ATTI DEL I CONVEGNO PSR 2014-2020- PODERNOVO
21/01/2016, Torre Alfina
Ass. IL VENTO SOFFIA ANCORA
Intervento del Sindaco del Comune di Acquapendente Alberto Bambini
Il PSR 2014-2020 con le sue misure rappresenta forse ormai l’unica occasione rimasta per finanziare sia le amministrazioni locali sia i privati. Per questo la sua attesa dà fervore. Il nostro territorio oggi è in difficoltà per motivi demografici, geografici, è territorio di confine dove anche l’agricoltura necessita di un sostegno. Queste misure diventano quindi uno strumento per mettere benzina nel motore, in particolar modo dei privati. Sollecito gli amministratori, soprattutto in vista dell’uscita della misura 19 relativa ai GAL, a far sì che i territori della provincia riescano ad organizzarsi per direzionare queste misure laddove maggiormente ci sia necessità. Ci si deve per questo organizzare ed attrezzare per favorire le imprese locali.
Intervento del Direttore della Riserva Naturale di Monte Rufeno Massimo Bedini
Quello di oggi è un incontro importante, preliminare per l’avvio di nuovi processi per i fondi comunitari. La Riserva ha sempre lavorato con il PSR, basandosi sulla programmazione, fin dalla sua nascita nel 1983. Inizialmente abbiamo infatti lavorato con i PIM (Programmi Integrati Mediterranei), poi con l’Obiettivo2, con il 5B, con i POR (Programmi Operativi Regionali) ed infine con questo PSR. Quest’ultimo punta molto sui giovani, sull’innovazione tecnologica, e potrebbe questa essere la platea giusta per parlarne, poiché sono qui presenti molti giovani. Per esempio, la misura sui nuovi insediamenti dà un impulso notevole all’ingresso dei giovani in agricoltura. Questo vuol dire tanto in una zona come la nostra in cui l’agricoltura è ancora un fattore trainante nell’economia del nostro territorio. Come Riserva abbiamo sempre agito in sintonia col mondo agricolo: abbiamo contribuito notevolmente alla nascita del CO.PA.VIT. (Consorzio Pataticolo dell’alto Viterbese), ormai da 3 anni entrato in produzione. Il PSR è quindi per noi una fonte di sviluppo e di progettazione. Ci sono però delle criticità in questo nuovo Programma: in nessuna misura ad esempio ci sono come beneficiari le aree protette, così come queste non sono inserite nella programmazione dei POR. E da trent’anni che opero nel settore questa è la prima volta che le aree protette vengano escluse. Spero che collaboreremo con il Comune per quanto riguarda tutte le misure legate allo sviluppo del mondo rurale, quindi tutto quello che attiene alla viabilità interna, alle misure per la prevenzione degli incendi boschivi, alla tutela del paesaggio, ecc., per cercare di valorizzare ancora di più il nostro territorio.
Intervento dell’esperto di programmazione comunitaria Marco Valente
Nel Luglio 2014 la Regione Lazio ha presentato la sua proposta di Programma di Sviluppo Rurale a Bruxelles. La fase di negoziazione è stata lunga, ma l’approvazione conseguita ci fa ben sperare. È così iniziato un percorso che si chiuderà nel 2023. Rispetto ai Programmi precedenti, partiamo da una posizione sicuramente migliore, soprattutto per quanto riguarda la dotazione finanziaria: sono stati stanziati quasi 70 milioni di euro in più. Se consideriamo la divisione dei fondi su base comunitaria, questo surplus dà la conferma che la Regione Lazio aveva valide motivazioni e capacità di rappresentare le proprie esigenze. Se aggiungiamo i 70 milioni alla dotazione standard arriviamo a circa 780 milioni di euro di contributi, erogati sulle varie misure in questo periodo.
