ORVIETO – Riprende il 30 marzo prossimo l’udienza preliminare dell’Operazione Fiesta. Una vasta operazione antidroga intrapresa nel luglio 2010 e condotta dal nucleo operativo dei carabinieri di Orvieto, con il coordinamento dell’allora sostituto procuratore Flaminio Monteleone che aveva portato ad undici arresti, diciassette provvedimenti restrittivi, sessantuno indagati, sette custodie cautelari e la segnalazione di centoquarantacinque assuntori. In manette erano finiti 11 ragazzi, nove dei quali orvietani, in esecuzione di 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 4 ai domiciliari.
Le sostanze venivano acquistate a Roma e poi smerciate nel comprensorio, spesso anche davanti alle scuole durante l’uscita e la ricreazione degli studenti. L’attività investigativa aveva permesso di accertare in tutto 240 episodi di spaccio (alcuni dei quali anche nei confronti di minorenni, specie di fronte agli istituti scolastici orvietani), commessi ad Orvieto, Roma e comprensorio orvietano, che oltre a coinvolgere i personaggi attualmente indagati, ha permesso di segnalare all’autorità amministrativa 145 assuntori di droga.
In quasi un anno e mezzo di indagini gli investigatori avevano appurato che i 17 ragazzi raggiunti da misure cautelari non facevano parte di un’organizzazione, bensì di una struttura cosiddetta “tentacolare” formata da più gruppi che attraverso interessi e legami di amicizia, gestivano il traffico di cocaina, hashish, marijuana e Mdma (ecstasy).
Un’operazione, questa, che per la sua vastità ricorda quella scattata nel 2002, denominata Cahos e che portò all’arresto ventiquattro orvietani tra i 18 ed i 25 anni di età coinvolgendo, a vario titolo, una cinquantina di ragazzi.
Ma parliamo di preistoria se si considera che, adesso, la droga la si può masticare come un chewing gum. La nuova moda si chiama Wax, una sostanza resinosa di colore giallastro estratta dalla marijuana, utilizzando come solvente il gas butano per ricavarne il principio attivo. .
Anche questa, un’operazione vastissima che ha visto impegnati i carabinieri della Tenenza di Sansepolcro e della Compagnia di Arezzo, più il nucleo cinofili di Firenze. Una trentina le persone segnalate: tra queste anche alcuni ragazzi orvietani.
L’attività d’indagine – come si legge su lanazione.it – ha preso l’avvio dalle dichiarazioni rese nel novembre 2013 dalla madre di un giovane consumatore di Sansepolcro che, in varie occasioni, dalla fine del 2012 aveva acquistato dal 39enne marijuana e cocaina per uso personale, mettendo a dura prova la tenuta economica della famiglia.
L’indagine ha consentito di ricostruire la struttura e il modus operandi di un gruppo di persone dedito allo spaccio nell’ aretino e nel perugino. Nel corso dell’operazione, denominata «One hundred forty seven», dal nome in codice utilizzato dagli acquirenti per il principale spacciatore, sono stati eseguiti, complessivamente, 10 arresti in flagranza per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e sono stati sequestrati circa 1000 grammi di sostanze stupefacenti di vario tipo tra cui la ‘Wax’.