Lucia Vergaglia, M5S Orvieto
Sulla vicenda CRO valeva la pena di tacere e lavorare per gli organi consiliari piuttosto che dare adito a dubbi. Un irrituale comunicato di Commissione relativo ad una riunione nella quale mancava proprio Lucia Vergaglia, che a questa vicenda ha dato impulso portando in discussione in Consiglio l’operato della Fondazione ed il valore delle quote azionarie in possesso dell’ente partecipato dal Comune, non rassicura di certo gli investitori che anzi hanno già portato la formazione di comitati e richieste di pubblicazione dei verbali.
E’ in questo comunicato, a firma della Commissione dei Capigruppo che sembra precludere ad un Consiglio Comunale aperto sull’argomento Cassa di Risparmio di Orvieto che non ci riconosciamo, non corrisponde allo spirito di quanto dibattuto in Consiglio ed al quale il MoVimento 5 Stelle non ha apposto la firma. Il M5S aspetta ancora le informazioni ulteriori preannunciate dal Sindaco quale completamento della risposta. Tra la nostra richiesta ed il dovere di essere informati direttamente non si può frapporre, precisiamolo, alcuna Commissione. Non valeva la pena di aspettare ed agire secondo quanto discusso in Consiglio invece di esporre un organo consiliare, che ha altre funzioni, in una vicenda che potrebbe avere risvolti amministrativi, civilistici e comunque legali? In ogni caso abbiamo invitato cortesemente la presidenza della Commissione a firmarsi in chiaro ed a mettere nomi e gruppi consiliari firmatari ma vediamo che ancora una volta non siamo stati ascoltati.
«Personalmente faccio parte di un gruppo politico che si è dimostrato intransigente con un sistema bancario troppo spesso incurante delle esigenze di tutela e rispetto di risparmiatori, obbligazionisti ed azionisti, un sistema che pare avere perso la bussola dei quella corporate social responsibility, quella responsabilità sociale d’impresa volta a gestire efficacemente le problematiche d’impatto sociale ed etico al loro interno e nelle zone di attività tanto decantata nella comunicazione formale quanto poco praticata per davvero.
Oggi infatti sin troppe cronache ci hanno abituato a gestioni opache e troppo spesso clientelari ed, anche se siamo convinti che non è questo il caso, occorre agire ed il gruppo consiliare del M5S, con rigore istituzionale e cautela nel non danneggiare invece le attività sane che portano sviluppo e benessere al territorio, opera richiedendo in trasparenza conferma sulle informazioni raccolte ed invitando al dovere di “custodia” un sindaco, Giuseppe Germani, che si è reso disponibile e si è attivato, arrivando al punto di coinvolgere gli altri sindaci a vario titolo soci della CRO a nome e per conto dei cittadini e proponendo un incontro pubblico sull’argomento in una sede, il Consiglio Comunale aperto, che è al tempo stesso deliberativa.
Quel comunicato firmato “capigruppo” lascia intendere che tale processo venga bloccato ma non è così. Lungi da noi l’idea di stoppare ciò che abbiamo promosso, anzi andiamo avanti convinti che la massima chiarezza sgombri il campo dagli equivoci e permetta agli investitori e risparmiatori di operare avendo la maggiore informazione rispetto al minumum previsto dalle attuali normative.
Come forza d’opposizione abbiamo la facoltà d’indirizzo politico ma soprattutto l’obbligo morale di vigilanza politica ed amministrativa, in questo caso essendo legati alla CRO attraverso la Fondazione è nostro dovere pungolare l’amministrazione a rispettare il proprio dovere di custode del territorio e delle opportunità di sviluppo dei cittadini e pertanto agiamo di conseguenza.
Non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo sostituirci a chi ha altri compiti come il vigilare sulla legalità di certe azioni e non possiamo certo sostituirci alle libere scelte dei cittadini azionisti ma, in quanto a nostra volta azionisti attraverso il Comune diciamo chiaramente quanto sia importante proporre e sostenere anche nell’assemblea dei soci della Cassa di Risparmio le scelte più opportune e più “socialmente responsabili” pertanto non solo insistiamo per il confronto trasparente ma rilanciamo l’idea di protagonismo dopo anni che le scelte più incomprensibili sembrano non solo non aver avvantaggiato i territori ma essere avvenute a dispetto degli stessi e su questo, se non verremo smentiti, occorre anche un cambio di rotta e l’eventuale individuazione delle responsabilità».