Il PSI Sezione di Orvieto e Porano si ribella all’incontro promosso dal PCI di Ciro Zeno con don Patricello, quasi ad assimilare la Terra dei fuochi all’Orvietano, quasi che noi corressimo questo pericolo. L’atmosfera creata negli ultimi mesi dal PCI orvietano è questa e dobbiamo sostenere che, fino a prova contraria, non c’è alcun elemento per permetterci assimilazioni con la disgraziata situazione di quel territorio campano. Qui si produce olio e vino, si vive di turismo e dell’offerta di qualità della vita, la camorra non c’è e noi non abbiamo quella cultura dell’omertà che ha consentito quello scempio, anzi.
Don Patricello è un riferimento straordinario da apprezzare e sostenere, la sua testimonianza sarà utile per comprendere meglio e l’incontro occasione per manifestargli la solidarietà di Orvieto, ma la battaglia che lui combatte non è qui.(d.f.)
Segue la nota diffusa dal PSI.
“No, noi non ci stiamo a questo gioco al massacro e all’uso politico sistematico della bugia. Leggere su OrvietoSi la notizia dell’iniziativa del PCI con don Patriciello ci indigna. E ci indigna perché non si può nemmeno lontanamente stabilire una somiglianza tra la situazione della Terra dei fuochi e quella dell’area orvietana. Né per oggi, né, quali che siano le decisioni per il trattamento dei rifiuti, per domani: non ci sono le minime condizioni, né culturali, né socio-economiche, né politiche. Riteniamo perciò una vera offesa all’intelligenza e alla civiltà degli orvietani cercare di far passare l’idea che ci potrebbe essere il pericolo di diventare come l’area di “Giugliano, Afragola, Succivo, Caivano e Marcianise, dove le fiamme si levano improvvise, specie di notte, diffondendo fumo e fetore, consumando scarti d’ogni tipo e speranze, si muore in misura anomala”.
Addirittura si portano qui le mamme che piangono i loro figli morti per il criminale inquinamento della loro zona e si vorrebbe far passare questo come normale. La battaglia di don Patriciello per risanare quell’area ci trova solidali e partecipi, umanamente e politicamente, e ancor di più ci sentiamo a fianco di quelle mamme. Ma riguarda quell’area, non la nostra. Qui ci sono state generazioni che, pur con diverse impostazioni ideali e politiche e pur commettendo errori ed omissioni, nei fatti si sono comunque trovate concordi nel rispetto delle regole, della storia della nostra popolazione e di un’idea avanzata di civiltà.
Le difficoltà del maggiore partito di governo e le conseguenti incertezze nella maggioranza hanno dato alle minoranze del Consiglio ed a quelle esterne alle istituzioni la sensazione che bastasse agitare posizioni estremiste per avere ragione. Ma l’iniziativa del PCI va ben oltre.
Perciò mentre diciamo no a tutti gli estremisti e demagoghi, diciamo anche no, e con maggiore forza, a questa iniziativa del PCI di Ciro Zeno che tenta di tirare le somme di questa situazione incerta e confusa estremizzando ancora di più. Nessuno di costoro si preoccupa sul serio di come andrà a finire la questione dei rifiuti. Nessuno di costoro si è preoccupato di indicare una strada percorribile. Nessuno di costoro si è premurato di dire la verità, smascherando le responsabilità. Riflettano dunque coloro che giocano continuamente al rialzo.
Questa continua estremizzazione dei problemi è un danno per l’oggi e per il domani. Ci auguriamo che il sindaco, i gruppi consiliari, tutti, i partiti, le forze sociali e i movimenti, prendano le distanze da questo che si presenta come un segno preoccupante di un progressivo imbarbarimento del dibattito pubblico nella nostra realtà”.