ORVIETO Anche Orvieto, al pari dell’Umbria, ha smesso di essere quell’oasi felice di qualche anno fa. Drammatica escalation di furti in appartamento ed episodi di criminalità le hanno dato queste nuove sembianze, confermate, tra l’altro, dal segretario nazionale della Consap Stefano Spagnoli.
E a peggiorare ancora di più la situazione anche l’accorpamento del tribunale di Orvieto a quello ternano che ha notevolmente allungato i tempi della giustizia. Se prima per andare a sentenza i tempi medi erano di un anno, adesso, vanno ben oltre.
“Nonostante queste criticità e nonostante il fatto che nemmeno Orvieto sia più quell’isola felice di qualche anno fa – spiega Spagnoli – la realtà orvietana è senza dubbio migliore di altre dell’Umbria e si potrebbe cercare di difendere questo dato positivo attuando quel famoso progetto Orvieto sicura che prevede l’installazione di 24 postazioni di controllo”.
Anche perché le forze dell’ordine fanno quello che possono ma essendo spesso sotto organico e con pochi mezzi, come ad esempio la Stradale, fare miracoli diventa sempre più difficile. L’occasione per ribadirlo è stata l’inaugurazione dell’anno giudiziario.
“Basta con i tagli alla sicurezza, l’apertura dell’anno giudiziario certifica quanto denunciamo inascoltati ormai da anni” ha infatti affermato la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia.
“Fa molto male vedere che anche realtà territoriali di provincia che una volte venivano definite isole felici stanno scalando prepotentemente la classifica dell’insicurezza nazionale – aggiunge Spagnoli – che pone l’accento sui dati degli “ermellini”. Impunità diffusa, mancanza della certezza della pena, difficoltà nel controllo del territorio da parte delle Forze di Polizia che hanno subito tagli per quasi 50 mila unità in tutto il territorio nazionale sono le reali emergenza di una popolazione che chiede sicurezza e che blandite con dichiarazioni dei politici locali che sono clamorosamente smentite dai fatti”.
La relazione che il presidente reggente della Corte d’Appello di Perugia Giancarlo Massei, ha fatto sabato mattina in occasione della celebrazione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, chiariscono – prosegue la Consap – come il vuoto di controllo delle Forze dell’ordine possa essere alla base di una crescita esponenziale del traffico di stupefacenti definiti «in forte aumento rispetto all’anno precedente» gestito sempre più spesso da immigrati clandestini, che forti di una legislazione incompiuta permangono come fantasmi sul territorio nazionale ingrossando le file della criminalità, cosi come l’impossibilità di garantire una presenza degli uomini in divisa con organici ormai ridotto all’osso hanno favorito la recrudescenza di furti reati contro il patrimonio, contro la persona e le libertà individuali.
“L’allarme è stato lanciato ed il pranzo è stato servito – conclude Spagnoli – ora bisogna correre al più presto ai ripari per evitare che l’inefficienza della macchina della giustizia diventi la maschera di un’amnistia occulta.
Il tempo della politica della sicurezza propagandista e chiacchierata e delle passerelle di cui, ogni giorno, si sono resi e si rendono protagonisti alcuni esponenti umbri, deve lasciare il passo ad un investimento concreto ed importante per restituire efficienza all’azione di contrasto e, questa volta, a chiederlo non è soltanto un Sindacato di Polizia maggiormente rappresentativo ma i Magistrati”.
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