di Massimo Gnagnarini – Assessore al Bilancio del Comune di Orvieto
“Dobbiamo renderci conto di una cosa… che viviamo in un mondo complesso e complicato dove da soli o in ordine sparso si perde. Di brutto. Si può provare a competere solo se tutti i soggetti portatori di interessi collaborano e remano nella stessa direzione. Questo vale ovviamente per chi amministra, ma vale ancora di più per i cittadini e le categorie produttive. Orvieto è da sempre terra di diffidenze…”
Ho citato questo pezzo del Post di Leonardo Maria Riscaldati pubblicato oggi su FB, perchè dice bene ciò che riassume il titolo: Non abbiamo scelta. Ovvero dobbiamo collaborare e comunicare.
Cominciamo con una buone notizia:
La slide che segue riassume lo sforzo che l’Amministrazione comunale stà conducendo per abbattere la pressione fiscale locale. I dati sono provvisori e, facendo ogni scongiuro contro eventuali fatti negativi che dovessero presentarsi nei prossimi giorni, saranno gli stessi con cui andremo a presentare il bilancio 2016.
Ciò è stato possibile grazie a una diversa politica di bilancio che si è incentrata su nuove entrate strutturali quali la tassa di soggiorno, la differenziazione delle tariffe dei parcheggi per i non residenti e una più puntuale gestione dei nostri beni culturali. Oltre, ovviamente, a una serie di ottimizzazioni della spesa che rimane comunque ulteriormente da perseguire.
In altre parole, senza toccare il portafoglio dei cittadini residenti, il Comune di Orvieto dispone ora di circa un milione di euro in più all’anno.
Quel che hanno pagato e pagano i turisti viene ad essere riversato per 1/3 in abbattimento delle tasse che gravano sui residenti, per 1/3 in maggiori fondi destinati alle manutenzioni ordinarie della città, per 1/3 in copertura degli oneri di investimento che quest’anno includeranno l’acquisto di nuovi pulmini per il trasporto scolastico nonché un nuovo sistema di segnaletica turistica.
Credo di poter affermare che , date le iniziali condizioni economiche terribilmente negative che per un decennio avevano dominato il dibattito politico locale e il conseguente stato di predissesto in cui era scivolato l’Ente, in pochi sarebbero stati disposti, fino a qualche mese fa, a scommettere su quella che mi azzarderei a definire una nuova primavera finanziaria del Comune di Orvieto.
La vera novità è che non avevamo scelta. Qui non c’è più lo Stato Pantalone o la Regione Matrigna a pagare i debiti se li fai o a trasferire e ridistribuire la ricchezza di altri, qui o trovi il modo giusto di estrarre ricchezza e ridistribuirla da quello che hai oppure sei morto. Grazie al cielo Orvieto possiede molto.
Per non apparire troppo ottimista ( dice un detto popolare che chi si loda si sbroda) potrei pertanto aggiungere che esistono altri nuvoloni neri che gravano sulle nostre finanze pubbliche e che da soli potrebbero far saltare in aria tutti gli equilibri raggiunti ( la causa giudiziaria contro BNL e altre ancora pendenti per un valore di molti milioni di euro.), ma per una volta lasciamo che ogni giorno abbia la sua gioia e qualche altro la sua pena.