Poco fa ho firmato la lettera delle dimissioni da assessore regionale a sanità, coesione sociale e welfare, con effetto immediato.
In questi mesi di legislatura c’è stato, da parte mia, un impegno totale e assiduo, in un confronto costante con le persone e i territori in settori delicati e strategici come il sociale e la sanità, che toccano direttamente la vita di tutti i cittadini.
Ho incontrato tanta passione, tante risorse e tante persone con la voglia di costruire tutti insieme qualcosa di diverso che ponesse fine alle vecchie abitudini e portasse l’Umbria sulla strada del cambiamento, con una nuova politica, nuovi strumenti, nuovi principi, etica e valori. Purtroppo non è stata interpretata la necessità di cambiare per migliorare la cose.
Non può essere considerato un cambiamento, ad esempio, la volontà di trasferire una persona (della quale non metto in dubbio le qualità), che dagli anni Novanta esercita funzioni apicali nel complesso mondo della sanità, al governo e all’indirizzo di tutto, sopra gli stessi direttori generali assegnandogli la funzione di direttore regionale dell’intera area della sanità, del welfare e di tutto il personale. Non penso di avere bisogno di cani da guardia.
E’ venuto meno un rapporto di reciproca fiducia e lealtà all’interno della Giunta. Non si possono fare scelte così importanti, come quelle dei direttori generali, senza ascoltare l’assessore delegato in materia sulle esigenze espresse dalla comunità: ricadono troppo direttamente sulla vita dei cittadini. Su sanità e sociale non possiamo più vivere di ricordi e risultati conseguiti nel passato, serve un cambio di passo.
Ritengo che le prese di posizione arroganti, sia nella politica che nella vita, non paghino. La battaglia per il cambiamento e l’innovazione, la spinta propulsiva che ho cercato di portare interpretando la voce e i bisogni della comunità umbra, proseguiranno in altri ruoli con rinnovato vigore. Vedremo in Consiglio regionale chi avrà davvero voglia di reggere le importanti sfide che avremo davanti nei prossimi mesi.
Continuerò a garantire il mio impegno a servizio degli umbri. In un mondo dove tutti si distinguono per restare sempre incollati alla “poltrona”, con questa mia decisione voglio anche dimostrare che questa non è tutto e che gli interessi generali della comunità, i principi e gli ideali vengono prima di tutto il resto.