ORVIETO – Il sindaco Giuseppe Germani ha aperto la conferenza stampa di ieri mattina, convocata appositamente per comunicare i risultati dell’incontro dei sindaci con la presidente Marini e l’assessore Cecchini, ringraziando quanti hanno sostenuto questa “battaglia”, dalle associazioni ai cittadini, compreso l’utilissimo gruppo su FB dei “Contro l’ampliamento della discarica mettiamoci la faccia”, che hanno offerto la ferma unità d’intenti di tutti gli orvietani. Germani ha poi ulteriormente approfondito quanto già diffuso dalla Regione nel comunicato pubblicato ieri, invitando i presenti alla conferenza stampa, giornalisti e membri di associazioni, tra cui Taira Bocchino e Gianni Mencarelli, a esprimere domande fino alla completa comprensione di quanto sta accadendo, perché “su questo tema dobbiamo mettere il punto- ha sostenuto il sindaco di Orvieto-, dobbiamo trovare la soluzione migliore che ci consenta di realizzare il nostro progetto di sviluppo del territorio, legato al turismo, alla valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio, al rispetto assoluto della salute dei cittadini”.
La soddisfazione dei sindaci Germani e Cocco per come si è sviluppato l’incontro nasce dal fatto che finalmente la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, in riferimento alla sopraelevazione del secondo calanco, ha garantito che nella fase di Valutazione di impatto ambientale(Via)la Regione non intende superare la valutazione negativa della Soprintendenza e del Comune di Orvieto. Era questo l’aspetto politico più spinoso da togliere di mezzo, anche se il procedimento di Via è ancora aperto e i tecnici si dovranno esprimere secondo il loro ruolo.
Inoltre la Marini assicura che nella discarica di Orvieto potranno essere riversati soltanto materiali provenienti dalla provincia di Terni, l’ex ATI4, come avviene dal 2010.
Infine, NO deciso e definitivo della presidente al terzo calanco, con l’impegno ulteriore del sindaco, una volta espresso il parere del Consiglio di Stato, di eliminarlo anche dal punto di vista urbanistico.
A questo punto, perché non si arrivi agli ampliamenti paventati è necessario il massimo impegno degli amministratori e dei cittadini per giungere al miglioramento della raccolta differenziata e alla costruzione di quegli impianti, ovviamente privati, che consentano di limitare intorno al 5% il residuo che va in discarica e che si occupino anche di attività per la lavorazione di plastica, carta, vetro ecc, fino al riciclo.
Un cambiamento di mentalità che potrebbe vedere come attori anche imprenditori orvietani, oltre ovviamente SAO-Acea.
Insomma, la battaglia continua, ma è nelle nostre mani e nella nostra capacità di rispondere all’esigenza inderogabile di disfarci con amore civico e nuove tecnologie della mondezza che produciamo.
Lo scenario che si stava delineando, con la centralità de Le Crete per tutto il sistema umbro e oltre, sembra superata.
Non saremo la discarica dell’Umbria.
Rispondendo ad alcune domande il sindaco ha garantito che sono favole metropolitane quelle che si raccontano in merito al differenziato che poi comunque viene rigettato in discarica, perché è l’economia che lo rende impossibile.
Cosp raccoglie e vende il materiale differenziato, mentre paga a SAO 160 euro a tonnellata quello che porta a Le Crete. Ne risulta che sarebbe contro qualsiasi logica economica la storia che si racconta.
Germani e Cocco hanno poi tenuto a sottolineare che apriranno un “tavolo”, in sede di AULI, l’ente che si occupa della gestione del piano rifiuti umbro, per verificare con precisione e univocità di numeri la capacità residua autorizzata dell’impianto di Le Crete e seguire l’andamento della raccolta differenziata nei comuni del territorio della provincia di Terni.
La raccolta differenziata a Terni è un altro problema di rilievo, perché i rifiuti di Terni rappresentano il 50% del totale e, senza un adeguato e veloce raggiungimento del 60% di raccolta differenziata in quel Comune entro il 31 dicembre 2016, i problemi si acuiranno nuovamente, seppure il sindaco Di Girolamo rischi il commissariamento del servizio.