ORVIETO – Da mercoledì, quando in consiglio regionale la presidente Marini ha finalmente chiarito che la discarica di Orvieto è la discarica della Regione e che si amplierà il secondo calanco come richiesto dalla SAO, si sono susseguiti comunicati, affermazioni, inviti alla ribellione, all’indignazione, alla difesa della dignità “orvietana”.
Germani si prepara a combattere la sua doverosa battaglia fratricida insieme alla sua maggioranza, che gli ha garantito ieri il pieno appoggio, mentre la destra, che brigò non poco per approvare addirittura il terzo calanco, escluso certamente Leoni e pochi altri, ma su cui non giurerei, organizza le sue forze rinfrancata da questa occasione per gettarsi in una battaglia che politicamente ha già vinto, calanco più calanco meno.
Gli amministratori regionali le hanno dette di tutti colori per negare secondo e terzo calanco, e poi accettarlo: Qualcuno avrà anche giurato “giurin giurello” con bacetto sulle dita incrociate (Rometti: “Per la discarica Le Crete nel territorio comunale di Orvieto non ci sono assolutamente esigenze di ampliamento e tantomeno ve ne sono per lo sfruttamento di un terzo calanco, anche perché le politiche regionali sono indirizzate al superamento delle discariche, come chiede l’Europa”) e altre amenità del genere, di cui sono zeppi gli archivi web sulla discarica. Gli unici che con onestà intellettuale, intelligenza e senza finalità politicanti avevano chiaro lo svolgimento delle vicende sono stati “gli amici della terra” in questo pezzo del 2014 ,che vi invito a leggere.
Ma questa breve storia è funzionale soltanto a introdurre il nostro editoriale, che abbiamo affidato ad Angelo Pettinacci, che ci rappresenta tutti istituzionalmente come presidente del Consiglio comunale di Orvieto e idealmente con questa sua lettera aperta del 24 gennaio 2015.
Da qui bisogna ripartire, con intelligenza. (Dante Freddi)
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di Angelo Pettinacci, presidente Consiglio comunale di Orvieto
Voglio rivolgermi, in qualità di Presidente del Consiglio comunale di Orvieto, con una ‘lettera aperta’ alla Governatrice della nostra Regione Dott.ssa Catiuscia Marini e all’Assessore regionale all’Ambiente Dott.ssa Fernanda Cecchini relativamente ai comunicati stampa usciti in questi giorni sull’ampliamento o meno della discarica ‘Le Crete’” scrive il Presidente del Consiglio Comunale di Orvieto, Angelo Pettinacci.
“Orvieto, l’Orvietano e gli Orvietani – aggiunge – hanno contribuito, almeno in questi ultimi 20 anni, in maniera evidente a risolvere il problema dei rifiuti a livello locale, regionale ed interregionale.
Ora quel tempo è finito. E’ finito con una scelta chiara, netta e trasparente espressa in campagna elettorale prima da parte dell’attuale maggioranza consiliare e dalle altre forze politiche e sancita poi da delibere votate all’unanimità dal Consiglio Comunale di Orvieto.
Il Consiglio Comunale di Orvieto, che mi onoro di presiedere, e quindi l’intera popolazione orvietana hanno detto basta sia all’ampliamento del secondo calanco che all’apertura del terzo calanco della discarica ‘Le Crete’. Il Consiglio Comunale di Orvieto, senza distinzioni politiche, ha avviato un percorso che vuole cambiare il modo di interpretare la gestione dei rifiuti nel territorio chiudendo l’epoca delle discarica e aprendo quella delle nuove tecnologie, del riuso e del riciclo dei rifiuti.
Da queste evidenti considerazioni si dovrà partire ogniqualvolta ad Orvieto si vorrà dibattere sul tema dei rifiuti. Ritengo che l’intervento dell’Assessore regionale all’ambiente Fernanda Cecchini in sede di ultimo Consiglio regionale probabilmente non ha mostrato l’adeguato rispetto istituzionale verso i cittadini Orvietani.
Si possono avere opinioni diverse di carattere politico e programmatico, si possono avere strategie diverse di fronte alla soluzioni di problematiche complesse come quelle rivenienti dalla gestione dei rifiuti in Umbria, si può discutere e lavorare ad una soluzione condivisa, ma non si può assolutamente mettere in discussione il valore democratico di un’assise comunale eletta dai cittadini. Venire a conoscenza che la Regione Umbria ‘intende trovare una formula che superi il voto unanime di un Consiglio comunale di una città Umbra’ credo che sia già di per sé una sconfitta politica delle Istituzioni.
Come Presidente del Consiglio Comunale di Orvieto garantisco a tutti i consiglieri comunali e soprattutto ai cittadini di Orvieto che nessuna istituzione potrà mettere in discussione la legittimità e la rappresentatività di un atto votato all’unanimità da tutti i rappresentanti eletti dai cittadini. Faccio appello dunque alla nostra Governatrice Catiuscia Marini, alla Presidente del Consiglio regionale Donatella Porzi ed a tutti i consiglieri della Regione Umbria affinché vengano rispettate e difese le decisioni assunte dal Consiglio Comunale di Orvieto.
Politicamente concludo ricordando in primis a me stesso ed all’Assessore Cecchini, con la quale condivido l’appartenenza al Partito Democratico, che la mission di un Amministratore è quello di ascoltare e rispettare il volere dei cittadini e non di trovare il modo di superarne le volontà. Se militiamo in un partito che si definisce Democratico dovremmo in un certo modo onorarne le prerogative senza pensare di lasciare indietro nessuno”.