ORVIETO – Il segretario del Pd Andrea Scopetti parla di strumentalizzazione stigmatizzando l’atteggiamento della minoranza sul caso “Le Crete”. “In questi giorni – dice – si sta facendo di tutto, da parte della minoranza, per strumentalizzare la cosa. Il nostro partito non può che respingere con forza le strumentalizzazioni politiche che non portano a niente.
Il Pd sta lavorando affinché sul tema dei rifiuti ci siano delle chiare risposte in termini di occupazione, di difesa suolo pubblico e di aiuti nei confronti dei cittadini con una calmieramento delle tariffe”.
Scopetti tira in ballo anche Concina e la sua Giunta. “La cosa peggiore, triste da constatare – afferma – è che le strumentalizzazioni avvengono proprio da chi, in cinque anni, e parlo della Giunta Concina, non ha fatto assolutamente niente. Quello dell’ampliamento della discarica è un tema dove non ci devono essere schieramenti di parte, tutto il territorio dovrebbe portare avanti una battaglia comune”.
E la battaglia sembra essere proprio iniziata. Intanto venti sindaci hanno alzato gli scudi confermando il No unanime all’ampliamento.
“Il documento con il quale venti sindaci dell’Orvietano dicono ‘no’ all’ampliamento della discarica Le Crete, censurando pesantemente il comportamento della presidente Marini e della maggioranza di centrosinistra dell’Umbria è incoraggiante, perché significa che c’è una classe dirigente che non china la testa”. E’ il commento del capogruppo regionale di Forza Italia Raffaele Nevi che aggiunge: “ciò dimostra che l’emendamento al Defr sulla vicenda presentato l’altro giorno in Aula dal sottoscritto e dall’intero centro destra, e bocciato dalla maggioranza, ha colpito nel segno ed è condiviso dalle popolazioni locali”.
Nevi invita la presidente Marini a “smetterla di stare dentro ‘l’acquario istituzionale’ ascoltando e prestando maggiore attenzione alla sfiducia che c’è ormai ovunque nei suoi confronti. L’ampliamento della discarica – spiega Nevi – è indicativo del fallimento totale della politica regionale e del sindaco di Terni Di Girolamo, come presidente dell’Ati 4. Se questi due rappresentanti istituzionali avessero un briciolo di dignità politica – conclude – si dovrebbero dimettere entrambi”.
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