Paolo Borrello ha scritto un nuovo e-book dal titolo “L’economia orvietana dal 1870 al 2015”. Questo e-book si può leggere visitando il sito https://economiaorvietana.wordpress.com/. Inoltre si può ancora leggere il primo e-book dello stesso autore, “La ‘crescita’ di Orvieto, un’analisi dei piani regolatori comunali”, visitando il sito http://lacrescitadiorvieto.blogspot.it/.
Si riporta integralmente l’introduzione dell’e-book “L’economia orvietana dal 1870 al 2015”.
Questo è un “piccolo” e-book.
Per vari motivi.
Per il numero limitato delle pagine.
Per le ambizioni non eccessive, in questa occasione, dell’autore, il quale non ha voluto – né poteva per la verità – svelare chissà quali novità riguardo ai caratteri e all’evoluzione dell’economia orvietana.
Per le dimensioni ristrette dell’ambito territoriale preso in esame. Infatti sono stati considerati i dodici comuni del comprensorio orvietano (Allerona, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Montecchio, Montegabbione, Monteleone, Orvieto, Parrano, Porano). Particolare attenzione è stata dedicata ad Orvieto.
Tuttavia l’autore ha ritenuto ugualmente utile scriverlo (i lettori saranno dello stesso avviso?).
Per vari motivi.
Innanzi tutto perché non era stato ancora scritto un libro o un e-book con il quale si tentasse di analizzare, contemporaneamente, il passato e il presente del sistema economico locale.
Tale approccio diventa importante soprattutto se si considera che le principali caratteristiche attuali dell’economia orvietana sono state notevolmente influenzate da quanto avvenuto in passato.
Occorre aggiungere, poi, che non esistevano studi nei quali fosse stata esaminata l’economia orvietana dal 1870 alla metà del XX secolo.
Inoltre le analisi economiche relative al periodo ricompreso tra il 1950 e il 1990 erano tutt’altro che numerose. Per quanto riguarda il periodo ancora successivo – dagli inizi degli anni ’90 agli inizi del 2000 -, la situazione cambia, soprattutto grazie alla pubblicazione del bollettino dell’osservatorio sulla situazione economica e sociale dell’area orvietana, osservatorio promosso dal Comune di Orvieto.
Peraltro l’autore faceva parte del gruppo di lavoro dell’osservatorio e in alcuni casi ha utilizzato i risultati di alcune ricerche già pubblicate nel bollettino citato, soprattutto, ma non esclusivamente, di quelle da lui realizzate.
Le fonti statistiche dei dati presi in esame sono numerose e vengono citate non al termine delle tavole presentate ma nell’ambito dei commenti riferiti ai contenuti delle tavole (sono scritte in neretto).
Il libro si suddivide in tre principali capitoli: l’economia orvietana dal 1870 al 1951, l’economia orvietana dal 1951 al 1991, l’economia orvietana agli inizi del 2000.
Nel primo sono analizzati i principali caratteri dell’economia orvietana, nonché i più importanti cambiamenti in essa intervenuti, relativamente ad un periodo piuttosto lungo – dal 1870 al 1951 -. Per quanto concerne questo capitolo i dati a disposizione non erano molti, ma sono stati ritenuti comunque sufficienti per poter raggiungere gli obiettivi analitici prefissati.
Nel secondo capitolo sono stati invece esaminati i caratteri dell’economia orvietana, e le principali trasformazioni che l’hanno contraddistinta, relativamente ad un periodo più breve, quaranta anni, per il quale inoltre è stato possibile utilizzare una maggiore quantità di dati, anche più affidabili, rispetto a quelli relativi al periodo precedente.
Nel terzo capitolo, dedicato all’esame del sistema economico locale agli inizi del 2000, ed anche nel corso degli anni ’90 del secolo da poco terminato, la disponibilità e l’affidabilità dei dati è ancora migliorata.
Il terzo capitolo è stata distinto in tre paragrafi.
Nel primo sono stati esaminati “i livelli del benessere”, nella consapevolezza che un sistema economico non può funzionare adeguatamente se esso non contribuisce, in misura sufficiente, a determinare un livello di benessere della popolazione se non ottimale almeno accettabile. Sono state utilizzate alcune variabili quali il prodotto interno lordo, il reddito, il tasso di disoccupazione, il tasso di occupazione, il tasso di attività, che tutte insieme possono fornire quanto meno delle indicazioni circa il benessere della popolazione locale, anche se rimane comunque un problema di non facile soluzione e cioè di quale definizione di benessere fare uso e come misurarlo.
Nel secondo è stato analizzato il ruolo dei principali settori nei quali si può suddividere ogni sistema economico e cioè l’agricoltura, l’industria e il terziario, esaminando soprattutto le caratteristiche delle più importanti componenti dei tre settori citati.
Nel terzo sono stati considerati alcuni dati relativi all’andamento della popolazione, almeno per due motivi: tale andamento può essere considerato un buon indicatore dello stato di salute dell’economia locale ed inoltre i flussi demografici, soprattutto i flussi migratori, possono essere influenzati dalla situazione economica e, inoltre, forniscono alcune indicazioni su di essa.
E’ opportuno, inoltre, precisare che le metodologie utilizzate dall’autore non sono quelle tipiche dello storico economico, essenzialmente perché l’autore non è uno storico economico ma un economista (o almeno pensa di esserlo) e ha cercato di fare uso della “cassetta degli attrezzi” di cui generalmente si servono gli economisti. E’ ben noto che tale “cassetta” presenta dei limiti non di poco conto. E quei limiti diventano ancora maggiori se si tenta di analizzare la situazione economica di un ambito territoriale piuttosto ristretto, quale è un comune o un insieme di comuni. Secondo l’autore però quei limiti condizionano solo in parte la validità dei risultati ottenuti tramite le analisi effettuate. Di nuovo, però, l’ultima parola spetta al lettore, al quale viene rivolto un ringraziamento anticipato per la pazienza che intenderà dimostrare. Gran parte dei contenuti di questo e-book erano stati già inseriti in un libro pubblicato dal Comune di Orvieto nel 2006.
La principale diversità rispetto al libro è rappresentata dall’ultimo capitolo denominato “Un aggiornamento: cosa è avvenuto nei primi anni del nuovo secolo”.