ORVIETO – Finalmente ci siamo. Sembra che il palazzo dei Congressi non diventerà il cinema Palazzo, come provocatoriamente avevamo ipotizzato in un precedente articolo.
Alle 12:00 di ieri, termine ultimo fissato dall’apposito avviso pubblico emesso lo scorso marzo dall’amministrazione comunale, hanno risposto due soggetti interessati a presentare proposte di Project financing per la concessione del servizio di gestione del Palazzo dei Congressi di Orvieto di proprietà del Comune.
Il rischio che nessuno si presentasse c’era, ma già lunedì sera il sindaco dichiarava durante il Tavolo del Turismo che non si sarebbe fatto scoraggiare da un eventuale insuccesso della gara e che non avrebbe rinunciato alla valorizzazione di quella ricchezza della città, soprattutto dopo la verifica, riaffermata dai dirigenti di Federcongressi, durante un convegno del Tavolo qualche giorno fa, che la tipologia dell’immobile è ideale per la maggior parte dei congressi che si svolgono in Italia, che hanno ospiti medi da 80 a 130.
Ora è previsto che una Commissione appositamente nominata procederà alla verifica della completezza dei documenti e alla successiva valutazione delle proposte.
Il proponente sarà individuato a seguito di procedura comparativa fra le proposte per la gestione del Palazzo dei Congressi attraverso i seguenti servizi base indicati nel precedente avviso pubblico ed implementabili dal Promotore in sede di presentazione del progetto:
– marketing finalizzato ad attrarre sulla città di Orvieto turismo congressuale;
– predisposizione del sito web del Palazzo dei congressi;
– servizi precongressuali (attività di segreteria, di prenotazione hotel e ristoranti per relatori, gestione dei contatti, della mailing list, progettazione ed allestimento sale, ecc.);
– servizi congressuali (registrazione partecipanti, consegna materiali di lavoro, information desk, assistenza ospiti e relatori, back office, consegna attestati, problem solving temporaneo, hostess bilingue per ricevimento partecipanti ed assistenza sala, servizio di catering, interpretariato inglese e altra lingua straniera, rendicontazione sommaria);
– servizi post congressuali (trascrizione atti, traduzione atti in lingua inglese e in altra lingua straniera, redazione report).
“Confidiamo che dagli esiti della manifestazione d’interesse – dice il sindaco, Giuseppe Germani – giungano possibilità di confronto e indicazioni da parte degli operatori del settore, per quanto riguarda la volontà del Comune di procedere alla valorizzazione della gestione del Palazzo Congressi nell’ottica della rivalutazione dell’attività congressuale come leva per lo sviluppo di tutto il territorio orvietano”.
Insomma, il sindaco continua giustamente a sollecitare gli operatori turistici orvietani e dell’Orvietano ad essere attori attivi sia nel miglioramento del prossimo bando sia nell’ipotizzare, ci sembra, la costruzione di una figura giuridica che possa partecipare al bando. Le professionalità necessarie a far funzionare un Convention Bureau, se non ci sono in città, si acquisiscono, come qualsiasi altra professionalità, se c’è quella voglia di quel successo e quell’entusiasmo che chi opera a Orvieto, città che gli ospiti vedono con grande interesse e disponibilità, ha la possibilità di conseguire con buone possibilità..
Sulla pagina FB di Orvieto per Tutti c’era una bella affermazione: Orvieto per Tutti, non usiamo più l’IO ma usiamo il NOI!
Senza una città che ha consapevolezza critica di sé e sa essere unita, infatti, non c’è prodotto e anche il Palazzo dei congressi risulterebbe soltanto un bel palazzo antico. (d.f.)