di Valentino Saccà
Puntando la lente d’ingrandimento sul centro storico di Orvieto e lo Scalo, tramite i dati forniti dal Comune di Orvieto, è possibile stimare che nel 2015 nel settore dei pubblici esercizi (attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande) a Orvieto centro ne sono stati chiusi 2 e aperti 8, mentre a Orvieto scalo si sono registrate 2 cessazioni e 6 nuove aperture. Per quanto concerne invece le attività commerciali (esercizi di vicinato e medie strutture di vendita) nel centro storico si sono registrate 20 aperture e 12 cessazioni, mentre ad Orvieto Scalo 7 chiusure e 9 aperture.
Da questi dati si evince che le aperture sono sempre (anche se in alcuni casi di poco) maggiori delle chiusure e ciò può apparire un dato confortante.
Anche se alcune attività storiche del centro di Orvieto, assurte ad una sorta di status istituzionale, hanno chiuso creando un comprensibile rimpianto, specie in quella fetta di clientela fidelizzata da anni, sembra che non ci siano, almeno in evidenza, condizione di particolare crisi.
Il 31 luglio 2012 infatti ha chiuso i battenti la nota drogheria “Gli Svizzeri”, per poi riaprire come “Nuova drogheria gli Svizzeri”, ma ci sono state anche attività altrettanto importanti a chiudere per sempre, come lo storico bar-pasticceria “Scarponi”, che ha chiuso nel luglio del 2015, sostituito da una nuova attività, un ristorante bar.
Insomma, gente che va, gente che viene.
Anno orribile fu il 2011, quando per via della fase acuta della crisi economica molte attività sulla Rupe di Orvieto chiusero, ma è una situazione che ha sviluppi pregressi risalenti già al 2009, anno in cui aprirono nell’Orvietano 80 nuove imprese, su un totale di 4797 registrate, e 117 furono costrette a chiudere.
Il presidente della Confesercenti dell’Umbria Sandro Gulino ricorda che “La crisi colpisce specialmente le piccole-medie imprese. In una situazione di mercato che non risulta certo florida le attività ad Orvieto aprono e chiudono in continuazione, ma non bisogna comunque disperare ed è necessario continuare a collaborare in ogni forma, soprattutto per dare un aiuto alle nuove generazioni”.
Tirando le fila, pur non avendo davanti agli occhi una radiografia sanissima del settore commerciale orvietano, il trend che si è registrato in quest’ultimo anno 2015, con un aumento delle attività aperte e una diminuzione di quelle chiuse, pare un buon punto di ri-partenza per il settore.