Lucia Vergaglia lancia l’idea dei parcheggi rosa, per la verità non proprio del tutto assenti a Orvieto, ma certo insufficienti a lanciare l’idea che ci sia una evidente disponibilità nei confronti dei bambini o dei genitori. Sensibilità da sostenere, insieme alla lotta senza tregua a chi occupa i posti riservati ai disabili, problema che già nel passato è stato affrontato in più occasioni.
Ma la villania di alcuni, che si manifesterà anche con quegli talli verniciati di rosa, non deve limitare la voglia di migliorare.
«I parcheggi per le donne in gravidanza – sostiene Vergaglia- e per i neo genitori non solo una forma di rispetto e buona educazione, ma un concreto progresso sociale per una città che vuole guardare al futuro. Li chiamano “parcheggi rosa” o “parcheggi di cortesia”, sono quelli riservati alle donne in gravidanza od a genitori con bambini piccoli, e sono posizionati in luoghi strategici delle città più moderne ed evolute che dimostrano una particolare attenzione alle future mamme od ai genitori di bimbi piccoli».
Vergaglia elenca poi le occasioni in cui dovrebbero essere posti a disposizione questi parcheggi: «Alcune amministrazioni hanno scelto di riservare specifici posti auto situati nei luoghi che debbono essere visitati con più frequenza, come gli ospedali, gli uffici pubblici, gli studi di ginecologia e le farmacie mentre altre, di solito le più grandi, distribuiscono permessi per parcheggiare gratuitamente (per un’ora) in qualunque punto all’interno della città. Altre ancora indicano alcuni posti auto come preferenziali, affidandosi al senso civico ed alla buona educazione dei cittadini. In sostanza i parcheggi rosa nelle zone in cui è previsto il parcheggio a pagamento, conservano la tradizionale tariffa, ma con una segnaletica speciale per te che invita gli automobilisti a un gesto di cortesia verso le donne in gravidanza. E’ così possibile parcheggiare più facilmente».
«Tutte queste iniziative- continua Vergaglia– sono da elogiare, e con esse, tutti quegli sforzi che puntano a facilitare la vita delle persone. Fra questi tutte quelle misure che tendono a offrire una maggiore sicurezza, come per esempio riservare alle donne in gravidanza ed ai genitori con bimbi i parcheggi meglio illuminati o i posti auto in prossimità delle entrate e delle uscite pedonali nei parcheggi coperti e in quelli vicino alla fermata del bus. Ad Orvieto, che negli spazi pubblici vedeva quei due stalli rosa voluti dall’ex assessore Luciani a piazza Olona e quelli all’ospedale, (ce ne sono anche alla Porta di Orvieto n.d.r.) purtroppo non sembriamo, amministrativamente parlando, così sensibili e così attenti a queste necessità di chi, anche se solo temporaneamente, ha bisogni aumentati e diversi da quelli di un normale cittadino adulto per cui, in tal senso il MoVimento 5 Stelle cittadino ha depositato una mozione, cioè un atto d’impegno da discutere e far deliberare in Consiglio, per fare passi avanti concreti alla nostra comunità, con maggiore cura di chi vive quotidianamente l’esperienza e l’emozione della gravidanza e la genitorialità».
«Ancora una volta vorremmo proporre un intero pacchetto di risposte alle esigenze per le quali siamo portavoce, ed ancora una volta dobbiamo costruire l’idea di città sana e vicina un passo alla volta, un mattoncino alla volta, dai banchi dell’opposizione compressa tra ex maggioranza e maggioranza. La diffusione e la divulgazione dei “Parcheggi Rosa”- conclude la consigliere M5S Vergaglia, di cui è apprezzabile la sensibilità– sono un esempio di quanto con una spesa quasi nulla, gli euro della vernice, la stampa dei permessi e qualche cartello, si possa avvicinare i servizi ai cittadini più fragili e sensibili, si possa dare evidenza a quell’idea di comunità forte quanto cortese, ed educata, che vorremmo essere, si renda una maggiore sicurezza ed anche di essere più attrattivi verso quella fascia di popolazione che sono le giovani famiglie, vera soluzione della crisi demografica e di invecchiamento della nostra cittadina».
Sappiamo bene che non saranno una panacea pochi “Parcheggi Rosa” nelle varie aree della città e che sicuramente si può fare di più e meglio soprattutto se puoi lavorare sul piano regolatore o sul piano generale della mobilità quando hai il governo di una città, ma noi siamo seduti all’ultimo scranno, non siamo noi quelli dietro la cattedra e quindi possiamo solo fare la nostra parte di indirizzo e proposta senza limitarci al comodo scuotere la testa ed a leggere comunicati a cui altri tipi d’opposizione avevano abituato questa ed altre città. Noi diamo sempre il nostro contributo con la coscienza che tutti i viaggi lunghi cominciano con singoli piccoli passi.»