ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità le controdeduzioni alle osservazioni al Piano Comunale di Classificazione Acustica così come proposte dalla società Eambiente s.r.l. di Conegliano Veneto (TV) e contenute negli elaborati del piano, anch’esso approvato ai sensi della normativa regionale vigente (per l’adozione e approvazione del Piano sono state applicate le disposizioni in materia di “Classificazione in zone acustiche dei territori comunali” e il “Regolamento di attuazione della legge regionale 6 giugno 2002, n. 8 – Disposizioni per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento acustico”).
Il Piano comunale della classificazione acustica, già adottato dal Consiglio Comunale nell’ottobre 2013 e che a seguito dell’approvazione è divenuto immediatamente esecutivo, suddivide il territorio comunale in 6 zone diverse ed acusticamente omogenee a cui corrispondono i limiti massimi dei livelli sonori equivalenti consentiti e quindi tutelare dal degrado le zone non inquinate nonché risanare quelle dove si riscontrano livelli di rumorosità ambientale non compatibili con il benessere e la salute della popolazione.
Il piano è stato redatto in base alla normativa statale (Legge quadro 447/1995 sull’inquinamento acustico) e regionale (L.R. 8/2002 e Regolamento Regionale 1/2004) ed elaborato e proposto dalla Società EAmbiente s.r.l. di Conegliano (TV) affidataria dell’incarico di redazione del piano a seguito della gara espletata dal Comune di Orvieto.
Le disposizioni regionali per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento acustico prevedono che la classificazione acustica contenga: la suddivisione del territorio nelle zone acusticamente omogenee per l’applicazione dei criteri di qualità; l’individuazione di aree da destinare a spettacolo a carattere temporaneo (mobile e all’aperto) e, infine, la normativa tecnica di attuazione. Ovvero, secondo i criteri e le modalità stabiliti dai regolamenti, il piano di classificazione acustica garantisce il necessario coordinamento con gli strumenti di pianificazione urbanistica comunale. Il piano e il relativo Regolamento Acustico Comunale comprende l’inquadramento generale dell’ubicazione dei rilievi fonometrici e quella relativa al Centro storico, ai quartieri di Sferracavallo, Orvieto Scalo, Ciconia, delle Zone industriali di Fontanelle di Bardano e Ponte Giulio e delle frazioni.
Nel periodo di pubblicazione, 6 sono le osservazioni state presentate entro i termini e 1 fuori termine (tutte trasmesse alla società EAmbiente s.r.l.).
Al punto 3 “Elenco delle Proposte di Modifica” del documento “Controdeduzioni alle osservazioni” non sono state accolte 13 sub osservazioni mentre 1 è stata parzialmente accolta. Allo stesso punto, infine, sono state accolte 17 sub osservazioni.
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“Benché non rientri tra gli strumenti urbanistici – ha spiegato l’Assessore all’Urbanistica, Floriano Custolino – il Piano di Classificazione Acustica costituisce in ogni caso un atto di pianificazione di competenza comunale che interagisce con essi. Infatti, la normativa regionale impone che i Comuni adottino la zonizzazione acustica garantendo il necessario coordinamento con gli strumenti di pianificazione urbanistica comunale. Qualsiasi modifica degli strumenti urbanistici comunali comporta, inoltre, la preventiva verifica di compatibilità con le previsioni del Piano di Classificazione Acustica, e l’eventuale revisione dello stesso.
Quindi, gli aspetti che hanno concorso a definire le diverse zone individuate dal Piano sono tre: quelli urbanistici ed in particolare il piano regolatore (P.R.G.); lo stato di fatto, ovvero la rumorosità ambientale esistente nel territorio; le scelte di programmazione del territorio espresse dal Comune.
I limiti di zona hanno sinteticamente i seguenti scopi: costituire un riferimento preciso da rispettare per tutte le sorgenti sonore esistenti; garantire la protezione di zone poco rumorose; promuovere il risanamento di zone eccessivamente rumorose; costituire un riferimento ed un vincolo nella pianificazione di nuove aree di sviluppo urbanistico.
Il lavoro di raccolta dati ed analisi si è basato sulla raccolta e analisi della documentazione esistente (P.R.G. e/o P.U.T.); sopralluoghi ripetuti su tutto il territorio comunale; incontri con rappresentanti del comune per ottenere indicazioni sulle realtà acusticamente più significative e gli orientamenti dell’amministrazione comunale”.
“Il Regolamento Acustico comunale – ha aggiunto – detta norme per l’attuazione della disciplina statale e regionale per la tutela dall’inquinamento acustico. Sono esclusi dalla disciplina i rumori occasionali derivanti da comportamenti in luoghi privati, diversi dai circoli privati, quali ad esempio strepiti di animali, accensione di apparecchi radio e TV, utilizzo di strumenti musicali per diletto, giochi di bambini, ecc., ferme restando, in tali casi, le disposizioni del Codice Penale e del Codice Civile. Sono escluse anche le attività rumorose che insistono nell’ambito di un condominio o di una proprietà privata, dove i rapporti tra privati sono disciplinati dai Regolamenti Condominiali o dal Codice Civile e non ledono gli interessi o l’incolumità psico-fisica della collettività, tutelati dalla Pubblica Amministrazione.
