“Lo scopo è quello di rispettare gli obiettivi e gli strumenti che ci siamo dati con il Piano regionale. Per fare ciò c’è bisogno però di una forte accelerazione e qualificazione nel processo di raccolta differenziata dei rifiuti e contemporaneamente di innovazione e sviluppo dell’impiantistica. Ed in questo percorso ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità. Non possiamo stare con le mani in mano, aspettando che passi la nottata”.
L’assessore regionale all’ambiente, Fernanda Cecchini, ha incontrato ieri mattina, a Palazzo Donini, il sindaco di Perugia e presidente dell’Ati2 Andrea Romizi, il sindaco di Magione, Giacomo Chiodini, il presidente dell’Auri, Cristian Betti, il direttore di Arpa Umbria, Walter Ganapini, i commissari straordinari di Gesenu, Salvatore Santucci e Antonio Mancini e l’amministratore delegato di Gesenu e amministratore unico di Gest spa, Dante De Paolis, “per svolgere senza indugi un confronto ed una verifica, in particolare con i commissari straordinari, anche delle possibili strategie aziendali di Gesenu che attualmente gestisce circa il 40 per cento dei rifiuti prodotti in Umbria. Ci sono dei problemi legati alle interdittive giudiziarie che hanno interessato Gesenu, ma questo, per quanto possibile, non può pregiudicare il quadro generale.
In questi mesi – ha aggiunto Cecchini – abbiamo spinto molto per arrivare alla costituzione dell’Auri, l’Ambito regionale che dovrà garantire il percorso di governance per arrivare ad un unico Piano che riguardi tutti i comprensori dell’Umbria con l’auspicio che presto si possa anche arrivare ad una gestione unitaria del rifiuti, superando le attuali 23 gestioni diverse. Abbiamo anche attivato una task force coinvolgendo tutti i soggetti responsabili di impianti o discariche insieme ai Comuni, all’Arpa ed alla Regione. C’è però bisogno anche di interventi immediati per non pregiudicare il percorso fatto fino a questo momento.
Grazie all’accordo cui stiamo lavorando con le altre Regioni potremo evitare di ‘bruciare’ rifiuti in Umbria e dunque evitare di realizzare altri impianti. Ma per mantenere questo obiettivo è assolutamente necessario che il ‘sistema Umbria’ faccia la propria parte. E dunque gli obiettivi che prevedono intanto il raggiungimento del 60 per cento di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2016 e l’adeguamento degli impianti di smaltimento esistenti debbono essere confermati e conseguiti”.
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