di Dante Freddi
Leggere sul quotidiano on line Orvieto 24 un titolone che dice “Gli artigiani e i commercianti dello Scalo non ci stanno ad essere strumentalizzati: non siamo il Bronx” riferito ad un articolo di orvietosi.it ci lascia perplessi, anzi costernati. La reazione di “artigiani e commercianti”, senza sapere chi siano, “uno, nessuno centomila”, che si lamentano sulle pagine di un altro quotidiano di quanto noi abbiamo scritto è perlomeno inusuale, in quanto abitualmente le smentite o le puntualizzazioni si inviano agli interlocutori naturali, a chi ha scritto quanto non si condivide. Ma lo stile è come il coraggio manzoniano, se uno non ce l’ha non se lo può dare. Se poi quello che manca non è lo stile ma soltanto l’indirizzo e-mail, eccolo: redazione@orvietosi.it..(N.B.: l’articolo va firmato).
Noi abbiamo riportato con nome e cognome delle dichiarazioni di imprenditori dello Scalo che si lamentano del degrado che còlgono intorno a loro: la loro verità.
Sicuramente abbiamo proposto “soltanto una parte della verità”, come ci dicono, ma l’altra parte, quella che non abbiamo potuto o saputo conoscere o che si riferiva ad altre zone, avremmo avuto piacere di pubblicarla scritta da “artigiani e commercianti” che sanno qual è e che avrebbero potuto aiutarci a capire meglio. Invece hanno pensato a una nostra strumentalizzazione, alla volontà di screditare la Giunta Germani, ritenendoci “scrittori di articoli a cui piace strumentalizzare le problematiche di commercianti e artigiani solo a scopi politici” . Tranquilli “artigiani e commercianti”, Germani con noi sta sereno, non abbiamo scopi politici, siamo altri “scrittori”, ma sappiamo anche che l’interlocutore dei problemi di oggi è chi c’è oggi, al di là delle responsabilità.