ORVIETO – Porta Maggiore torna in consiglio comunale e proprio a ridosso della discussione consiliare si presenta ripulita, senza guano dei piccioni, dignitosa, dopo la raccolta di centinaia di firme e l’interrogazione del consigliere Olimpieri, tanto da far pensare al capogruppo di Identità e Territorio a una sua capacità taumaturgica nei confronti della porta che si apre su via della Cava.
Il sindaco, nel suo intervento, ha ricordato che conosce il problema dal 2002, quando se ne occupò come assessore, che continuamente si ripresenta. “Per risolvere definitivamente – ha affermato Germani – la questione del facile decadimento della porta è necessario riprendere in mano il progetto studiato negli anni Ottanta e concludere con un completo restauro, altrimenti il problema tra poco sarà di nuovo lì. Forse questa è l’occasione buona – ha concluso il sindaco – per cercare i fondi necessari e mettere le basi ad una definitiva sistemazione”. L’animatore della battaglia per Porta Maggiore Alessio Tempesta non è rimasto siddisfatto del piccolo lavoro effettuato e continua la sua battaglia, anche con qualche suggerimento che giriamo agli uffici e al sindaco.
Tralasciando gli improperi, che come Tempesta sa costituiscono la parte di facebook meno “pregiata” e sempre inutile per chi li scrive, per chi li legge e per chi se ne frega, fonte Facebook : Basterebbe con pochissima spesa costruire una serie di archi di alluminio della stessa forma e dimensione dell’arco stesso da distribuire equidistanti da un lato all’altro della porta. Su questi attaccare la rete per impedire ingresso e sosta dei piccioni nella parte alta. Provvedere con sabbiatrice leggera alla rimozione dello strato superficiale dei depositi di smog da gas di scarico, polveri, piumaggi, sui due lati interni.
Utilizzare l’orrenda cassetta di plastica dell’enel presente fuori dalla porta per attaccare l’alimentazione di 2 faretti esterni, led a basso consumo come sotto l’arco del Comune, che illuminino e disegnino le linee architettoniche del monumento, sistemare le targhe dei quartieri, apporre una tabella esplicativa della storia di questo monumento, arrivare in alto ad eliminare le piante infestanti.
La Madonna nella nicchia lato entromura della Porta è diventata la casetta dei piccioni, e l’affresco è ormai quasi perduto del tutto. Basterebbe coinvolgere l’Istituto d’Arte di Orvieto e fargliela rifare, poi proteggere con un cristallo quella nicchia peraltro di piccola dimensione, ed illuminarla.
Costo dell’intera operazione? Relativo.
Vantaggio d’immagine? Elevato.
Da chi dipende la tutela del patrimonio architettonico cittadino? Chi è responsabile anche dal punto di vista igienico sanitario?
E allora ce la volete fa’ ‘na pensatina o pensate de fa’ un dispetto a me e a quei 150 residenti di zona che hanno firmato la petizione protocollata quasi 6 mesi fa?