Il termine viene utilizzato sui social con significati che riflettono le aspettative, il gusto, la cultura, la sensibilità, la condizione contingente, il contesto e indica qualcosa di antiestetico o deteriorato, da riparare, da rimuovere per ristabilire una condizione di armonia: DEGRADO.
Si parla di degrado della città per la buca mal rattopata, il catrame sul sanpietrino, l’erba che cresce incontrollata, il guano dei piccioni, gli angoli sporchi, le auto che assaltano ogni angolo e i borberetti usati per impedirglielo, la segnaletica arlecchino, le indicazioni senza ordine, il cestino arrugginito, l’extracomunitario che elemosina, e via così, ciascuno vede qualcosa che si vergognerebbe a mostrare a un ospite. È la “polvere della città”, che forse si può togliere anche con una certa facilità se ci fosse consapevolezza, buona volontà e collaborazione.
Qui non parliamo di degrado economico, sociale, culturale, di povertà, di grandi temi, ma di quelle cose che con centinaia di foto e il solito “vergogna!” affollano i social. Quelle cose che ci danno fastidio e rovinano il contesto che amiamo.
il DEGRADO è oggettivo in alcuni casi, ma spesso lo vedono soltanto alcuni, ipersensibili alle sfumature estetiche, acuti osservatori o, o semplicemente grandi rompipalle.
A noi di orvietosi.it ha incuriosito l’uso di questo orribile termine, DEGRADO, affibbiato al centro storico della città e vorremmo dargli dei contenuti ragionevoli e farli capire a chi può ricreare l’armonia che vorremmo. E allora DOMENICA 28 FEBBRAIO appuntamento a Piazza della Repubblica, ore 9:30, con il sindaco Giuseppe Germani, che ha aderito all’iniziativa con entusiasmo e disponibilità, e passeggiata di un paio d’ore tutti insieme per il centro storico.
L’itinerario lo stabiliremo lì per lì, perché “questi “ sono furbi e potrebbero pulirci la strada davanti.
Dalla passeggiata potrebbe anche nascere una comunità che si assume la responsabilità di segnalare quanto non va e sarebbe anche utile, con parere consuntivo, costituire una commissione che si occupa di arredo urbano, ufficializzata dal Comune, con una autorità riconosciuta.
Qualcosa uscirà fuori. Intanto iniziamo da qui. Poi ci saranno le frazioni.