di Dante Freddi
Il COMITATO DI COORDINAMENTO SULLE VALUTAZIONI AMBIENTALI ha rilasciato un parere per la Giunta Regionale, ai fini dell’assunzione della decisione di competenza, che testualmente dice “…sussistono le condizioni per il superamento del dissenso espresso dal Comune di Orvieto sul progetto definitivo di: “Adeguamento morfologico del sito ed ottimizzazione dei volumi e del capping sommitale – Discarica di Orvieto in Loc. Pian del Vantaggio 35/A, Orvieto”.
Il documento è emerso in occasione della conferenza stampa di giovedì scorso del consigliere FI Nevi, su cui abbiamo già scritto.
Il parere è del 20 gennaio, ma è stato comunque una novità, perché lo conoscevano in pochi e non se ne parlava, anche se l’assessore Cecchini aveva già fatto sapere una decina di giorni prima come sarebbero andate le cose, scatenando un putiferio.
Ora, se la Giunta regionale vuole andare avanti e permettere alla SAO di ampliare il secondo calanco ha anche questa valutazione che la sostiene, che toglie valore al dissenso del Comune di Orvieto, per una volta unanime nel non consentire che la discarica sia ampliata e attiva fino al 2035, come stabilito dal Piano regionale.
Dalle discussioni sull’apertura del terzo calanco, ancora appeso alla decisione del Consiglio di Stato, a oggi, è un insieme di dichiarazioni perentorie in cui a parole la Regione e i suoi amministratori perseguono una politica virtuosa per superare le discariche, ma è soltanto un susseguirsi di buone intenzioni, perché la discarica di Orvieto fa comodo a tutti.
“Le Crete”, l’ultima rimasta in Umbria, di fronte alla Rupe, ha un valore altissimo, perché serve per “ riempire” la discrepanza tra le dichiarazioni teoriche sul superamento delle discariche nello smaltimento dei rifiuti da tutti sbandierato, e la realtà Umbra, in cui la raccolta differenziata è ancora insufficiente e il ciclo di recupero assente.
La convinzione del vecchio gruppo dirigente PCI-DC che alla fine, una pressione da una parte una dall’altra, consiglieri e sindaci cedono, come è sempre avvenuto, soprattutto nell’Orvietano, questa volta non ha funzionato, perché sono cambiati i tempi, i cittadini sono più consapevoli, la classe dirigente non viene dai partiti, sa essere “disubbidiente”.
È ovvio che ora la questione è politica e si inserisce nella delicatissima situazione regionale tra le diverse “anime”, se così si può dire. Il sindaco Germani non cede, il consiglio comunale è compatto, i cittadini convinti, senza neppure bisogno dello stimolo degli ambientalisti, che a Orvieto sono particolarmente attivi. La mozione di Nevi, che ha intenzione di farla porre in discussione quanto prima, costringerà il Consiglio regionale a votare se intende impegnare la Giunta a “ non dichiarare superato il dissenso espresso dal Comune di Orvieto sul progetto definitivo “Adeguamento Morfologico del sito ed ottimizzazione dei volumi e del capping sommitale – Discarica di Orvieto proposto dalla Società SAO S.r.l.” come scritto nel verbale del COMITATO DI COORDINAMENTO SULLE VALUTAZIONI AMBIENTALI nella seduta del 20/01/2016 e quindi non favorire ulteriori ampliamenti della discarica “Le Crete”.
E allora “Chiacchiere volant voto manent”.