Le misure attivabili in questo nuovo PSR sono essenzialmente 19. Sulla suddivisione delle risorse finanziarie la Regione Lazio ha fatto alcune scelte importanti:
Misura inerente il primo insediamento: quasi 100 milioni di euro. Questa scelta risponde a un’esigenza territoriale costituita da imprese molto piccole e che hanno un’anzianità nei confronti del loro capo azienda. Infatti, necessità fondamentale per quanto riguarda l’agricoltura nel Lazio è quella di “svecchiare” le imprese esistenti. Misura per l’ammodernamento aziendale: oltre 200 milioni di euro. Queste misure sono relative all’investimento per il miglioramento aziendale, sia per la produzione primaria sia (e soprattutto) per la diversificazione delle imprese agricole. Misure a superficie, che possiamo chiamare anche a integrazione del reddito. Queste vanno ad aiutare le imprese che diversificano la loro produzione e soprattutto puntano sulle forme di produzione agricola che abbattono i costi collaterali. Un aspetto importante infatti è l’abbattimento di tutto quello che è il “consumo ambientale” nella produzione. Misura dell’approccio leader (n.19): misura principe per il concetto di ruralità, in termini di tutela e valorizzazione del territorio. Rappresenta il caposaldo di un’azione congiunta tra attori pubblici e privati per lo sviluppo di un territorio. Siamo passati dai 39 milioni di euro del PSR 2007-2013 ad oltre 60 milioni di euro in questo PSR. Si passa inoltre dagli 8 GAL (gruppi di Azione Locale) della scorsa programmazione ai 12/13 di quest’ultima. Questo è stato il primo bando ad essere approvato, il 29/12/2015, e si chiuderà il 31/05/2016. Questo per far sì che i GAL siano operativi ad Ottobre 2016 e possano essere erogatori di finanziamenti sul territorio.
Farò ora un breve approfondimento sulle misure più interessanti per quanto riguarda l’uditorio dei giovani imprenditori e delle piccole e medie imprese.
MISURA 4. Investimento per le immobilizzazioni materiali, ovvero tutti quegli interventi di ammodernamento e ristrutturazione dell’impresa agricola. È in particolare con la sottomisura 4.1.1., da oltre 120 milioni di euro, che si può finanziare l’ammodernamento dell’impresa agricola attiva, che risulta così il beneficiario potenziale. Per quanto riguarda i singoli bandi, in forma di punteggio, verrà valorizzata l’incentivazione di fondi per la creazione di reti di imprese (associazionismo d’impresa). Questo perché nella realtà della Regione Lazio esistono spesso imprese troppo piccole che con difficoltà riescono da una parte, a stare su u mercato sempre più globale e, dall’altra, semplicemente a capitalizzare, oltre che a rendere la filiera più corta possibile. Questo è un leitmotiv fondamentale in questo PSR: l’incentivazione alla cosiddetta filiera organizzata, finanziata dalla sottomisura 16.1. Perché è importante questo incentivo? Perché il valore aggiunto di un’azienda aumenta con la trasformazione e la commercializzazione del prodotto agricolo. Ricordo che, nella fase di ammodernamento, un concetto non trascurabile è la cantierabilità, ovvero il possesso, da parte di un’impresa, di tutti i permessi per poter svolgere i lavori. Nel nuovo PSR c’è stata un’agevolazione per quanto riguarda i requisiti di cantierabilità: sono stati spostati dalla fase di domanda di aiuto, al momento di concessione. Può sembrare una banalità, ma avere qualche mese in più a disposizione può rappresentare per molti la differenza. Altro sforzo fondamentale fatto dalla Regione Lazio, sempre per la cantierabilità, è la velocizzazione di alcune misure sul miglioramento del rapporto tra l’autorità di gestione, Regione Lazio, e il beneficiario, per quanto riguarda l’iter di approvazione delle varie domande di aiuto. Con la sottomisura 4.1 viene finanziato un minimo del 40% a fondo perduto rispetto alla scorsa programmazione. Tale valore può raggiungere il 60% in alcuni casi: 1) Giovani imprenditori 2) Chi partecipa alla cooperazione con gli enti di ricerca (misura 16.1 e 16.2) per l’innovazione tecnologica 3) Zone montane 4) Misure a superficie: trattasi di biologico e agroalimentare 5) Investimento collettivo realizzato da associazioni di agricoltori
