ORVIETO – In questi giorni si è riunita presso il Comune di Orvieto la conferenza dei Sindaci della Zona Sociale n. 12 dell’Orvietano chiamata a discutere ed esprimere il proprio parere sulla proposta di Regolamento “Funzionamento ed accesso alle prestazioni sociali e socio-sanitarie” e sul Bilancio economico delle attività sociali a gestione associata e Piano locale del Prina / anno 2016.
Di seguito gli esiti della trattazione dei vari argomenti:
Regolamento “Funzionamento ed accesso alle prestazioni sociali e socio-sanitarie”
La Conferenza dei Sindaci, dopo aver approfondito e chiarito alcuni aspetti del regolamento, ha espresso all’unanimità parere favorevole.
Nei prossimi giorni, la proposta di Regolamento verrà portata alla partecipazione dei soggetti sociali (associazioni, sindacati, ecc.) interessati dalla normativa ISEE e verrà inviata a tutti i Sindaci per procedere alla sua approvazione nei vari Consigli Comunali entro il mese di maggio 2016 al fine di iniziare l’applicazione sperimentale dal mese di giugno 2016.
La proposta di Regolamento, illustrata dal Responsabile Sociale di Zona, dr.Tonino Ciarlora, è redatta in base ai tre seguenti criteri:
Amministrativo/legale:
– come prevede il DPCM 159/2013 successivamente ribadito dal servizio di consulenza legale dell’ANCI, anche in attesa di eventuali modifiche che il Governo nazionale potrà adottare sulla base della sentenza del Consiglio di Stato n. 838,841 e 842 del 29/02/2016, i Comuni sono tenuti a riesaminare la propria disciplina interna per renderla coerente con il nuovo ISEE;
– tale rivisitazione deve tenere conto che:
1) nell’ISEE non potranno essere inseriti emolumenti esenti IRPEF erogati dall’Inps o altri trattamenti assistenziali, per cui si avrà un incremento di certificazioni ISEE con valore 0 (zero) per l’accesso a servizi socio-sanitari (assistenza domiciliare, servizi residenziali a ciclo diurno e continuativo);
2) ai disabili adulti dovrà essere applicata la stessa detrazione prevista per i disabili minorenni (€ 9.500 anziché € 7.000);
– la nuova normativa deve trovare applicazione a partire dal mese di gennaio 2016.
Politico:
– entro il 30 novembre di ogni anno, le Giunte comunali devono individuare i servizi e le prestazioni sociali da sottoporre a normativa ISEE;
– valutare la scelta di non applicare la compartecipazione dell’utenza agli interventi e servizi rivolti ai minori (assistenza domiciliare e socio-educativa, integrazione scolastica alunni disabili e pagamento rette per inserimenti in strutture residenziali e diurne).
Tecnico/amministrativo:
– riunire in un unico regolamento i precedenti regolamenti di funzionamento/gestione e di accesso agevolato (Isee) per praticità d’uso e trasparenza;
– prevedere comunque le modalità di accesso e di compartecipazione alla spesa dell’utenza anche per i servizi ed interventi socio-sanitari anche se parallelamente la Regione intende procedere all’approvazione di una normativa unica a livello regionale per questo tipo di interventi.
Su tale aspetto la Regione Umbria ha dato mandato alle Zone attinenti alla ASL Umbria 2 di produrre una proposta. A seguito di alcuni incontri, la proposta inviata alla Regione ricalca quanto previsto nella nuova bozza di regolamento proposta per la Zona Sociale n. 12, sia nelle modalità di applicazione dell’ISEE (metodo proporzionale e non per fasce), sia nei parametri di riferimento (soglia di povertà, utilizzo dell’indennità di accompagnamento, 50% delle tariffe del nomenclatore regionale). Ovvero, se la Regione intenderà procedere sulla proposta elaborata, i risultati sono gli stessi.
Ai fini dell’applicazione della normativa si procedere comunque nel prevedere anche le norme ISEE per il socio-sanitario, procedendo successivamente, nell’ambito del periodo di sperimentazione del regolamento, ad inserire le norme regionali che l’Ente Regione vorrà adottare in materia;
– Ad oggi non era mai stata applicata la compartecipazione agli interventi a supporto della domiciliarità (assistenza domiciliare e diurni) per cui dovrà essere fatto un intenso lavoro di comunicazione all’utenza. Inoltre, l’intero il ricavato dalla compartecipazione potrà essere reinvestito nei servizi.
– Importanza è il fatto di non produrre scompensi nei bilanci comunali con aggravi di spesa.
– Ugualmente importante non escludere dai servizi, pur adeguando la loro situazione, gli utenti che altrimenti si troverebbero a dover ricorrere al privato ed a costi non sostenibili, producendo al contempo una fuoriuscita dai sistemi di valutazione e monitoraggio necessari per la programmazione degli interventi.
– Dare la possibilità ai singoli comuni della Zona Sociale di applicare compartecipazioni alla spesa da parte dell’utenza, diverse per i servizi al di fuori della gestione associata (esempio: mensa e trasporti scolastici, rilascio di tessere speciali di trasporto locale).
– Esigenza di sperimentare il regolamento per 6 mesi a partire dal 01 giugno 2016, nel frattempo verificare l’impatto della sua applicazione per poi produrre i necessari aggiustamenti. Nel mese di dicembre si dovrà produrre la verifica del regolamento per andare poi, a partire dal gennaio 2017, alla sua applicazione definitiva.
