ORVIETO – Qualche settimana fa Marco Sciarra in quanto titolare di “Casa Sciarra di Marco Sciarra” che gestisce il complesso archeologico ipogeo del Pozzo della Cava, aveva scritto al sindaco chiedendo “la totale esenzione dal versamento di qualsivoglia tributo locale” quale parziale risarcimento per lo stato di abbandono in cui versa via della Cava, la più antica strada che attraversa Orvieto.
Queste le premesse. La novità è che dal Comune è arrivata la risposta. O meglio, dall’ufficio tributi che annuncia a Sciarra che “gli immobili per cui ha chiesto l’esenzione non rientrano nella tipologia di esenzione prevista dalla normativa. Pertanto la richiesta non puo essere accolta”. Ma Sciarra ha preso di nuovo carta e penna indirizzando la missiva sempre al sindaco Germani e assessori sperando in una loro risposta. Eccone il testo:
Egregi Signor Sindaco e Signori Assessori,
sono a segnalare che, probabilmente per un errore di indirizzamento dell’Ufficio Protocollo, ho ricevuto una nota del Servizio Tributi (prot. 7872-2016) in cui mi si comunica che non ho diritto ad alcuna esenzione tributaria ordinaria -cosa che, invero, sapevo già da solo- mentre io (prot. 5456) avevo richiesto -e se non dovessi essere stato chiaro integro e ribadisco in questa sede- che Sindaco e Giunta si pronunciassero su un esonero STRAORDIANARIO dai tributi locali per le attività facenti capo al Pozzo della Cava, come STRAORDINARI sono sia lo stato di abbandono della via, sia l’infierimento nel continuare a convogliarvi il traffico automobilistico dalle altre zone della città. Va da sé che non posso considerare come atto ufficiale della Giunta il post che l’Assessore Gnagnarini ha pubblicato sul suo profilo personale di Facebook, non tanto e non solo per i toni e i modi, quanto perché lo stesso non aveva risposto alla mia richiesta di autorizzazione alla sospensione straordinaria dei tributi, interpretando la mia istanza come una sorta di sciopero tributario, cosa quanto mai lontana dalla realtà. Aspetto pertanto il pronunciarsi del Sindaco e/o della Giunta in merito alla mia richiesta del 13 febbraio 2016 (prot. 5456). In caso di responso positivo chiedo fin da ora che mi siano concesse le autorizzazioni necessarie per impiegare quanto non corrisposto al Comune per poter provvedere alla stuccatura del manto stradale e agli interventi di bonifica della via. In caso di responso negativo gradirei sapere se il Comune ritiene che il trattamento riservato alla via più antica e scoscesa di Orvieto sia in linea con i programmi di valorizzazione del quartiere medievale, del centro storico e del territorio tutto o se si prevede di realizzare in tempi brevi/brevissimi almeno la metà degli interventi ripetutamente promessi negli ultimi venti anni (marciapiede sul lato destro dall’inizio al civico 26/A con attraversamento pedonale per la chiesa; revisione organica del piano del traffico cittadino; ripristino del selciato e stuccatura dello stesso; bonifica dell’area parcheggio e di Porta Maggiore; chicane e fioriere per rallentare la velocità delle auto; sostituzione dei dossi in gomma appiattiti e quasi divelti; realizzazione dell’ingresso pedonale nel grande arco richiuso in fondo alla strada…). Infine, in caso di assenza di risposta entro 30 giorni dal ricevimento della presente, mi avvarrò del silenzio-assenso e resterò col dubbio se la Giunta non abbia voluto capire la mia richiesta o non sia stata in grado di farlo. Con l’occasione ringrazio per la pulizia del guano dei piccioni sotto Porta Maggiore -compiuta alla vigilia della “Passeggiata alla ricerca del degrado” prevista per lo scorso 28 febbraio- ed invio cordiali saluti.
Gallery del degrado documentato da Sciarra