ORVIETO Un’opportunità per permettere agli studenti di conoscere più da vicino il mondo del lavoro, pur stando ancora sui banchi di scuola per compiere, poi, la scelta di vita giusta. Si chiama “Alternanza scuola-lavoro”, il progetto previsto dalla legge “Buona scuola” che da quest’anno metterà alla prova gli studenti delle scuole superiori orvietane che dovranno svolgere un significativo numero di ore in attività extra scolastiche. Saranno, alla fine del triennio, 200 ore per i licei e 400 per i tecnici ed i professionali.
Per una prima analisi si è tenuto, presso l’istituto Scientifico e Tecnico di Orvieto, nella sede
dell’istituto tecnico economico “Maitani”, il primo seminario.
Il seminario è stato introdotto dalla vicesindaco Cristina Croce e dal dirigente dell’ufficio scolastico di Terni Bruno Gerardo Lamonaca. Coordinato dalla dirigente Elvira Busà, docenti universitari, delle scuole superiori, rappresentanti del mondo produttivo (Confindustria e Vetrya), della Camera di commercio, del centro per l’impiego e Italia Lavoro, si sono quindi confrontati sull’opportunità e qualche difficoltà applicativa delle nuove norme.
Tra il pubblico: una rappresentanza degli studenti interessati, genitori, dirigenti e docenti delle scuole della provincia. L’alternanza scuola lavoro, ora, acquista un significativo peso nel curricolo dei ragazzi e rappresenterà un ottimo metodo per conoscere ciò che li aspetta dopo le scuole superiori ed i loro atteggiamenti in contesti non scolastici. Le angolature di scuole e soggetti ospitanti sono diverse e non mancano difficoltà legate alle caratteristiche del tessuto produttivo locale. Grande disponibilità, però, si è registrata sia dalle aziende, sia dall’università, sia dagli altri soggetti istituzionali. Grazie anche alle esperienze pregresse che l’istituto ha maturato nel tempo, la scuola orvietana si avvia serena verso la nuova sfida.