Nell’esecuzione di tutte le attività rumorose, comprese quelle domestiche e private, anche se temporanee, si dovrà comunque aver cura che le immissioni acustiche nei confronti dei vicini non eccedano la normale tollerabilità, considerando anche la condizione dei luoghi. Non sono soggette al regolamento, le attività temporanee a carattere agricolo forestale non industriale, effettuate nelle aree agricole, a bosco, a pascolo o nelle aree protette, come definite dal P.R.G. vigente. Chiunque è obbligato a rispettare i limiti imposti dalla zonizzazione acustica comunale. Il rispetto delle norme del regolamento non esclude l’eventuale applicazione delle sanzioni penali in materia di inquinamento acustico”.
“Relativamente all’iter di approvazione del piano – ha proseguito – l’Amministrazione Comunale ha ritenuto opportuno dare una adeguata pubblicizzazione del lavoro svolto e la fattiva partecipazione di cittadini e parti sociali, applicando per quanto compatibile la procedura prevista dalla L.R. n. 1/2015 che prescrive come le autorità competenti, nell’ambito delle varie procedure disciplinate dalla legge, garantiscano a chiunque l’accesso ai dati ambientali relativi alla tutela dall’inquinamento acustico nonché la più ampia diffusione dei dati. Dopo l’adozione del piano da parte del Consiglio, questo è stato depositato in visione al pubblico per 10 giorni, al fine della presentazione delle osservazioni. Entro i termini previsti sono pervenute 6 osservazioni e successivamente una ulteriore osservazione per un totale di 7. Una esiguità numerica che però non deve trarre in inganno circa l’impatto del piano, infatti, i proponenti sono stati per lo più espressione di istanze organizzate (comitati, associazioni di categoria, etc.) più che di singoli individui. Le 7 osservazioni si sono articolate in complessive 31 proposte di modifica o sub osservazioni, che sono state analizzate attraverso le controdeduzioni proposte dalla società EAmbiente s.r.l. Ne consegue che non sono accoglibili 17 sub osservazioni, non accoglibili 13 e parzialmente accoglibile una”.
“Desidero ringraziare – ha concluso – i consiglieri di maggioranza e minoranza che hanno partecipato alle riunioni preparatorie della 2^ Commissione, fornendo spunti interessanti. Oggi approviamo le controdeduzioni tecniche: il piano di classificazione va ad aggiungersi al PRG. Per ogni variante del PRG viene preso in considerazione il piano secondo le zone omogenee di classificazione acustica che sono state individuate”.
Dibattito:
Paolo Maurizio Talanti (PD): “a nome della 2^ Commissione ringrazio l’Assessore e il Dirigente Ing. Longhi per la disponibilità a fare ulteriori approfondimenti. Una nostra accortezza sarà ora quella di mettere mano al regolamento per consentire ai cittadini che effettueranno le varie tipologie di attività di potersi adeguare al nuovo piano”.
Gianluca Luciani (Identità e Territorio): “il piano contiene le norme adesso andranno distinte le attività e le manifestazioni temporanee. Adesso che il piano è stato definito il mio unico appunto è che lo avrei riportato al tavolo del QSV affinché anche le associazioni lo condividessero”.
Roberta Tardani (Forza Italia): “un atto tecnico che recepisce la norma regionale. Un piano tecnico che ha avuto un lungo lavoro e che è stato importante riportare in commissione per sviscerarne le criticità e le osservazioni non inserite precedentemente. Andrebbe fatto un lavoro sull’allietamento rivedendo il regolamento per verificare se ci sono delle discordanze con i due regolamenti. Ancorché pubblicato sul sito del Comune, sarebbe forse opportuna una maggiore partecipazione su quanto è stato recepito ed accolto”.
Claudio Di Bartolomeo (Per Andare avanti): “mi complimento con il lavoro fatto che è stato sicuramente complesso. Il piano è un passo importante anche perché potrà ridare vita al centro storico creando delle piccole attività di intrattenimento che rendono la città viva. Grazie alla valutazione dell’acustica ambientale è possibile capire quando è possibile ‘fare rumore’ in base ai decibel che vengono assegnati alla zona di riferimento. Su questo punto andremo a lavorare prossimamente per quel che riguarda il regolamento sull’allietamento”.
Replica Assessore Custolino: “sì c’è stato un adeguamento alle deroghe delle attività imprenditoriali. Metteremo le mani sul regolamento comunale delle attività di allietamento in conformità al piano. La pubblicizzazione sarebbe stata opportuna ma non c’è stato il tempo tecnico”.
(fonte ufficio stampa Comune di Orvieto)