ORVIETO – Organizzata e promossa dai Musei Vaticani in collaborazione con l’Opera del Duomo di Orvieto e Sapienza Università di Roma / Dipartimento di Storia disegno e restauro dell’Architettura, giovedì 14 aprile alle 9.30 presso la Sala delle Conferenze dei Musei Vaticani si terrà la giornata di studi sul tema: “Il duomo di Orvieto oggi: per un possibile reinserimento del ciclo scultoreo degli Apostoli e dell’Annunciazione”; ovvero la proposta del reinserimento del ciclo scultoreo nell’interno del Duomo di Orvieto elaborata su basi scientifiche e sulla valutazione della sua reale fattibilità alla luce della consistenza attuale dell’edificio.
Come è noto, l’Annunciazione di Francesco Mochi è conosciuta come una delle opere più interessanti e rappresentative dell’arte italiana. Per quasi tre secoli ha abbellito l’interno della cattedrale insieme alla serie di splendide sculture commissionate dall’Opera del Duomo per valorizzare lo spazio liturgico del Tempio cittadino ed esprimere concretamente la devozione della comunità orvietana.
Alla fine dell’Ottocento, gli interventi “ideologici” di matrice purista condotti nel restauro della Cattedrale portarono alla rimozione del capolavoro del Mochi e delle statue degli Apostoli dal loro contesto originario, causando una lacuna nella ininterrotta continuità della storia religiosa e artistica del monumento.
In occasione della giornata di studi, illustri esperti esamineranno le tendenze attuali del restauro architettonico nel campo della sistemazione interna dei maggiori edifici di culto, il significato del cosiddetto de-restauro e della sua praticabilità in alcuni casi, le vicende dei grandi restauri della cattedrale orvietana tra XIX e XX secolo in relazione alla contemporanea normativa e alle odierne tendenze figurative e critiche, alcuni saggi delle indagini attualmente in corso sul complesso per meglio comprenderne i più significativi elementi d’arredo e l’intero organismo architettonico e strutturale.
I lavori saranno aperti da Antonio Paolucci direttore dei Musei Vaticani, S.E. Benedetto Tuzia vescovo di Orvieto-Todi, Francesco Venturi presidente dell’Opera del Duomo di Orvieto, Francesco Scoppola direttore generale Belle Arti e Paesaggio MiBACT, Gisella Capponi direttore Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, Daniela Esposito direttore Scuola di specializzazione Beni architettonici e Paesaggio, Sapienza Università degli studi di Roma.
Dopo la Relazione introduttiva di Antonio Paolucci si alterneranno gli interventi di:
– Stefano Gizzi – Soprintendente Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria – Mantenere le stratificazioni della storia
– Giuseppe M. Della Fina – Opera del Duomo di Orvieto – Il duomo di Orvieto nelle pagine di Cesare Brandi
– Bruno Toscano – Emerito Università degli studi Roma Tre 3 – Il ciclo scultoreo del Duomo di Orvieto nel contesto della Riforma
– Vittorio Franchetti Pardo – già Direttore Dipartimento Storia Architettura- Sapienza Università di Roma – Architettura e funzionalità dello spazio liturgico nel Duomo di Orvieto tra XIV e XVI secolo
– Giovanni Carbonara – già Dir. Scuola Specializzazione Beni Architettonici e Paesaggio – Sapienza Università di Roma – Restauro e de-restauro. Motivazioni e scelte operative
– Alessandra Cannistrà – Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto / Elisabeth Huber – Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro – L’Apostolato del Duomo di Orvieto: progetti 1985-2017
– Gerardo De Canio – Enea – Il ciclo scultoreo del duomo di Orvieto: innovazione nella conservazione
– Piero Cimbolli Spagnesi – Sapienza Università di Roma – Restauri del XIX e XX secolo nel Duomo di Orvieto
– Conclusioni e note finali Antonio Paolucci – Vittorio Franchetti Pardo
________________
IL COMPLESSO SCULTOREO DEL DUOMO DI ORVIETO (fonte Opera del Duomo di Orvieto)
Tra il 1552 e il 1729 furono eseguite 25 statue marmoree, rispettivamente dedicate agli Apostoli, ai santi protettori della città, al culto cristologico e mariano, che andarono a comporre un complesso di straordinaria rappresentatività nei suoi aspetti iconografici e iconologici, oltre che di notevole rilevanza storico-artistica a motivo delle personalità coinvolte e delle eccezionali opere prodotte.
Nel 1897 il gruppo dell’Annunciazione e il ciclo degli Apostoli vennero rimossi dalla cattedrale insieme ai loro basamenti marmorei, anch’essi tuttora integralmente conservati.
Dal 2006, insieme alle statue dei quattro Santi protettori, sono esposte al pubblico nel Museo dell’Opera del Duomo presso la sede distaccata della chiesa di Sant’Agostino.
Di seguito la cronologia del ciclo completo:
1552 – Cristo Risorto, Raffaello da Montelupo
1556 – S. Paolo, Francesco Moschino
1557 – San Sebastiano, Ippolito Scalza
1560 – S. Pietro, Raffaello da Montelupo
1574 – Pietà, Ippolito Scalza
1579-1590 – Madonna, Eva, Adamo, Fabiano Toti
1579-1587 – S. Tommaso, Ippolito Scalza
1588-1594 – S. Giovanni, Ippolito Scalza
1589-1599 – S. Andrea, Fabiano Toti (1589) e Ippolito Scalza (1599)
1590-1591 – S. Giacomo, Giovanni Caccini
1593-1607 – S. Brizio, S. Costanzo, S. Rocco, Fabiano Toti
1595-1600 – S. Matteo, Giambologna (1595) e Pietro Francavilla (1600)
1603-1605 – Angelo Annunciante, Francesco Mochi
1608 – Annunziata, Francesco Mochi
1608 – Ecce Homo, Ippolito Scalza
1609-1612 – S. Filippo, Francesco Mochi
1618 – S. Bartolomeo, Ippolito Buzi
1627 – Cristo alla colonna, Gabriele Mercanti
1644 – S. Taddeo, Francesco Mochi
1722 – S. Giacomo Minore e S. Simone, Bernardino Cametti
1729 – S. Gabriele e S. Michele, Agostino Cornacchini