comunicazione con loro, non li interessa, li annoia e li distrae. Potersi misurare con questa onestà è un grande privilegio per un artista, costretto a ricercare la verità di quel momento condiviso e irripetibile, che è il teatro, attraverso l’essenziale. Un pubblico di bambini è un pubblico che, più di ogni altro, viene a teatro anche per essere ascoltato e il teatro è un modo incantevole per imparare l’arte dell’ascolto, di sé stessi, degli altri, di storie fatte di parole, visioni, emozioni…. Le emozioni a teatro si provano, si riconoscono e soprattutto si condividono, come pure le regole del teatro, in base alle quali ognuno ha un ruolo: il pubblico, gli attori… solo rispettandole si entra a far parte del gioco, dando vita ad un sogno collettivo, un’avventura che coinvolge tutti i presenti! Questo imparano i bambini che hanno la fortuna di ‘partecipare’ al teatro. Che si tratti di prosa, di danza o lettura, dunque, ciò che conta, per poter offrire questa opportunità di condivisione e ascolto, è riuscire a contattare il loro mondo onirico ed emotivo, comunicando emozioni. Non faccio distinzioni tra letture animate e teatro per bambini, perché recitare vuol dire comunicare emozioni; così leggere una storia, vuol dire recitare. Le parole potranno diventare un efficace strumento per evocare le emozioni solo dopo averne fatto esperienza con tutto il proprio essere, corpo, cuore, mente,… voce!
IL LABORATORIO
Training: 1. Esercizi di rilassamento, respiro e concentrazione. 2. Esercizi di relazione, uso del corpo e movimento. 3. Mimo: il corpo, micro mimica.
La Voce: 1. Respirazione, fonazione, articolazione. 2. Toni, volumi, ritmi, pause: controllo e uso espressivo della voce. 3. Ricerca e sviluppo di nuove caratterizzazioni della propria voce
Lettura del testo* Interpretazione, studio del testo.
Personaggi: 1. Costruzione del personaggio attraverso improvvisazioni singole e di gruppo.
Ambiente: 2. Costruzione degli ambienti attraverso il suono
* Il lavoro comprenderà un primo avvicinamento al testo “ Il Gufo che aveva paura del Buio” di Jill Tomlinson, tradotto da Michele Piumini, un classico della prima infanzia, che offre la possibilità ai partecipanti di misurarsi con la caratterizzazione di diversi personaggi e che potrà eventualmente sfociare in una lettura animata, qualora il percorso dovesse evolvere in successivi incontri finalizzati alla formalizzazione di una performance pubblica.
Si richiede ai partecipanti, abbigliamento comodo.
Martina Pizziconi Laureata in Istituzioni di Regia, al DAMS di Bologna, nel ’98, comincia subito a lavorare presso il teatro stabile Arena del Sole, al fianco del regista Nanni Garella, per l’allestimento di molti spettacoli da “Miseria e Nobiltà” agli “Atti Unici”di Pinter. Insieme iniziano l’esperienza del progetto “Arte Salute”(promosso da Ausl-BO e Arena del Sole) per la formazione di una compagnia teatrale, con utenti del servizio di igiene mentale, presso il quale è impegnata oltre che come regista, come docente di recitazione, dizione e improvvisazione. Contemporaneamente nel 2000 dà vita alla compagnia Ambaradan Teatro di Bologna www.ambaradanteatro.it. Autrice, regista e attrice di tutti gli spettacoli Ambaradan, collabora anche con altri registi (come Franco Gervasio, per l’evento il “Miracolo della Fratellanza” (2000) e altre compagnie (come Ilos, in Sardegna, per la quale ha scritto e diretto “L’Isola di Sandwich”(2012) e “Lacrime e Corone”(2014). È inoltre impegnata in attività di formazione sia per adulti che per bambini, presso scuole e altri enti, uno per tutti Mus-e (dal 2001 ad oggi), progetto europeo, per l’inserimento dell’arte nelle scuole allo scopo di prevenire fenomeni di emarginazione e favorire la cultura della tolleranza e l’integrazione. Pubblicazioni: Martina Pizziconi, Il metodo ambaradan, in << www.infanzia.it>> n° 12, dicembre, 2006. Martina Pizziconi, Gli spettacoli a puntate, in << www.infanzia.it>> n° 12, dicembre, 2007. Curatore scientifico della rivista Prof. Roberto Farné, docente della facoltà di Scienze della Formazione di Bologna.
Discarica e ciclo dei rifiuti, Proposta Civica: “Ci vuole serietà, non ideologia”
Lo scontro politico nel nostro Comune sul tema del ciclo dei rifiuti è diventato quasi farsesco in seguito al...