MISURA 4.2.1. Altra misura strategica con la quale si finanziano i processi relativi alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti. I beneficiari possono essere anche imprese non agricole ma che si caratterizzano per la trasformazione e la commercializzazione, esclusivamente sul prodotto agroalimentare. Anche qui, il 40% diventa maggiorato al 60% se: 1) Vi è partecipazione a gruppi operativi di innovazione 2) C’è una fusione di organizzazione di produttori
MISURA 6.1. Primo insediamento. Viene dato un premio per la star up al giovane imprenditore di 70.000 euro (in Umbria per esempio è di 40.000 euro). Subito dopo la sottoscrizione del provvedimento di concessione, viene erogato il 70% alla conclusione del primo insediamento. Una nuova opzione è rappresentata dal cosiddetto insediamento multiplo: ovvero una stessa azienda che ha più capi (massimo 5 nuovi insediati) con i seguenti requisiti, validi anche per il primo insediamento: 1) Età compresa tra i 18 e i 40 anni 2) Adeguata conoscenza professionale 3) Iscrizione al Registro delle Imprese 4) Presentazione di un piano di sviluppo aziendale, che sia economicamente sostenibile
Per quanto riguarda la diversificazione delle aziende agricole, questa è stata una misura molto usata nel passato in questo territorio, ed include sostanzialmente tutto il sistema degli agriturismi. In questa zona c’è il più alto tasso di agriturismi di tutta la provincia di Viterbo, facendo concorrenza anche all’Umbria e alla Toscana.
Infine, il 10/01/2016, è stato reso operativo il sistema GeCoWEB, ovvero uno sportello informatico per semplificare l’accesso ai contributi europei e della Regione Lazio.
Intervento dell’amministratore unico A.R.S.I.A.L. Antonio Rosati
Vorrei darvi una cornice socio-economica di questa programmazione. Dunque, due anni e mezzo fa, con la Regione Lazio e la giunta Zingaretti, il Lazio era la quart’ultima per la capacità di utilizzo dei fondi europei, quindi c’era una grossa difficoltà delle imprese e di creare lavoro. Oggi, con una certa soddisfazione, non solo abbiamo completato la rendicontazione del PSR precedente, ma soprattutto su tutta la gamma dei fondi europei noi siamo ormai tra le prime regioni in Italia.
Ora, la nostra sfida sarà il settore agro-industriale, che è uno dei grandi volani di questi territori: creare quindi le condizioni, da parte della Regione Lazio, per la conoscenza e la diffusione del cibo italiano, perché agricoltura vuol dire cibo. Ed in questo, la questione terra torna fondamentale: è importante produrre, fare investimenti. Credo fortemente che senza investimenti pubblici, ma anche privati, non c’è sviluppo. La dimostrazione è data dal fallimento della logica dell’austerità delle ultime 6 leggi finanziarie, causando disoccupazione e la partenza dei giovani all’estero. Noi crediamo quindi nel cibo italiano, ed in quella che si può chiamare economia della bellezza. Nel mondo oggi la cultura, il turismo e il cibo (che vuol dire agricoltura e industria, cioè trasformazione), rappresentano un volano per la nostra economia. Dobbiamo puntarci e crederci.
La storia dimostra, ad esempio, che i GAL (Gruppi di Azione Locale) sono stati una risposta veloce, intelligente; naturalmente tutto cammina sulle gambe delle persone, quindi ci sono stati GAL che hanno speso bene e altri no. Questo triangolo (cultura, cibo e turismo) noi lo vediamo, quindi cosa possiamo fare? Dobbiamo darvi risposte importanti, perché c’è un’aspettativa straordinaria su questi fondi, sia per necessità sia anche per scelta di vita. Mi scuso per il fatto che i bandi ancora non siano usciti, usciranno a metà febbraio. E noi, ARSIAL e Regione Lazio, dobbiamo attrezzarci perché prevedo centinaia, migliaia di domande sulle varie misure. Dobbiamo organizzarci, in
termini di velocità di risposte e di riduzione della grande massa di carta. L’ARSIAL sta studiando un fondo patrimoniale per dare garanzia alle banche a sostegno degli imprenditori.
