ORVIETO – Contro l’ampliamento della discarica Le Crete (per cui oggi cittadini, comitati, ambientalisti saranno in trasferta a Perugia, nella sede del consiglio regionale, per ribadire il proprio dissenso) si è mosso anche il mondo del vino. Un comparto che, ad Orvieto e nel suo comprensorio, muove gran parte dell’econonomia.
“I viticoltori, le cantine e tutte le aziende del settore vitivinicolo, rappresentati dal Consorzio Tutela Vini Orvieto, sono seriamente preoccupati per il futuro del nostro territorio. Per decenni – si legge nella nota del Consorzio – abbiamo dovuto convivere con la presenza ingombrante della discarica “Le Crete”, nel cuore della Doc Orvieto. L’ampliamento e il suo continuo utilizzo fino al 2035, facendone una delle più grandi discariche del Centro Italia, costituiscono una seria minaccia al futuro del nostro territorio e alla considerazione del prodotto che più di altri lo identifica e lo rende celebre nel mondo”.
Secondo i viticoltori, infatti, l’ampliamento della discarica provocherebbe un impoverimento economico e culturale dell’Orvietano e dell’intero comparto della viticoltura nazionale. “Per il vino di Orvieto è un pericolo troppo grande – dicono – sia in termini di immagine che economici. Un pericolo che mette seriamente a rischio la sopravvivenza della denominazione e al tempo stesso il sano e florido futuro delle attività presenti, gli investimenti fatti negli anni per ottenere vini di qualità, i posti di lavoro creati, il valore delle nostre terre e dei nostri vigneti e il futuro di tanti nuovi giovani imprenditori che si sono riavvicinati con passione identitaria alla viticoltura”.
“L’Orvieto è uno dei vini italiani più venduti all’estero e un importante ambasciatore del settore agroalimentare italiano. Il vino di Orvieto è famoso da centinaia di anni e rappresenta un’eccellenza non solo del territorio regionale umbro, ma di tutta Italia. È impensabile che questa storia venga messa a rischio da scelte poco lungimiranti e contro la volontà dei cittadini del comprensorio.”
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