In sintesi, per la parte che concerne la compartecipazione dell’utenza, il Regolamento si basa su tre blocchi, con modalità diverse di calcolo su base ISEE:
– Gli interventi economici di assistenza sociale finalizzati a prevenire dal disagio economico o sostenere le famiglie nelle situazioni di difficoltà che prendono come parametro minimo di riferimento la soglia di povertà assoluta per poi procedere al calcolo del contributo sulla base del fabbisogno economico familiare, definito da una tabella costruita sulla base della soglia di povertà parametrata con la scala di equivalenza familiare, fino ad un importo massimo del contributo erogabile di € 500, tenuto conto della valutazione dell’assistente sociale.
– Le prestazioni per la Domiciliarità che prendono in considerazione il 50% della tariffa prevista nel nomenclatore regionale;
– La Residenzialità nella quale il calcolo viene effettuato dividendo l’ISEE per 365, determinando così la quota giornaliera di compartecipazione alla spesa dell’utente.
Vengono previsti anche gli apporti economici degli obbligati per legge che per le strutture socio-sanitarie sono i figli, per le strutture socio-assistenziali invece si fa riferimento all’art. 433 e seguenti del codice civile. Nel regolamento vengono specificate le procedure al fine di evitare contestazioni e ricorsi degli obbligati.
Sono previste, infine, norme riferite alla formazione delle graduatorie e delle liste di attesa nonché delle cause di sospensione e revoca del beneficio.
Bilancio economico delle attività sociali a gestione associata e Piano locale del Prina / anno 2016
In merito alle questioni di Bilancio economico per il 2016 delle attività sociali gestite in forma associata, e in considerazione delle risorse certe derivanti dai trasferimenti regionali e nazionali, ma anche dalla riconferma dei fondi INPS del progetto “Home Care Premium” e del fondo della Fondazione CRO, e delle incertezze ancora presenti sui tempi di uscita dei bandi del FSE e sulla delicata situazione del PRINA, nell’immediato, la Conferenza dei Sindaci ha ritenuto di:
– fissare la quota capitaria della gestione associata in € 21,74 con una verifica nel mese di settembre e a fine anno per eventuali aggiustamenti ed integrazioni ad hoc per situazioni di emergenza verificatesi nel frattempo;
– verificare la possibilità di integrare i fondi dell’FSE nella programmazione, specie per le tipologie di intervento e i tempi dell’attivazione;
– rispetto al Piano locale PRINA 2016, ha preso atto che per poter gestire il Piano per l’intero anno necessitano circa 300.000 euro e che i Comuni sono nella impossibilità di reperire tali risorse. Al riguardo i Sindaci, prima di ogni provvedimento, hanno rinnovato la necessità di incontrare in tempi brevissimi il neo Assessore Regionale per trovare una soluzione, coinvolgendo nell’incontro anche la ASL Umbria 2.
I Sindaci della Zona Sociale dell’Orvietano hanno affrontato, inoltre, i seguenti temi:
Avviso pubblico per il potenziamento dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza e ai loro figli per il rafforzamento della rete dei servizi territoriali (Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle pari opportunità – G.U. n. 56 – 8/3/2016) esprimendo parere favorevole alla presentazione di un progetto che abbia le seguenti caratteristiche:
– Costituzione di una ATS tra Comune di Orvieto, in qualità di Comune capofila della Zona Sociale e l’Associazione “L’albero di Antonia” finalizzata alla presentazione e gestione del progetto:
– Individuazione dell’Associazione “L’Albero di Antonia” quale soggetto capofila dell’ATS, coinvolgendo in sede di stesura del progetto altri soggetti (ASL, Centro per l’impiego)
– Impegno della Zona Sociale, tramite il Comune di Orvieto, a cofinanziare il progetto, articolato su due annualità, per un quota pari al 10%, corrispondenti ad € 18.000,00
– Il progetto dovrà prevedere azioni di potenziamento del CAV, di sostegno all’autonomia delle donne promuovendo l’indipendenza economica ed il collocamento al lavoro, di raccordo tra i servizi sociali della Zona ed il CAV
– Impegno della Zona Sociale, tramite il Comune di Orvieto, a sostenere la prosecuzione del progetto per ulteriori anni 2 dalla data di conclusione dello stesso, mantenendo la destinazione della struttura e il cofinanziamento, per lo stesso importo di € 18.000,00.
Avvio delle procedure per il nuovo Piano di Zona
Tenuto conto dell’incertezza delle risorse ad oggi disponibili, delle incertezze rispetto ai tempi di uscita dei bandi regionali del FSE soprattutto per quanto riguarda il SIA ed gli interventi di contrasto alla povertà, nonché del ritardo nell’uscita del Piano Sociale Regionale, propedeutico per la programmazione territoriale, la Conferenza dei Sindaci ha ritenuto di avviare un percorso di monitoraggio e verifica dei servizi e degli interventi in essere, come elemento di valutazione e strumento da utilizzare nei successivi lavori di programmazione del nuovo Piano di Zona.
Frattanto saranno acquisite le informazioni utili in termini di risorse disponibili, comprese quelle del FSE e si acquisirà il Piano Sociale Regionale. La metodologia da utilizzare sarà la stessa prevista dalla L.R. 11/2015 e dal PSR per l’elaborazione del Piano di Zona. Infine, i gruppi di lavoro che si costituiranno interverranno nella elaborazione dei progetti dei bandi FSE 2014/2020.
(Fonte: Comune di Orvieto)