ORVIETO – Nuova udienza per il processo istituito a carico di una dottoressa del reparto di Ginecologia al Santa Maria della Stella, al momento unica indagata, per la morte di una neonata durante il taglio cesareo. Ieri si sarebbe dovuto chiudere l’incidente probatorio nell’ambito delle indagini preliminari del tribunale di Terni per cui il gip Simona Tordelli, ha affidato al medico legale, dottor Luigi Carlini, l’incarico di eseguire la perizia sulla cartella clinica della madre.
Ma il consulente tecnico del tribunale ha presentato un’istanza di proroga del termine di presentazione della perizia per acquisire nuovi elementi. La nuova data per la conclusione dell’incidente probatorio è stata fissata al 4 maggio prossimo. Intanto il legale della famiglia, l’avvocato Angelo Di Silvio del foro di Viterbo, oltre ad aver avviato l’iter civile contro la Ausl per far luce sulla vicenda accaduta all’ospedale orvietano il 9 settembre dello scorso anno, ha presentato un esposto alla presidente della Giunta regionale. I genitori della piccola, morta ancor prima di vedere la luce, hanno chiesto un risarcimento di oltre un milione di euro.
Secondo la ricostruzione dei fatti la giovane mamma, a distanza da una settimana dal parto con taglio cesareo programmato, accusa dei forti dolori addominali. Subito corre al pronto soccorso e quindi viene ricoverata in reparto.
Qui la donna viene sottoposta ai normali controlli di monitoraggio per accertare il battito regolare della bambina. Secondo il legale non viene però sottoposta ad alcuna ecografia «che sicuramente – ha più volte affermato – avrebbe potuto salvare la vita della bambina e non rendere necessaria la nefrectomia».
La donna infatti dopo essere stata sottoposta ad un taglio cesareo d’urgenza per salvare invano la vita della piccola ha subito un intervento di asportazione del rene a seguito di una violenta emorragia con abbassamento del valore dell’emoglobina che ha causato una mancata ossigenazione e quindi la morte del feto. A provocare l’emorragia sarebbe stata la neoformazione sul rene, un tumore benigno, diagnosticato durante la gravidanza ma probabilmente sottovalutato dalla dottoressa in reparto. (Sa.Si)
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