ORVIETO Ambientalisti, politici, associazioni, movimenti, cittadini, comitati, mondo del vino, agroalimentare. Tutti insieme, ieri, hanno alzato un grido unanime, un unico grande stendardo “No ai rifiuti”, “No all’ampliamento della discarica” ma si all’ambiente, alla salute.
E’ stata una “Marcia del rispetto e della bellezza” quella organizzata dal movimento SaveOrvieto il cui obiettivo era quello di “creare consapevolezza, senza allarmismi” sensibilizzando le istituzioni a completare l’impiantistica per il riciclaggio e il recupero dei rifiuti, affinché il ciclo dei rifiuti si possa chiudere. E la presenza delle persone non solo all’iniziativa di ieri ma anche ai precedenti appuntamenti, dibattiti pubblici che si sono susseguiti nelle ultime settimane, ha dimostrato che l’argomento è particolarmente sentito dalla cittadinanza.
Infatti, nonostante il tempo incerto, in centinaia, ieri hanno camminato tutti insieme partendo da piazza Cahen fino al Duomo dove il sindaco Giuseppe Germani ha chiuso l’iniziativa ribadendo la propria volontà e quella di tutto il consiglio comunale di non procedere all’ampliamento della discarica, come più volte e in diverse sedi ribadito.
Tra i presenti: Lega Nord Umbria, Pdci-sezione Orvieto, Italia Nostra onlus sezione di Orvieto, Forza Italia provinciale di Terni, Confagricoltura, Tilt!, Apertamente Orvieto, Orvieto per tutti, Consorzio di Tutela dei Vini di Orvieto, Comitato “No traffico pesante a Orvieto Scalo”, Tavolo dell’Ambiente Osservatorio Le Crete di Orvieto, gli Amici della Terra e i portavoce del Movimento 5 Stelle.
«E’ stato bello vedere come anche chi si sente in qualche modo stretto dal ruolo politico – e parliamo di chi sta fuori #SAVEORVIETO – hanno spiegato dal movimento che sui social conta oltre 5000 seguaci – ha sciolto i ranghi perché finalmente il bene della comunità a cui appartieni è più forte di qualsiasi collocazione politica. E le stesse associazioni hanno condiviso l’impegno comune, decidendo di aderire per un progetto che è di tutti. C’è aria buona di impegno comune, c’è speranza, c’è forza, c’è passione civile. E c’è la volontà, di tutti, di proseguire». Anche perché, soprattutto, la gente vuole sapere se esiste veramente un “problema salute”. Un aspetto che preoccupa nonostante, al momento, non sembra essere supportato da oggettivi dati scientifici. (Sa.Simo)