Per l’Italia, due carte sono fondamentali:
La qualità dei prodotti. Spesso i nostri prodotti non sono ripetibili (olio, formaggi, oggi anche vino). Inoltre, non possiamo competere sui costi di produzione con Cina e India. Fare economia di scala tramite associazioni di agricoltori. Questo significa cambiare cultura e mentalità. Ad esempio, nel Lazio, per il kiwi noi siamo leader.
Dopodiché, si deve vendere bene il prodotto, soprattutto nella grande distribuzione (Roma). Abbiamo avuto esiti straordinari immettendo, per un solo mese, la produzione di piccole imprese alla Coop e all’Auchan. Risultati straordinari anche a via Frattina a Roma e a New York.
Un altro aspetto sul quale dobbiamo puntare, è abbassare la chimica in agricoltura, quindi fare sostenibilità ambientale. In Gran Bretagna, recenti studi affermano che un consumatore su due compra cibo in base alla propria salute, in base a ciò che crede gli faccia bene. Sono dati su cui riflettere. Far sì che le nostre imprese producano sempre prodotti migliori. In questo mondo d’incertezze, la nostra certezza è rappresentata dalla volontà per uno sviluppo possibile, creando lavoro, e sapendo di aver fatto il possibile.
Intervento del membro delle Commissioni Agricoltura e Affari comunitari e internazionali Riccardo Valentini
L’ARSIAL in questi due anni ha fatto qualcosa di straordinario, soprattutto perché ha avuto un approccio strategico e culturale, non è stata semplicemente un’azione da amministratori. Farò alcune considerazioni sul nostro territorio.
L’agricoltura è la vita di tante generazioni ed è il motore di queste aree, per questo è così importante. Credo che questo PSR sia una grande opportunità. La Regione Lazio viene da un brutto periodo, ma abbiamo ripagato i debiti negli ultimi due anni. Questi nuovi fondi dobbiamo spenderli bene. La Regione deve rendere più facile l’accesso ai fondi con meno burocrazia; è anche vero però che ci vogliono le idee, la passione e l’energia per fare buoni progetti. Quali sono i punti strategici per il nostro territorio?
1) L’approccio leader. I GAL hanno avuto un grande successo perché sono gli unici strumenti di programmazione integrata, che mettono insieme agricoltura, turismo, cultura, ambiente. Creano le condizioni per far rete. 2) Fare una trasformazione dei prodotti in questo territorio, che rappresenta un valore aggiunto alla sola produzione primaria, ma che qui manca. Oggi infatti la qualità e l’innovazione si manifestano anche attraverso il prodotto trasformato. In questo vengono a sostegno le Università: quella della Tuscia è tra le migliori in Italia per l’agricoltura. 3) I giovani. L’agricoltura ha sempre più bisogno di giovani. Ci sono delle misure importanti per loro, ma non bastano 70.000 euro per fare un’impresa, dobbiamo accompagnarli con finanziamenti più importanti ed a lungo termine 4) Fare rete, importante perché significa comunque mantenere la propria specificità, ma avere più forza economica per entrare nei mercati. Spesso più soggetti fanno prodotti diversi all’interno di una rete.
Per concludere, la programmazione dà tante possibilità. La Regione Lazio deve dare assistenza tecnica per la semplificazione delle procedure, per contro il territorio deve avere più impulso, un’idea, un progetto, una valida strategia aziendale. Ricordo che oggi i tre pilastri sui quali un prodotto si deve basare sono: salute, qualità e sostenibilità.
“È tempo della nuova Umbria”, incontro a Todi dei CiviciX
Per iniziativa di CiviciX si è tenuto venerdi 27 a Todi, in vista delle prossime regionali, un incontro significativo...